27 giu 2009

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Programma Pomigliano Jazz Festival

Programma XIV edizione di Pomigliano Jazz Festival

9 luglio
LADY SINGS THE POP
Omaggio a Billie Holiday a cinquant'anni dalla scomparsa

10 luglio
KIND OF BLUE: GENESI DI UN CAPOLAVORO

11 luglio
LET'S GET LOST
Chet Baker, sempre

12 luglio
PROMENADE WITH MICHEL
Omaggio a Michel Petrucciani nel decennale della scomparsa

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Ricorrenze

La XIV edizione di Pomigliano Jazz Festival
Sarà "Ricorrenze" il titolo delle Guide all'ascolto in programma alla XIV edizione di Pomigliano Jazz Festival, dal 9 al 12 luglio.
Pietro Mazzone, giornalista e critico musicale, curatore delle Guide insieme al pianista Francesco Nastro, presenta così i seminari:
Ricorrenze. La storia del jazz - la storia e la sua attualità, il suo perenne fluttuare tra passato e presente, i suoi slanci generosi e talvolta perplessi nel futuro - è fatta di ricorrenze.
Ricorrenze nel senso di anniversari. E allora quest'anno le Guide all'ascolto omaggiano Billie Holiday - santa Billie, come ha scritto e recitato Stefano Benni - che è scomparsa cinquant'anni fa indicandoci il 1959 come spartiacque definitivo fra un'epoca e un'altra: del jazz, dell'America, della storia; una mutazione antropologica che sembra, da una certa ottica, rendere incommensurabili quei tempi ai nostri. Se non fosse però che la "destrutturazione" del "senso" di tante pop songs che Lady Day ci ha lasciato si è poi rivelata generativa di nuove sensibilità, di abbattimenti di steccati fra generi e sensibilità. Giustamente, quando quegli steccati risultano coercitivi e sbagliati. Ed è ancora 1959 con Kind of Blue, stavolta omaggio a una singola opera, a un item a dir poco leggendario, che riuniva nella stessa formazione Miles Davis, John Coltrane, Cannonball Adderley, Bill Evans, Paul Chambers e Jimmy Cobb, dopo il quale il jazz non è più stato, proprio nel senso più tecnico e stilistico del termine, lo stesso. Ma ecco che così il titolo generale delle Guide va inteso anche nell'altro significato di questo termine: ricorrenze come ritorno periodico nel tempo. Come travaso incessante fra tradizione e innovazione, come oscillazione sempiterna tra perdersi e ritrovarsi, let's get lost.
E il nostro pensiero va naturalmente a Chet Baker, la cui opera finalmente analizzeremo in questi incontri, in un anniversario difettivo quanto basta per adeguarsi all'immagine gloriosamente perdente di Chet. E a Michel Petrucciani, scomparso dieci anni fa eppure ancora così in dialogo con tutti noi che amiamo il jazz, dedicheremo la quarta e ultima delle ricorrenze delle nostre Guide all'ascolto.

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25 giu 2009

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Sicurezza degli ambienti di lavoro del comune di Aversa

