30 mar 2009

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Intervista a Nichi Vendola

Il Presidente della Puglia a Napoli per lanciare "Sinistra per la Campania" (Redazione Avversa)

A Napoli il 27 febbraio la Sala Italia del Centro Congressi Mediterraneo della mostra d'Oltremare era gremita di persone per il lancio di “Sinistra per la Campania”. C’erano anche i consiglieri regionali Antonio Scala, Marcello Chessa e Angelo Giusto che hanno sciolto il gruppo regionale di Sinistra Democratica ed hanno costituito, insieme ai consiglieri regionali di “Movimento per la Sinistra” Antonella Cammardella e Gerardo Rosania, il gruppo regionale ''La Sinistra''; ma soprattutto c’era Nichi Vendola. Il Presidente della Regione Puglia, leader nazionale di “Movimento per la Sinistra”, applauditissimo ed appassionato oratore, come sempre, ha saputo scaldare i cuori dei presenti alternando entusiasmo e poesia, analizzando con precisione la crisi economica mondiale, la scelleratezza del governo nazionale e proponendo la nascita di una grande ed unica Sinistra, “che parla di un popolo, che parla a un popolo”. Cosa pensa del meridionalismo di Raffaele Lombardo? Raffaele Lombardo che apre a Roma il suo congresso per il movimento delle autonomie non dice nemmeno una parola sull’intervista di Fitto che compare sul Sole 24 ore il 27 febbraio e sull’idea di ricominciare daccapo sulla programmazione dei fondi comunitari, vuol dire che il meridionalismo di Raffaele Lombardo è soltanto una sequenza di cartoline illustrate per fare propaganda. Se l’onorevole Adriana Polibortone, che ha messo su un Movimento per il Sud, starà zitta, a fronte di una provocazione così grave, come quella che arriva dal governo in queste ore, vuol dire che sono solo giri di valzer e non significativi movimenti della politica. Penso che il nuovo meridionalismo debba affrontare positivamente la sfida del federalismo. Penso che il tema della responsabilità delle classi dirigenti della qualificazione della spesa pubblica sia una sfida importante. Penso che, però, per costruire questo meridionalismo, bisogna rompere la principale superstizione che oggi vige in Italia: la superstizione nordista che è diventata una lingua ufficiale delle classi dirigenti, l’idea che il Nord è vittima del Sud e l’idea che la salvezza dell’Italia passa per l’”autonomizzazione” del Nord dal Sud. Che il Sud può andare in malora, basta che si salvi il Nord. Penso che bisogna combattere non solo la domenica, ma anche nei giorni feriali e vorrei vedere alla prova tutti coloro che si intestano una battaglia meridionalistica, senza rompere con la destra, come fanno a rendere credibile il loro meridionalismo con quella destra che oggi è un’esperienza di governo che ha come uno dei suoi dominus fondamentali il leghismoe la secessione di Bossi. Avremo il federalismo, adesso ci vuole una classe dirigente federalista perché per le autonomie dei territori significa avere soldi. In Campania verrebbero affidati a Bassolino? Vorrei ricordare, parlando della spesa pubblica malata che si fanno in genere esempi di sanità, e ricordo che il più grande scandalo sanitario della storia d’Italia e forse uno dei più grandi scandali sanitari del mondo è avvenuto a casa di Formigoni, nella clinica Santa Rita, perché la malasanità del chirurgo che dimentica il bisturi nella pancia del paziente è un pò ovunque, ma organizzare il taglio della mammella di una ragazza non malata di cancro per aumentare la remunerazione dell’intervento chirurgico non è un esempio di sanità. La qualificazione della spesa pubblica non è solo un problema meridionale, è un problema nazionale. Le classi dirigenti meridionali devono accettare la sfida e devono rispondere sul terreno delle lotte agli sprechi, alla corruzione, al parassitismo. La Lega ha avuto modo di proporre una nuova classe dirigente, il PD propone nuovamente Bassolino e De Mita. Una nuova classe dirigente non è un problema anagrafico, è un problema culturale, è un problema dei programmi. Possiamo avere tutti i giovanotti di primo pelo che propongono una visione catastrofica della società e possiamo avere vecchie cariatidi che ancora conservano magari un’idea. Non penso che il problema possa essere ridotto al personale politico, il problema è dei progetti politici che sono in campo. Ora, non c’è dubbio, che la Lega abbia nei propri ranghi una classe dirigente giovane, ma non mi pare che abbia un’idea precisa di quale debba essere la funzione di una classe dirigente per ricostruire il sistema paese. E’ una classe dirigente che è nata dal grande trauma della perdita della lira, per il fatto che, con la lira svalutata, il Nord Est era assolutamente avvantaggiato nell’export verso gli altri paesi del mondo, ma una volta entrati nella zona dell’euro, questo vantaggio si è perso. Però, quel Nord Est doveva imparare, come il Sud Est fra l’altro, a competere migliorando i propri apparati produttivi e migliorando la qualità dei prodotti.
Presidente, si parla di diritto allo sciopero, ma la centralità della sinistra adesso sembra essere veramente il lavoro? E’ sempre stato il lavoro. La sinistra è nata nel tentativo di rompere il muro di solitudine che rendeva ogni lavoratore ricattabile, impotente, privo di un corredo di diritti e protezioni. Quando i lavoratori si sono costruiti, il sindacato, le camere del lavoro, si sono dati forza, si sono raccontati le loro amarezze, il loro disagio, hanno potuto ridarsi la forza per dare battaglia per aumentare il loro salario, per diminuire il loro orario di lavoro, per avere condizioni di salubrità nel posto di lavoro. E’ accaduto tutto questo. Oggi si vuole tornare indietro. E siccome la trasformazione del lavoro è un grande fatto sociale e democratico, questo processo è stato scandito dal diritto allo sciopero, oggi c’è qualcuno che per uccidere la cultura del lavoro, la comunità del lavoro, vuole cancellare il diritto allo sciopero. Bisogna ribellarsi a questo. Lei diceva, infatti, che probabilmente la notizia di oggi è proprio questa, invece non si parla dell’ennesima manifestazione degli operai FIAT di Pomigliano. La notizia più importante che il Mezzogiorno d’Italia non è tutto Gomorra. Nel Mezzogiorno d’Italia c’è un protagonista mille volte ferito, mille volte ingannato, ma che ha ancora il gusto e la voglia di rivendicare i propri diritti come la classe operaia di Pomigliano e questa è una bella notizia. Evidentemente, il Consiglio dei Ministri si preoccupava proprio di quella manifestazione di Pomigliano, in ciò che può innescare nel paese intero. Quanto conta un’etica politica ed in che forma questa deve dipanarsi? La questione morale non significa essere persone perbene perché possono apparire perbene e non esserlo. La questione morale è relativa alla capacità di controllare i procedimenti amministrativi, la trasparenza negli appalti, il controllo sociale. La questione morale c’è quando i cittadini sono in grado in ogni momento di sapere tutto quello che riguarda la decisione politica ed il suo percorso amministrativo, c’è una società che non deve affidarsi a uomini santi, ma una società in cui devono funzionare i controlli, deve funzionare il tribunale dei diritti del malato, che deve essere in grado di licenziare un direttore sanitario, o un direttore generale.