Fonte: Comunicato stampa
Aversa. Il Coordinamento Aversano di Sinistra e Libertà sostiene lo stato di agitazione del personale del Comune di Aversa e ne condivide la preoccupazione in ordine agli irrisolti problemi di sicurezza ed igiene degli ambienti di lavoro della Casa municipale oltre a quelli di gestione del personale oramai improntata ad un rozzo e dispendioso clientelismo da "basso impero". A fronte del problema "sicurezza degli ambienti di lavoro" l'Amministrazione di centrodestra continua a far finta di niente, tentando di mettere le solite "pezze" ad una situazione a dir poco insostenibile e di estrema pericolosità non solo per i lavoratori, ma anche per i cittadini utenti, ricorrendo ad un sommario quanto superficiale intervento disposto dal dirigente Stefano Guarino.
Attualmente la struttura frequentata mediamente da circa 300 persone al giorno, resta sprovvista di idonee uscite di sicurezza, scale esterne antincendio e quant'altro occorre per rendere la casa comunale conforme alle vigenti leggi sulla sicurezza ed alle normative sismiche nazionali. Come se non bastasse da un po' di tempo a questa parte sono stati realizzati anche i cosiddetti "tornelli" per il controllo degli accessi dei dipendenti, la cui installazione ha determinato nei fatti un ulteriore ostacolo alle già ridotte vie di fuga esistenti.
Premesso che il controllo delle presenze e dell'orario di lavoro dei dipendenti comunali dovrebbe essere svolto non dai tornelli, ma dai dirigenti e dai capoufficio (le cui file sono state di recente arricchite di altri 20 vicedirigenti - gli Apo - per un costo totale per le casse comunali di 190.000 euro annui!!!), sembra che la Giunta Ciaramella sia più interessata alla caccia ad eventuali fannulloni/assenteisti, mediaticamente più proficua, piuttosto che alla sicurezza e all'incolumità fisica di tutti i dipendenti e di ogni altro frequentatore fisso o occasionale della Casa comunale.
Ovviamente, come accade in ogni vicenda che ha per protagonista la nostra amministrazione comunale, al danno si aggiunge la beffa. Infatti, da un po' di tempo a questa parte, all'ingresso del comune in aggiunta ai tornelli sono state installate telecamere e allarmi la cui funzione si teme possa ridursi alla semplice registrazione delle attuali inefficienze tecniche e politiche di questa giunta che a quanto pare a breve sarà soggetta all'ennesimo rimpasto. A questo punto si spera che l'occhio vigile del “Grande Fratello comunale” possa almeno rivelare alle RRSSUU che ne hanno fatto richiesta, l'identità del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione attualmente ad essi sconosciuta.
Sarebbe stato sicuramente più utile impegnare le già scarse risorse pubbliche nella messa in sicurezza degli ambienti dello sconquassatissimo Palazzo di Città (come previsto dalla legge), anziché utilizzarle nell'acquisto dei ridicoli ed ipocriti ammennicoli tanto cari al Ministro Brunetta.
Sinistra e Libertà interroga pubblicamente l'Amministrazione Ciaramella sull'opportunità di tali spese ed in particolare sulla decisione di impegnare 300.000 euro annui (in barba al Patto di Stabilità) necessari al rinnovo dei contratti dei nuovi dirigenti appena nominati anziché dar corso al molto meno costoso e già concordato piano occupazionale per il triennio 2006-2008 che prevedeva nuove assunzioni di giovani e precisamente di 5 ragionieri, 2 laureati in materie tecniche e giuridiche, nonché 4 stabilizzazioni di lavoratori Lsu. Nel merito di questi atti Sinistra e Libertà sta valutando la possibilità di interpellare la Corte dei Conti e annuncia che continuerà a vigilare sull'operato della giunta comunale in difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori.



Sinista e Libertà - Coordinamento aversano
(Movimento per la Sinistra - Partito Socialista - Sinistra Democratica - Verdi)
Via Rossini 6/8 - Aversa

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23 giu 2009

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Ricominciamo da tre

Venerdì 3 luglio: "Ricominciamo da tre"
Seminario nazionale di Sinistra e Libertà

Il seminario è aperto alla partecipazione di tutti e si svolgerà dalle ore 10.30 alle 17.30 presso l'Hotel Quirinale, in via Nazionale 7 a Roma. I lavori del seminario sono da considerare preparatori alla prima assemblea nazionale di Sinistra e Libertà che si è deciso di tenere in settembre.
Per partecipare, invia un'email a iniziative@sxmail.it

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E' passato l'emendamento D'Alia !!

L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D' Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".
Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.
In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della
attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l' apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico.
Fate girare questa notizia il più possibile. E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E' in gioco davvero la democrazia!!!

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Fabrizio Cesetti primo Presidente di Provincia di SL

A Fermo si è avverato un sogno: Fabrizio Cesetti, di Sinistra e Libertà, eletto Presidente della nuova Provincia.
Diciamolo subito, non si tratta di un evento casuale ma di un progetto chiaro frutto di un lungo lavoro di mesi. Si tratta di un laboratorio che potrà essere da esempio anche a livello nazionale.