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Meno e meglio

La decrescita felice per una società a rifiuti zero. (Alessandro Gatto)

La società attuale può essere definita la società dei consumi. Ogni teoria economica si basa esclusivamente sulla visione produttiva a tutti i costi. Possono cambiare le visioni politiche ma l’obiettivo finale è sempre lo stesso: produrre, produrre e sempre produrre.Anche con elementi di scarsa qualità e arrivando a prodotti, molto spesso, che hanno una vita insita spesso ridottissima, merci che poi subito si trasformano in rifiuti. Tanti rifiuti. Troppi rifiuti che vanno a colmare le discariche e che richiedono sempre più inceneritori per far finta di farli scomparire. Ma, lo sappiamo, tutto questo non potrà durare a lungo. Per difendere il nostro pianeta abbiamo bisogno di un’inversione di tendenza: una riconversione del modo di pensare lo sviluppo. Qualche
anno fa si introdusse il binomio “Sviluppo Sostenibile” in cui al termine già noto dello sviluppo si affiancava un neologismo che introduceva un modo nuovo di pensare alla crescita della produttività: una crescita che teneva conto delle risorse esauribili offerte dalla natura. Ma anche lo sviluppo sostenibile avocava a sé un principio di base che sarebbe stato facilmente strumentalizzato da coloro i quali, pur volendo continuare sulla strada dell’ipersviluppo, volessero apparire, al tempo stesso, coerenti con le esigenze della realtà moderna e con le “nuove” regole dell’ecologia. Quindi non è possibile più nascondersi dietro alle finte buone regole dello sviluppo sostenibile. Oggi c’è bisogno davvero di diminuire lo spreco delle risorse naturali. In una sola parola si deve dichiarare guerra al consumismo, tentando di invertire il concetto stesso di benessere. Infatti il modello consumistico ci è stato imposto come il miglior modo di acquisire benessere e innalzamento della qualità della vita. Ci siamo accorti, poi, strada facendo, che tutto ciò rispondeva ai canoni dell’insostenibilità. La prima regola da seguire è quella della riconversione degli acquisti, per poter operare una vera e propria inversione dei ruoli. Non siamo
più elementi da “addestrare” a certi tipi di consumi ma esseri pensanti che scelgono, laddove è possibile, una nuova economia in cui prevalgono le regole della “decrescita felice” e del concetto del “meno e meglio”. Cioè meno prodotti da acquistare ma con una qualità insita che ne fanno prolungare la vita. Quindi la prima regola da seguire per produrre meno rifiuti è acquistare oggetti e beni che possano avere una vita più lunga. In questa sede non toccheremo l’argomento della progettazione degli oggetti fatti in modo da durare più a lungo, perché l’obiettivo di questo lavoro è quello di offrire a tutti gli uomini e le donne di buona volontà degli strumenti di riflessione per arrivare ad una riconversione dei consumi partendo dal basso. Un vademecum di base per offrire a tutti l’opportunità di migliorare il proprio mondo a livello locale, essendo consapevoli di dare un contributo alla modifica di un sistema globale. Ognuno di noi è una grande risorsa in questo processo. Non solo nelle scelte che si fanno quotidianamente, ma anche nel saper coinvolgere i propri prossimi ad un protagonismo attivo, per una riconversione felice dei consumi, nell’ottica del risparmio delle risorse naturali e della difesa del pianeta. Nuove regole servono anche per diminuire l’inquinamento prodotto da uno sviluppo che entra in crisi solo se non riesce a produrre e a smistare tanti “pezzi” quanti ne aveva previsto di produrre a crescita
esponenziale. Ma il limite è stato superato e i campanelli d’allarme sono del tutto evidenti: discariche stracolme, sistemi di smaltimento che fanno finta di far sparire gli scarti tentando di mistificare il concetto che sta alla base delle scienze della natura. Il principio che “in natura nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma” è stato sovvertito da chi ci propina la grande menzogna del chi compra più cose meglio vive. Compriamo ogni giorno rifiuti e non ce ne accorgiamo neanche più. Sprechiamo tanta energia e non ce ne curiamo. Violentiamo quotidianamente la nostra madre terra senza neanche più essere consapevoli di farlo. E’ davvero una perversione collettiva, un sistema schizofrenico che pur essendo consapevole di essere dipendente dall’unico pianeta in cui possiamo continuare a vivere continua a modificarne non solo l’aspetto ma tutti gli equilibri naturali raggiunti dopo milioni di anni, in maniera repentina e violentissima.

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Sinistra e Libertà: Ora si comincia davvero

Se, come il Di Vittorio bambino nella recente fiction televisiva, andiamo a leggere, nel “libro che contiene tutte le parole del mondo”, alla voce “Libertà”, troveremo scritto: “Stato di chi è libero: condizione di chi ha la possibilità di agire senza essere soggetto all'autorità o al dominio altrui; diritto di operare le proprie scelte e di agire secondo le proprie convinzioni senza ledere gli altrui diritti e rispettando le regole di un sistema organizzato”. Per essere liberi c’è bisogno di Sinistra. Tutti - avversari compresi - dicono che ci sia bisogno di sinistra. E c'è bisogno di una Sinistra che ricominci ad avere una sua rappresentanza nelle istituzioni. A cominciare da quelle europee. E dagli enti locali. C'è bisogno di Sinistra, insomma, in un paese governato da una destra che ha uno slogan chiaro in testa: "Calce e randello, speculazione edilizia e ronde" (per usare la definizione di Nichi Vendola). “La destra peggiore”. Come contrastarla in un paese dove la maggioranza, d'intesa con l'opposizione democratica, ha fissato la soglia del quattro per cento, sotto la quale non c'è rappresentanza? Lo strumento è la lista di Sinistra e Libertà che nasce non solo come un semplice cartello elettorale ma con un obiettivo ben preciso: ricostruire la Sinistra in Italia con un progetto politico che vada oltre le elezioni di giugno. A presentarlo lo scorso 16 marzo sono stati Nichi Vendola e gli ex di Rifondazione che hanno aderito al Movimento per la Sinistra, Claudio Fava, leader di Sinistra democratica, Marco di Lello per il Partito Socialista, Umberto Guidoni per Unire la Sinistra (ex Pdci) e Grazia Francescato dei Verdi. Nel simbolo, metà rosso e metà in verde, in piccolo anche i loghi dei gruppi europei di riferimento: la rosa del PSE, c’è poi il sole che ride dei Verdi e il richiamo al Gue (la sinistra radicale a Strasburgo). “Sinistra e Libertà” fa parte di un viaggio appena intrapreso, un progetto ambizioso, un altro passo verso la Costituente di Sinistra”. Il primo mattone d’un nuovo Partito della sinistra - dice Claudio Fava - che aggiunge - “Non c’è virtù in una sinistra che non si misuri con le nostre libertà: dalle mafie, dalle prevaricazioni sociali, dalle menzogne di regime, dalle caste. E’ una nuova narrazione, non il riepilogo delle nostre antiche bandiere. Quelle, le terremo in tasca e nel cuore. Ma al paese proveremo a raccontare il futuro”.

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Aversa: Ufficio che vai, barriera che trovi

(di Carmine Verazzo)
AVERSA. Il Coordinamento di Aversa – Coadis ha denunciato l’esistenza dell’ennesima struttura pubblica non idonea al passaggio di tutte quelle persone costrette su una sedia a rotelle. L’ufficio tributi sito in via De Chirico (Parco Coppola) è collocato al secondo piano di uno stabile privo di un ascensore sufficientemente ampio da ospitare le persone costrette in carrozzella, le quali si vedono pertanto impedito l’accesso al suddetto ufficio. L’evidenza dei fatti ci dice quindi, che le striminzite dimensioni dell’ascensore costruito in tempi remoti secondo canoni obsoleti, costituiscono un ostacolo insormontabile per una determinata categoria di contribuenti che invece dovrebbe poter godere degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. Ma nonostante la presenza di chiare ed inequivocabili barriere architettoniche, si è ritenuto giusto adibire ad ufficio pubblico degli appartamenti vecchi all’interno di vetuste strutture condominiali. Chissà se dietro a questa scelta scellerata non ci siano anteposti, come spesso accade, gli interessi personali di qualcuno a discapito degli utenti. Restando nel Parco Coppola, fucina di pubblici uffici, a due passi dalla stazione dei Carabinieri vi è il centro per l’impiego il cui accesso viene storicamente negato alle carrozzelle da alcune enormi fioriere adibite a cassonetti, da pesanti catene, da automobili legittimamente parcheggiate e da marciapiedi stretti, alti e privi di scivolo.Altro caso scandaloso segnalato da anni è la presenza di un pilastro, all’interno dell’ufficio postale sito in Viale Europa, che impedisce alle carrozzelle l’accesso a quella parvenza di ufficio (consistente in un modesto paravento), costringendo quindi gli utenti meno fortunati a discutere dei propri fatti dinanzi a tutti, vedendo quindi violato ogni personale diritto alla privacy. Ma la vergogna di strade e palazzi non resi idonei al normale passaggio delle persone impedite nella deambulazione non si ferma certo qui! Basti pensare a via Costantinopoli, che per lunghi tratti possiede soltanto pochi centimetri di marciapiedi, per lo più occupati da pali della luce e bidoni capovolti, che costringono le carrozzelle ad impegnare la carreggiata destinata al normale percorso automobilistico, con tutti i rischi che ciò comporta. La stessa via Costantinopoli si potrebbe definire un’unica grande barriera architettonica, sotto gli occhi di tutti, ma di cui non importa a nessuno.
Ed in conclusione, è giusto sottolineare quanto quest’amministrazione comunale abbia a cuore la presenza di barriere sul nostro territorio: infatti, non erano sufficienti quelle già presenti, ma si è ben pensato di aggiungerne di nuove nella costruzione di nuovi parchi e nuove strade. In via Tristano, per tutto il tratto perimetrale che fiancheggia il Parco Pozzi, come tutti avranno notato, è stato costruito un marciapiede molto stretto su cui sono stati posti dei lampioni in una posizione tale da impedire il transito alle carrozzine, le quali saranno costrette, per proseguire il tragitto, anche in questo caso ad invadere la carreggiata, soprattutto in una strada dove le auto tendono a viaggiare a velocità sostenuta. L’auspicio è che un giorno quest’amministrazione si renda conto che non esistono cittadini di serie A e di serie B, ma una sola grande categoria di cittadini con identici diritti.