Tutto nasce otto mesi fa quando il PD identifica il proprio candidato Presidente con delle primarie interne vinte da Renzo Offidani, figura storica del PdS-DS-PD locale. A quel punto la Sinistra Unita (Rifondazione, PdCI, Verdi, Sinistra Democratica) sceglie come proprio candidato Fabrizio Cesetti e non si sottrae al confronto democratico di primarie di coalizione con il candidato del PD. Sulla carta un’operazione quasi temeraria: alle politiche 2008 il PD nella provincia di Fermo aveva riportato un lusinghiero 38% contro un modesto 3,6% della Sinistra Arcobaleno. Ma quando le primarie sono vere gli elettori scelgono liberamente e scelgono con coraggio. L’8 marzo scorso 8.000 elettori di Centrosinistra si sono recati a votare a delle primarie di coalizione che hanno visto la vittoria di Cesetti con il 51% sul candidato del PD. Una vittoria tanto inaspettata quanto entusiasmante. Da quel momento è iniziato un lavoro costante e determinato per creare la più ampia e coesa coalizione possibile: PD, IdV, RC, PdCI, Verdi, La Sinistra, Socialisti. Superando difficoltà, prevenzioni e qualche egoismo si è riusciti a presentare alle Provinciali il simbolo unico di Sinistra e Libertà mettendo insieme La Sinistra, Verdi e Socialisti. Da quel momento Fabrizio Cesetti, già parlamentare PdS ed attualmente esponente provinciale dei Verdi, è diventato il candidato Presidente di Sinistra e Libertà per tutto il Centrosinistra unito.

Cesetti al primo turno ha riportato un ottimo 44,7% contro il 41,8% del candidato del Centrodestra Saturnino Di Ruscio, attuale sindaco PDL di Fermo e gran favorito della vigilia. Al ballottaggio Cesetti ha ottenuto il 52,2% contro il 47,8% del suo avversario: “questa è la vittoria della sana Politica, della trasparenza e dell’unità di tutte le forze del Centrosinistra”- ha dichiarato Cesetti appena avuto conferma della vittoria della sua coalizione - “spero che sia di esempio anche nel resto della regione e, magari, anche nel resto d’Italia per capire che la destra si può battere solo con l’unità di tutte le forze del Centrosinistra ed accantonando qualsiasi velleità di autosufficienza da parte di chiunque”.

A Fermo si stanno vivendo ore di entusiasmo, di eccitazione e di giusta soddisfazione per un successo frutto di un progetto politico chiaro, di tanto lavoro tra la gente, di grande volontà di costruire senza mai cedere alla tentazione di polemiche intestine ma guardando sempre all’obiettivo.

Uno sforzo ripagato da un’impagabile emozione culminata dal corteo di uomini, donne, giovani, cittadini che in piazza del Popolo hanno salutato il neopresidente con le note di “Bella Ciao”… Proprio in quella piazza che aveva visto poco tempo fa l’On. Dell’Utri disquisire sui presunti diari di Mussolini.

Un grande sogno diventato realtà a Fermo per tutta la Sinistra.

Un grande successo di Sinistra e Libertà.


Roberto Vallasciani

Coordinatore Provinciale de “La Sinistra”


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18 giu 2009

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Devi augurarti che la strada sia lunga

Venerdì 19 giugno ore 16.30

Istituto per gli Studi Filosofici
via Monte di Dio, 14 - Napoli

Presentazione del libro
di Fausto Bertinotti
Devi augurarti che la strada sia lunga


ne parleranno con Fausto Bertinotti e Ritanna Armeni
Antonio Bassolino, Massimo Brancato, Piero Di Siena

modera Ottavio Ragone

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16 giu 2009

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Di Nobili Speranze, il libro di Lello Ferrara

AVERSA. Il giorno 26 giugno 2009 alle 19,30 ad Aversa, presso l'auditorium ex Macello Comunale in via Lennie Tristano, Lello Ferrara presenterà il suo libro di nobili speranze (Graus editore)

Interverranno Gianni Cerchia (prof. associato di storia contemporanea - Università del Molise), Giuseppe Cantillo (prof. ordinario di filosofia morale - Università Federico II di Napoli), Franco Rotelli (direttore ass Trieste).
Gli interventi saranno moderati da Nicola Rosselli, corrispondente de “il Mattino

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15 giu 2009

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Rimborsi elettorali per l’università dell’Aquila, firma la petizione

Cari amici,
firmate e sostenete questa importante iniziativa promossa da Sinistra e Libertà. Chiediamo ai partiti che hanno intascato i rimborsi elettorali delle forze politiche che alle recenti elezioni europee non hanno superato il 4%, di devolvere quelle somme alla costruzione dell'Università dell'Aquila, fortemente colpita dal terremoto di Aprile.

Firmate sul sito di Sinistra e Libertà, cliccando qui


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13 giu 2009

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Napolitano non firmi la legge Alfano sulle intercettazioni

di Nichi Vendola
Non ci resta, come nel doloroso caso di Eluana Englaro, che confidare nella saggezza del Presidente della Repubblica. Perché quello che è stata perpetrato sulle intercettazioni e sul disegno di legge Alfano ieri alla Camera è un autentico assalto ai valori della Costituzione e al dovere di indagine per i magistrati. Ancora una volta il Parlamento diventa un luogo afono, ridotto senza volontà ai voleri del Governo. Con la legge approvata ieri la stampa nulla avrebbe potuto scrivere dei più recenti scandali che hanno colpito la vita pubblica. La clinica Santa Rita di Milano, Calciopoli, gli immobiliaristi furbetti, le scalate delle banche e infiniti altri casi sarebbero rimasti invisibili alla pubblica opinione .

La riforma della giustizia per questo governo significa questo: mettere il silenziatore a stampa e giornalisti (questi ultimi minacciati di carcere in caso di diffusione di notizie “non essenziali”, con indizi “non evidenti”: chi deciderà poi, non si sa) e non risolvere il cancro della giustizia civile, dei processi lumaca, dei tribunali privi anche di carta igienica e di sedie dove tenere udienza.

E la mafia festeggia: anche se c’è scritto che la legge non si applica in caso di indagini per reati di mafia, tutti sanno come il pantano mafioso sia stato a volte prosciugato anche grazie a indagini parallele su “colletti bianchi” insospettabili.

E questo lento scivolamento verso un autoritarismo dolce è uno degli epifenomeni del berlusconismo, che incarna il mito dell’efficienza solo quando gli fa comodo. E a Berlusconi e ai suoi, re e regine degli intrallazzi e dei reati, avere magistratura e stampa asserviti fa comodo.

A noi no: la libertà finisce così, con un divieto di parlare e di scrivere fatti avvenuti, che ci sono, che esistono. Per questo lotteremo contro questa legge e invitiamo a firmare tutti gli appelli che sono pubblici per una revisione. E continuiamo a sperare nell’argine del Quirinale.

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12 giu 2009

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Bertinotti: un partito nuovo a sinistra

Fonte: da La Stampa di Riccardo Barenghi
«Dobbiamo ricompattare tutte le forze d’opposizione oppure continueremo ad agonizzare fino alla morte» La proposta di Fausto Bertinotti è dirompente: «Bisogna far nascere un Partito nuovo della sinistra italiana, di tutta la sinistra italiana. Un Partito creato da tutti quelli che oggi sono all'opposizione e che si sentono più o meno di sinistra, da Rifondazione all'Italia dei valori, dal Partito democratico al movimento di Vendola, dai socialisti ai Verdi, dai Comunisti italiani ai radicali».
Un’idea suggestiva ma non è un po’ velleitaria?
«Velleitaria? E allora che facciamo, stiamo fermi ognuno a guardarsi allo specchio della sua sconfitta storica, epocale? Abbiamo perso tutti. Queste elezioni, in Italia e in Europa, sanciscono la fine della sinistra novecentesca, dai comunisti ai socialisti, dai socialdemocratici ai laburisti. Se ognuno di noi non prende atto di questo fatto e non è disposto a rimettersi in discussione, non ne usciremo mai. E continueremo ad agonizzare fino alla morte».