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Lavori pubblici ad Aversa ..... un intervento di coscienza

(di Grazia della Volpe)
AVERSA. L’inverno che ci accingiamo a lasciare non si può certo dire essere stato climaticamente equilibrato. Abbondanti, le piogge ci hanno avvilito e assalito contribuendo a rendere ancora più insopportabile la vita di e in questa città. Sostanzialmente le piogge hanno leso soprattutto sul piano della viabilità e non soltanto in virtù del tipico e topico panico da acquazzone, ma principalmente in virtù dei danni provocati alle nostre già carenti strade. La filiera del problema parte dalla pulitura dei tombini fognari, che non viene fatta mai nè con coscienza nè a scadenze precise: i tombini, quasi sempre ricoperti da rifiuti semi maceri, sono praticamente tappati, non consentendo dunque il regolare deflusso delle acque piovane. Ogni tanto, di notte, si sente passare per la silenziosa città un camioncino addetto a questo servizio e sapete la procedura qual è? Riportiamo un esempio speculare del funzionamento del sistema. Prendiamo il tratto di via Roma che va dal civico numero 1 fino all’arco dell’Annunziata (150 mt. ca. di lunghezza per 11 mt. ca. di larghezza). Ai lati dei marciapiedi sono collocati una quindicina di tombini fognari; di questi, un paio sono stati arbitrariamente otturati dagli operai durante i lavori di rifacimento del manto stradale di via Belvedere qualche anno fa, diminuendo quindi il numero dei tombini fognari da 15 a 13; di questi ultimi, i signori addetti alla pulitura ne scelgono alcuni a campione, ma con quale criterio? Inoltriamo le parole testuali: “Lascia stare questa è troppo otturata, quelle altre due lasciale perdere che s’è fatto tardi. Uh! Quella non l’ho vista ma che facciamo ritorniamo indietro?….”. Insomma...taglia qui, taglia lì, alla fine i tombini puliti sono solo 4-5. Allora è abbastanza logico, quando piove, vedere il livello dei marciapiedi superato dall’acqua, che, squassata dal passaggio delle auto, si infrange ai lati della strada, ristagnando sui tombini ostruiti. L’acqua, dunque, associata al passaggio delle auto, mal riduce il manto stradale.
Ed ecco che l’efficienza del servizio “lavori pubblici” ritorna con la stessa coscienza e professionalità dei colleghi di prima. Il giorno 11 marzo, infatti, verso le 10.30 del mattino, proprio nei pressi dell’arco dell’Annunziata, all’-altezza del giardinetto, si ferma un camioncino, con l’effige “comune di Aversa, servizio lavori pubblici”, da cui scendono tre operai, mentre uno resta al volante. Uno di loro prende un sacchetto di asfalto a presa rapida e lo poggia a terra aprendolo, un altro lo rovescia su di una buca lì presente e l’altro con una spatola livella l’asfalto sulla buca. Alle 10:35 il lavoro era finito! I tre operai risalgono sul camioncino, il guidatore facendo retromarcia passa sulla buca da poco riparata, provocando con le ruote posteriori un avvallamento nell’asfalto ancora molle, tale da formare una sorta di catino.
Oggi è il 13 Marzo, sono passate appena quarantotto ore dall’intervento di riparazione e la buca sta di nuovo lì tale e quale a prima. E meno male che ci sono venuti in quattro a fare questo capolavoro! Inoltre, i suddetti signori operai, non essendo stato utilizzato tutto l’asfalto del sacchetto e poiché in regime di crisi non si butta nulla, hanno ben pensato di otturare una fioriera dove prima c’era un albero poi rigorosamente abbattuto più che potato………
…..ma questa è un’altra storia.

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Cos'è cambiato dall'emergenza rifiuti?