Lei lancia questa proposta ma intanto ognuno guarda al suo interno, il Pd pensa a come risalire la china dal 26 per cento, Ferrero a come organizzare i suoi comunisti, Vendola a come allargare il suo movimento, Di Pietro e come allargare il suo campo...
«E sbagliano. Se non prendono atto che è finita una storia e che quindi si deve ricostruire da zero non faranno un metro in più. Io dico che dovrebbero essere tutti più umili e capaci di rimettersi in discussione, abbandonando recinti, simboli e vecchie ideologie perché sono state tutte cancellate dalla storia. Vediamo oggi che la fine del comunismo ha investito anche tutti gli altri pezzi del movimento operaio europeo, un’onda lunga che in vent’anni ha cancellato tutto. Ma siccome penso che la sinistra abbia ancora una senso, sociale e politico, a cominciare dal bisogno di ridare una rappresentanza al mondo del lavoro, dico che bisogna riprovarci mettendosi tutti insieme».

Con quali obiettivi?
«Intanto prendendo atto che nessuna della nostre storia ha più senso se va avanti da sola. Avevamo due sinistre, una moderata e una radicale, oggi non ne abbiamo più nessuna. Avevamo tentato la carta del centrosinistra ma anche quello è fallito. Quindi bisogna rompere gli steccati i recinti. E poi cercare di sfondare nel campo avversario, facendo un’operazione analoga a quella che ha fatto la destra che è riuscita a conquistare grosse fette della nostra ex base sociale, basti pensare agli operai che votano Lega. Tocca a noi riprendercela ma lo possiamo fare solo se diamo un fortissimo segnale di novità, appunto un Partito nuovo e unitario».

Un’operazione che rischia di essere molto lunga e faticosa, ammesso e non concesso che venga accolta...
«Certo, ma altrimenti non vedo scampo. Io penso che questo nuovo Partito dovrebbe non solo nascere ma anche proporsi un primo traguardo presentandosi alle prossime elezioni politiche»

Intanto però ci sono state le europee e le amministrative, lei che giudizio dà del risultato?
«Un giudizio pessimo nonostante il colpo personale che ha subito Berlusconi. Che però non basta affatto a farci sognare la fine del berlusconismo o di Berlusconi stesso. La destra è forte, da noi e in tutta Europa, la sua cultura è penetrata nella società e tra la nostra gente. Vincono i populismi di ogni genere, la Lega naturalmente ma anche quelli che stanno all’opposizione come Di Pietro».
Però stavolta quello di Berlusconi non ha sfondato.
«Solo per colpa sua, si è lasciato trasportare da una sorta di delirio di onnipotenza, ha strafatto insomma, provocando quindi un certo disagio nel suo elettorato. Ma da qui a dire che si tratta dell’inizio della sua fine ce ne corre.... Oltretutto mi sembra paradossale che nell’analisi del voto trionfi il virtuale sul reale. Della serie: la prova per dimostrare che ho vinto anche se ho perso sta nel fatto che le aspettative del mio avversario erano superiori mentre le mie inferiori. Ma come, il Pd perde sette punti e quattro milioni di voti e si ritiene rassicurato e confermato dal risultato? Mentre per Zapatero che perde "solo" 400 mila voti si parla di sconfitta storica... Non scherziamo per favore»

Bisogna tuttavia considerare il forte astensionismo e una dispersione del voto che hanno penalizzato anche il Pd.
«E questo secondo loro non mette in gioco la questione della crisi della democrazia, non li fa riflettere sul fatto che sempre più persone si sono allontanate dalla politica e che quindi c’è bisogno di un nuovo inizio? Altrimenti precipitiamo in quello che Dahrendorf ha chiamato il secolo posto-democratico, in cui le elezioni sono sempre di più una sorta di sondaggio di opinione. Non mi sembra una buona prospettiva per nessuno e tantomeno per la sinistra se vuole provare a resuscitare»

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10 giu 2009

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3745 volte grazie a tutti!

Fonte: Comunicato stampa
È un risultato straordinario e inaspettato, quello che ho ottenuto, a queste elezioni europee. L’ho ottenuto grazie a 3745 persone che hanno riconosciuto in me la speranza e la fiducia perché una nuova sinistra, moderna e plurale, potesse ricominciare a camminare. La mia candidatura, come sempre ho detto, è stata partorita come un progetto politico: ero la candidata più giovane d’Italia, e sono stata chiamata a partecipare perché la sinistra potesse rimettersi in connessione col proprio elettorato, con i propri sostenitori. Questi 3745 voti sono la cifra di una battaglia durata un mese e mezzo, per le piazze e nei mercati, accanto ad un numero di giovani via via crescente, e che mi hanno premiato più di quanto potessi aspettarmi. Ringrazio sentitamente – e senza la banalità del rito dei ringraziamenti post-elettorali – coloro che, prima che votarmi, hanno creduto in me. Invogliandomi, affiancandomi, lavorando per me e con me. Il progetto politico a sinistra del PD, comunque, continua. Una sinistra che lotti per il lavoro e l’ambiente, la laicità e i diritti dei migranti, la giustizia e la libertà è oggi indispensabile. Per questo mi impegnerò, e fortemente, perché una nuova sinistra cresca – ben oltre il 3% - solida e plurale. Apriamo, in questa direzione, le porte a coloro che sono e si sentono di sinistra, comunisti e non comunisti, perché crediamo in una forza che attinga dalle ideologie del novecento il meglio di quei valori. Crediamo di non essere soli: con noi ci siete voi, e spero ci saranno molti altri, a condividere un cammino nuovo.
Maria Grazia Massaro
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9 giu 2009

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Un cantiere aperto

di Nichi Vendola
Il risultato di Sinistra e Libertà alle elezioni europee fotografa una storia che è ricominciata, un cantiere che è partito, una mobilitazione che significa accumulo di energie intellettuali e di passioni civili. Soprattutto tra le giovani generazioni, cioè tra i veri protagonisti della nostra campagna elettorale.
Un soggetto politico neonato, spesso oscurato mediaticamente, con un rodaggio di poche settimane, ha raggiunto quel 3.1% che è un risultato importante, segno di una domanda di sinistra che vive, sia pure dispersa e frustrata, nel nostro Paese. Il risultato è ancora più incoraggiante se lo si legge con le lenti del nostro Mezzogiorno, dove la proposta di Sinistra e Libertà ha avuto affermazioni persino straordinarie. Nel Sud si è cominciato ad avvertire il segno reale della politica economica e sociale delle destre, si è cominciato a intendere quanto la “questione settentrionale” sia una minaccia per l’universalità dei diritti e per l’unità del Paese.
Gli sconfitti di questa tornata elettorale sono tre. Il bipolarismo innanzitutto, cioè l’idea di poter ridurre ai due antagonisti (PDL e PD) la ricchezza culturale e politica che ha animato la storia italiana. Poi ha perso Berlusconi, si è creata la prima crepa, la prima incrinatura nel rapporto con il suo popolo: una sorta di “idillio infranto” che rende visibilmente vulnerabile il volto arrogante dell’egemonia berlusconiana. E infine il PD, che ha perso moltissimi voti, soprattutto al Sud. È, secondo me, la sconfitta della vaghezza di chi crede di poter riempire il vuoto a sinistra ma è strutturalmente, politicamente e culturalmente impossibilitato a farlo.
Il 10% degli italiani che hanno votato a sinistra del Pd e non saranno rappresentati nel Parlamento Europeo ci dicono quanto sia necessario proseguire il nostro lavoro, chiedere a ciascuno e a ciascuna di continuare a tenere in piedi questo sogno utile che è la ricostruzione di una sinistra che abbia senso, che abbia significato e utilità, che abbia il coraggio di costruire mobilitazione ed esperienza politica, di occuparsi di questioni scomode, di coniugare innovazione politico culturale e progetti autorevoli.
Si ricomincia quindi, da parole d’ordine chiare: la questione sociale, la difesa della laicità dello Stato, il rilancio della scuola pubblica, la centralità della sicurezza del lavoro e sul lavoro, la tutela dell’ambiente e poi i diritti civili, sociali e umani.
Col nostro 3,1 abbiamo inaugurato il cantiere della nuova sinistra italiana. Noi quel cantiere non lo chiuderemo.