(di Pasquale Pandolfi)
AVERSA. È passato ormai un anno dall’emergenza rifiuti in Campania alla quale anche la nostra cittadina non ha saputo sottrarsi. Ebbene proviamo ad esaminare a distanza di tanti mesi cosa è cambiato ad Aversa. L'attività di raccolta differenziata non è ancora partita, l'unico e provvisorio centro di raccolta aperto è ancora quello all' ex-liceo artistico, di fronte al Municipio: il Mercoledì e la Domenica per la plastica, il Vetro e la carta. E non c’è una minima attenzione alla differenziazione secco/umido. Una campagna di informazione e formazione ai cittadini in modo che ognuno possa approfondire la differenziazione ed essere consapevole delle conseguenze del proprio comportamento non è stata ancora pianificata. In giro si continuano a vedere cumuli di immondizia laddove sono stati inopportunamente e troppo velocemente eliminati i vecchi bidoni per la raccolta dei rifiuti. Anzi, in alcune strade notte tempo vengono indisturbatamente scaricati
rifiuti che sono scarti di lavorazione e materiale di risulta. Per non parlare dei rifiuti ingombranti. Quanti cittadini aversani conoscono che è in funzione un numero a cui chiamare per il ritiro? Continuiamo a vedere vecchi materassi, stufe, divani. A giorni, a seguito delle ultime dichiarazioni, partirà l’inceneritore di Acerra. Ci chiediamo: sarà un inceneritore modello e moderno, senza rischi né per la salute dei cittadini, né per l’ambiente? La risposta a questa domanda la lasciamo volentieri a tutti coloro che per anni l’hanno definito tale e hanno difeso la costruzione dell’impianto di Colleferro. Infatti, è proprio a causa di quell’impianto che oggi ci sono 13 ordini di custodia cautelare con i reati contestati cha vanno dall’associazione per delinquere all’attività organizzata per traffico illecito di rifiuti. Questi inceneritori vengono spacciati come la risoluzione ad ogni problema, da quello dei rifiuti a quello energetico e addirittura a quello occupazionale. Poi dopo l’entrata in funzione e in pieno esercizio si vedono i danni alle persone, alla loro salute, all’ambiente e alla qualità della vita. Stiamo vivendo la più grande catastrofe ambientale a "partecipazione pubblica" e, ad Aversa, il Comune premia i suoi concittadini aumentando la TARSU del 15%. In quale altro paese pseudo-democratico e pseudo-civile come il nostro la commisurazione dell'imposta da versare è vincolata alle dimensioni dei nostri beni immobili, se i rifiuti sono prodotti dagli esseri umani? E se venisse commisurata alla efficienza della macchina comunale?

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Una crisi feroce

Il Guru
E’ un tempo molto difficile il nostro, da interpretare e arrovellarsi il cervello fino a trovare uno sbocco concreto ad un tunnel che ci appare davanti lungo e buio, senza un filo di luce che ci conduca a trovare vie d’uscita. Tutti parlano di crisi economica internazionale, di P.I.L. in rosso e in nero, di Borse impazzite e finanza sciagurata. Il dramma è la miopia dalla quale siamo avvolti, che ci benda gli occhi e ci nasconde verità profonde ed elementari, che ci parlano di lavoro cercato e perso senza speranza di recuperarlo, di stupri fisici e smarrimenti morali, di frammentazioni e lacerazioni sociali ed esistenziali. Di analisi siamo tutti bravi a farne, resta da trovare la strada da
intraprendere per ripartire. Per noi di sinistra, la via più semplice, ci riporterà all’uscita da questo empasse: stringerci intorno e con massima umiltà e sobrietà, senza proclami e sbandieramenti, riguardarci in faccia e prendere le questioni frontalmente, per risolverle insieme, al di là di ogni steccato mentale. Unità e partecipazione, disponibilità a comprendere ed a lavorare per dare spazio a chi ci urla giustizia economica e democrazia reale, ma insieme a sinistra.

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27 mar 2009

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UN FUOCO CHE INGANNA: attenzione!

Un inceneritore mette a rischio la salute dei cittadini e dell’ambiente (Comunicato WWF)

Nell’inceneritore di Acerra potranno essere smaltite circa 2000 tonnellate al giorno di rifiuti, ma nulla di quanto immesso scomparirà, dal postulato fondamentale di Lavoisier, che dice: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, ne deriva che il fuoco convertirà i rifiuti in una serie di sottoprodotti altamente pericolosi.
Un impianto del genere produrrà ceneri e scorie pari a circa il 30% in peso di ciò che vi entrerà:
• su 2000 tonnellate in entrata di rifiuti ,al giorno, produrrà 600 tonnellate, al giorno, di ceneri e scorie da smaltire in discariche
• emetterà comunque ogni giorno oltre 11,5 milioni di metri cubi di fumi che con il loro carico di inquinanti contamineranno aria, suolo e acque

“E’ questa la scomoda verità che viene largamente sottaciuta o dichiarata “controllabile”,- ha detto Ornella Capezzuto, presidente delegato del WWF Campania-“ ma la tragica esperienza della gestione dei rifiuti in Campania e i gravi casi di cattiva conduzione degli inceneritori in altre parti d’Italia (Colleferro) inducono il WWF, oggi più che mai, a denunciare tutti i rischi per la salute e l’ambiente che potranno derivare dalla messa in funzione di questo impianto. “

Del resto anche un impianto che rispetti i limiti di legge potrà emettere (a norma) fino a 100 picogrammi di diossine per metro cubo.
Considerato che diossine, furani, PCB, metalli pesanti sono particolarmente pericolosi in quanto persistenti (tendono a concentrarsi nell'ambiente) e bioaccumulabili (tendono a concentrasi lungo la catena alimentare).
L'impianto di Acerra anche se dovesse emettere meno di 50 picogrammi di diossine per metro cubo (ossia la metà del limite previsto dalla normativa) emetterà comunque ogni giorno un quantitativo totale di queste sostanze pari a circa 550 milioni di picogrammi. Considerato che la dose tollerabile giornaliera per un adulto di 70 kg di peso è di circa 140 picogrammi, la quantità di diossine che sarà ogni giorno emessa dall'inceneritore di Acerra, equivarrà alla dose giornalmente tollerabile per una popolazione di quasi 4 milioni di individui adulti: quasi 10 volte l'intera popolazione di Acerra.
Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per tutti gli altri composti inquinanti: a ulteriore prova che gli attuali limiti di legge rappresentano una "condizione necessaria ma non sufficiente" a tutelare la salute dei cittadini e dell'ambiente.
Il WWF che da anni ha proposto in Campania un ciclo dei rifiuti virtuoso, dichiara la forte preoccupazione circa l’inquinamento che l’impianto di Acerra produrrà in un'area già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale.
Se dovesse essere pienamente attuato il Piano del Governo, a causa del sovradimensionamento degli impianti di incenerimento, si annulleranno le politiche più virtuose di trattamento dei rifiuti che devono passare attraverso la diminuzione della produzione e il decollo delle raccolte differenziate finalizzate al recupero di materia.
Il WWF ribadisce ancora l’urgenza di avviare immediatamente serie e concrete iniziative in tal senso.(Alessandro Gatto - Referente WWF Campania)

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Al Metropolitan di Aversa Tiziana Ghiglioni Quartet

AVERSA. Lunedì 30 marzo 2009, ore 21.00 presso il Teatro Metropolitan di Aversa, l'Associazione Giorgio Lubrano presenta "Tiziana Ghiglioni Quartet". Con i proventi della serata verranno acquistate strumentazioni per il centro trasfusionale "G. Lubrano" presso l'Ospedale G. Moscati di Aversa.

Tiziana Ghiglioni Quartet

Tiziana Ghiglioni - Voce
Tiziano Toloni - Batteria
Silvia Bolognesi - Contrabasso
Simone Massaron - Chitarra

Lunedì 30 Marzo 2009 - ore 21.30


Per info: 3395938894 - Sito web: www.giorgiolubrano.it


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25 mar 2009

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Al club WHY NOT il concerto di Edoardo Amirante

AVERSA. Al via il ciclo primaverile dei concerti del club WHY NOT.

Sabato 28 marzo il palcoscenico di Palazzo Buffardo ospiterà l'ensemble strumentale del violinista Edoardo Amirante con Alessandro Crescenzo al pianoforte, Luciano Ferrante alla chitarra e Renzo Schina al contrabbasso.
Un gruppo di giovani e straordinari musicisti di estrazione classica che perseguono una visione totalitaria della musica, muovendosi tra improvvisazioni, virtuosismi e ricerca delle sonorità e tradizioni dei popoli antichi, tra performance al tempo stesso acustiche ed elettriche.
Leader del gruppo, Edoardo Amirante è diplomando al Conservatorio di S. Pietro a Majella e svolge da tempo un'intensa attività concertistica in formazioni sia classiche che contemporanee, che lo ha posto all'attenzione della critica italiana ed europea. Dotato di grande versatilità stilistica e di una solida tecnica strumentale, la sua musica è stata giudicata come una ricerca sonora tra le più interessanti tra quelle svolte in Italia dai giovani musicisti emergenti.
Come sempre, il concerto sarà accompagnato da stuzzichini e vino offerti dalla Progressart, associazione artistica che cura il cartellone insieme al Jazz Club Franco Borrini.



EDOARDO AMIRANTE AND HIS ENSEMBLE

Edoardo Amirante Violino

Alessandro Crescenzo Pianoforte

Luciano Ferrante Chitarra

Renzo Schina Contrabbasso



Sabato 28 marzo ore 21,30



Club WHY NOT Palazzo Buffardo Via S. Biagio 17 Aversa (CE)

Infoline: 339 3227810 081 8907625


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17 mar 2009

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Costruzione della Sinistra: si riparte

Venerdì 27 marzo 2009 ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale – Centro Sociale polivalente di Piedimonte Matese, il Movimento per la Sinistra Matese ha organizzato un dibattito dal titolo:

Il ruolo delle aree interne nella costruzione della Sinistra: si riparte

Prenderanno parte:

Antonio ORSI
Sindaco di LETINO

Vincenzo AITA
eurodeputato

Giovanni CERCHIA
Università del Molise

Valentino PARLATO
Presidente del “il Manifesto”

Antonietta FORTINI
Dottoranda Università di Siena

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12 mar 2009

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Grazie per le 1000 visite


Ieri, il contatore delle visite ha segnato un traguardo davvero importante. Dopo appena 20 giorni dalla pubblicazione del primo post, il 22 febbraio, abbiamo registrato e già superato le 1000 visite. Un grazie a tutti voi, che venite su questo spazio a leggere, commentare, scrivere o semplicemente vedere cosa sta accadendo.

GRAZIE

Rinnoviamo l'invito a tutti di inviare alla nostra casella di posta avversa@gmail.com i vostri suggerimenti, le vostre foto, i vostri video.(Redazione Avversa)

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11 mar 2009

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Un SMS di 2 € per sostenere la Coop. LE TERRE Di Don Peppe Diana

Manda subito un SMS al numero 48544 da Tim, Vodafone, Wind, Tre e Coop e cosi potrai donare immediatamente 2 euro. Il numero è attivo dal 9 al 30 marzo 2009. Libera sta costituendo una nuova cooperativa agricola a Castel Volturno, su un territorio confiscato alle mafie, per l'allevamento di bufale e la produzione di mozzarelle biologiche.
Sostieni con un contributo tutte le altre attività con un bonifico bancario sui conti:

Banca Etica - Fil. Roma - Via Parigi, 17
Iban IT29 M050 1803 2000 0000 0100 068

Unipol banca - Ag. 230 - Via Flavia 56 RM
Iban IT73 B031 2703 206C C230 0000 166

CCP conto corrente postale numero 48182000

Donazioni on line con carta di credito su www.libera.it

Le donazioni a Libera sono deducibili fiscalmente:
Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
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10 mar 2009

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Riunione coordinamento provinciale di "Sinistra e libertà"

Ieri sera nel corso dell'ultima riunione congiunta del coordinamento provinciale di "SINISTRA E LIBERTA’" della provincia di Caserta, nel ribadire l'importanza di continuare in tutto il territorio provinciale il lavoro,già avviato nell'agro aversano, dei coordinamenti territoriali, è stata rimarcata la necessità di programmare, entro l'ultima decade di marzo, una prima manifestazione pubblica, alla presenza dei componenti del neo nato coordinamento regionale, al fine di presentare il nuovo simbolo e gli obiettivi che li accomuneranno nel corso dell'imminente campagna elettorale per le elezioni europee. Il coordinamento provinciale si riunirà alle ore 17.30 presso la sede provinciale del Partito Socialista venerdì 13 marzo.
Per quanto concerne gli incontri territoriali, per l'area "agro aversano" Il prossimo incontro di “Sinistra e Libertà” si terrà a Parete, sempre venerdì 13 marzo, alle ore 19, presso la sala della biblioteca comunale sita in Piazza Berlinguer.(Redazione Avversa)

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9 mar 2009

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"Sinistra per la Libertà" anche nell'Agro aversano

di Mario Francese

Lavori in corso per la “Sinistra per la Libertà”, la nuova formazione nazionale nata dall’alleanza tra il Partito Socialista, il Movimento per la Sinistra di Nichi Vendola, Sinistra Democratica ed i Verdi. Venerdì scorso un nutritissimo gruppo di sostenitori di tale progetto, soprattutto giovani, sia aversani sia dell’Agro, si è riunito presso la sezione del Partito Socialista di Aversa in Via Rossini per confrontarsi sui primi passi da farsi sia in vista delle prossime elezioni europee, sia per le attività propriamente politiche e sociali sul territorio, in attesa della presentazione ufficiale del simbolo nazionale di “Sinistra per la Libertà” che avverrà in questa settimana.

All’approfondito e serrato dibattito che ha toccato temi sia nazionali, sia locali, hanno preso parte con appassionati interventi Amedeo Cecere, Pietro Di Sarno, Paolo Falco, Giuseppe Falco, Mario Francese, Nicola Golia, Luigi Grassia, Giovanni Malomo, Marco Monaco, Giuseppe Roseto,Raffaele Tessitore e Carmine Verazzo.

La volontà pressoché unanime dei presenti ha comunque sottolineato principalmente l’esigenza di continuità di “Sinistra per la Libertà”, a prescindere dai risultati elettorali europei; una continuità che dovrà servire da stimolo e da collante, all’insegna della modernità nella tradizione, per l’agognato ed ormai irrinviabile superamento delle divisioni della Sinistra italiana.

Il prossimo incontro territoriale di “Sinistra per la Libertà” si terrà a Parete, venerdì prossimo 13 marzo alle ore 19, presso la sala della biblioteca comunale sita in Piazza Berlinguer.

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8 mar 2009

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Anche in Campania: lanciare la costituente della Sinistra

Qualche settimana fa i consiglieri regionali Antonio Scala, Marcello Chessa e Angelo Giusto hanno sciolto il gruppo regionale di Sinistra Democratica ed hanno costituito, insieme ai consiglieri di MPS Antonella Cammardella e Gerardo Rosania, il gruppo regionale ''La Sinistra''. Ora, unitariamente, rilanciano:“Non bisogna perdere tempo.È urgentissimo, anche in Campania, lanciare la costituente della Sinistra”, è quanto ha dichiarato il capogruppo ed i consiglieri de “La Sinistra” in Consiglio Regionale. “Si dia vita al Comitato promotore, largo e rappresentativo, in grado di lanciare una forte campagna di proselitismo e si convochi nel giro di pochi giorni l’Assemblea Costituente.
Il gruppo dei Consiglieri regionali della "Sinistra per la Campania” è pronto a fare la sua parte. È questo l’unico modo di dare una giusta risposta a quelle diverse centinaia di compagne e compagni che hanno partecipato alla Manifestazione con Nicki Vendola.” (Redazione Avversa)

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6 mar 2009

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Diritti che si guadagnano e Diritti che si perdono

(Il Guru)
Non è vero che i sogni non si realizzano sono destinati a rimanere nel limbo delle aspettative umane. E’ accaduto che una scena nuova è apparsa sulla ribalta del teatro del mondo e la prospettiva è cambiata.Il semplice e umano presidente Obama incide una sigla su tre protocolli formali, soltanto fino a ieri immateriali ed eterei, insegnando ai protagonisti dei destini dei popoli che si può osare e si deve agire adesso. Le prigioni di Guantanamo chiudono. E con loro si chiude una pagina di vergogna e sofferenza; si apre uno spiraglio di speranza a nuove generazioni che hanno sete di capire perché devono perennemente soggiacere al ricatto dello strapotere burocratico e criminale delle oligarchie della Terra. In tanti vogliono, e vogliamo poter decidere ed affermarci in una nuova dimensione morale e sentimentale, umanizzando ogni relazione sociale ed ogni connessione con gli altri. Vogliamo crescere ed invecchiare padroni della nostra vita con tutte le spigolature che si snodano lungo il suo percorso. Per diritti che si guadagnano, purtroppo, vi sono diritti che si strozzano e che muoiono con le vite umane. Il Medio Oriente continua ad essere fustigato senza fine, con diritti che non sono mai esistiti e che non imbrattano neanche più carte sporche del sangue di bambini vittime inermi del massacro. La Cecenia paga con l’assassinio di un’altra giornalista, Anastasiya Baburova, e di un avvocato Stanislav Markelov, rei di lottare e denunciare con un informazione libera ed indipendente un sistema di potere centrale brutale e sanguinario. Un invito resta in una riflessione comune: raccogliere i fili di un cambiamento sano ed autentico per non fermare il forte vento dei diritti che spira d'oltre oceano.

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3 mar 2009

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In attesa di FIAT?

Siamo un gruppo di lavoratori di GlobalValue, una società di Torino nata dalla costola informatica della grande azienda FIAT con circa 1000 dipendenti e controllata al 100% dalla multinazionale IBM.
I vari passaggi societari, in questi ultimi anni, hanno cambiato soltanto la proprietà dell’azienda ed i dipendenti, nella maggior parte dei casi, hanno continuato ad operare e ricoprire gli stessi ruoli.
Mentre da un lato leggiamo con grande entusiasmo, ancora oggi, che l’andamento economico di IBM Italia è stato positivo per il 2008, che il management conferma la volontà di continuare, con le stesse strategie, a conquistare quote di mercato e che per il 2009 non ci sono tentativi di cambiare strutture societarie, assistiamo, invece, a strani movimenti epilogo di una possibile cessione di una parte di lavoratori (circa 200) ad una azienda con una scarsa consistenza economica e che nel giro di qualche anno potrebbe avvicinarci alla dimensione del precariato.

IBM, in questo quadro di mercato molto critico a livello globale, tende a mantenere le quote di mercato ed a migliorarle con una politica di tagli muovendosi nel pieno delle leggi vigenti. Infatti, ad inizio di febbraio, ha annunciato la cessione di ramo d’azienda (art. 2112 del C.C.) di 18 lavoratori nel settore della logistica (vedi caso Geoedis), ma anche l’anno scorso con la stessa modalità ne aveva ceduto altre (vedi At&T per il ramo Network, vedi Infoprint per il ramo Printer Management).

Lavoriamo in una sede periferica della società a Pomigliano D’Arco.
Siamo circa 50 e da anni seguiamo le attività di Fiat Auto. Da ottobre 2008 la nostra società è legata a Fiat Auto da un contratto con una validità fino al 2011, ma con clausole rescissorie che mettono in pericolo, in qualsiasi momento, il futuro e le garanzie delle nostre attività lavorative. Futuro instabile vista la crisi che a livello mondiale ha colpito il settore dell’automotive a cui Fiat non è riuscita e non riesce a sottrarsi.

Oggi, in una situazione di mercato così complessa anziché valorizzare maggiormente la professionalità dei dipendenti nell’ambito di una strategia aziendale di ampio respiro, il comportamento societario si riassume in una frase: “non utilizzeremo strumenti traumatici finchè lo scenario di mercato rimane invariato”, la cui interpretazione è poco rassicurante per il nostro futuro lavorativo e quello dei nostri figli.

A gran voce, quindi, chiediamo un intervento con il chiaro obiettivo di bloccare le azioni della nostra società, di essere protagonisti del nostro futuro e di non essere soggetti passivi di una gratuita cessione/vendita che vedrebbe i lavoratori essere gli unici a pagare una crisi che non hanno chiesto e non hanno voluto. Siamo pronti a discutere e a trovare insieme una soluzione che possa essere il minimo comune denominatore della nostra e di tutte le altre aziende che ruotano intorno al pianeta FIAT.
Dipendenti GlobalValue di Pomigliano d'Arco

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Avversa riceve le prime e-mail

Riceviamo e pubblichiamo volentieri le prime e-mail:
2 marzo 2009
Oggi si spera, oggi si auspica; tutti confidano in altri, pochi si danno da fare. Ringrazio, a nome di tutti coloro che credono ancora che ci sia una via d'uscita, i moderatori e i fondatori di questo blog che si fanno portavoce di una rivincita in una società ormai stagnata e molto attendista.
Rinnovo i complimenti per questa iniziativa che vede alle spalle un filone politico di emergente rilievo; una personalità di spicco e trasparenza come poche se ne vedono nel mondo politico.
Grazie a coloro che dei propri ideali ne stanno facendo un fine comune e non "interesse personale".
Saluti Nicola
27 febbraio 2009
Mi sembra una iniziativa interessante e, comunque, sempre meglio che se ne parli. Del resto, oggi, c'è rimasta solo la rete per tentare di trovare qualche soluzione ai numerosi problemi che ci sono.
Saluti Pino
26 febbraio 2009
Complimenti per il blog. Ho letto gli articoli e non ho lasciato un commento perchè sono solo da condividere. Vi invio una e-mail per dirvi che vi seguirò. In bocca al lupo
Ciao Veronica

Un grazie dalla Redazione

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