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8 giu 2009

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Provincia di Caserta. Europee, debacle per il Pd. Salgono Idv, Udc e Vendola

Il voto per le europee in provincia di Caserta si presenta sotto l’aspetto di una mezza debacle per il Partito democratico, che arriva circa 7 punti in percentuale sotto la media nazionale (riuscendo a fare peggio che alle politiche 2008) e 4 punti sotto la media regionale, e con un Pdl in buona salute, che si attesta invece poco sotto il 50 per cento delle preferenze totali; ed inoltre, la lista ispirata dal governatore della Puglia, Nichi Vendola, (18.634 voti pari al 4,9% contro i 10.825 di Rifondazione) quasi doppia quella di Rifondazione comunista; l’Italia dei Valori conferma il trend di crescita; l’Udc di Mimì Zinzi fa segnare un buon risultato.Sono questi gli aspetti salienti della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo a Caserta e provincia. Il dato può essere considerato definitivo (le sezioni scrutinate sono 919 su 919). Mentre per i risultati delle elezioni amministrative, com’è noto, bisognerà attendere la serata - lo spoglio comincia solo alle ore 14.00 - sulle europee si può quindi già trarre un bilancio. Il Pdl, al suo esordio in una competizione elettorale dopo la fusione tra Fi e An, a Caserta arriva al 47, 8 (contro il 43,4 della media regionale): si tratta di una performance che si commenta da sola e che, forse, non è migliore solo perché il voto delle europee non attirava quanto quello delle amministrative.
Per quel che riguarda il Pd in provincia, come detto in premessa, i contorni dell’insuccesso sono evidenti: il partito di Dario Franceschini, pur facendo leva su candidati di rilievo nella circoscrizione Sud, si è fermato al 19,9 facendo peggio che alle politiche 2008 (meno 5 punti) e peggio della media regionali delle europee (meno 3,5 punti). A raccogliere un buon bottino di consensi sono stati, invece, i partiti guidati dall’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini e dall’ex pm di Mani pulite, Antonio Di Pietro. L’Unione di centro ha raccolto per le europee in provincia un lusinghiero 9,4 per cento, l’Italia dei Valori è arrivata addirittura sotto il 10 (9,6 per cento) confermando lo stesso livello di crescita - se non addirittura di più - fatto segnare a livello nazionale. Evidentemente anche agli occhi dell’elettorato casertano ha pagato il modo - peraltro assai diverso - di condurre la opposizione al governo di Berlusconi.

Detto che la Lega Nord a Caserta ha raccolto lo 0,5 e che La Destra più il Partito dei pensionati più l’Mpa ha racimolato il 2,17, relegando Forza Nuova allo 0,3 e i Liberaldemocratici allo 0,4, l’aspetto interessante della contesa elettorale si è consumato nell’angolo alla estrema sinistra dello schieramento dove il nuovo soggetto politico voluto dal governatore della Puglia Nichi Vendola, Sinistra e Libertà, ha raccolto - sempre in Terra di Lavoro - il 4,9 fermando Rifondazione comunista (che invece gli è avanti a livello nazionale) sul 2,8. Un risultato, questo, inferiore anche alla media regionale di Rc, pari al 3,7 (la media dei vendoliani in Campania è invece al 4,3). La lista ispirata a Marco Pannella e ad Emma Bonino (radicali) in provincia ha raccolto l’1,1 per cento, quella della Fiamma tricolore lo 0,6.

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UN RISULTATO CHE CI INCORAGGIA

di Nichi Vendola
Nichi Vendola commenta il risultato elettorale di SL, del tutto positivo, nonostante il mancato quorum, per un progetto politico nato da soli due mesi e vittima dell’oscuramento mediatico. E’ solo l’inizio: sono stati messi i primi mattoni del cantiere. Ora andiamo avanti.
Poche settimane e anche un muro di gomma difficilmente penetrabile da parte dei mass media, un vero e proprio oscuramento. Il 3%, per una forza conosciuta si e no dal 40% del corpo elettorale, mi pare un risultato che ci incoraggia. Per noi di Sinistra e Libertà, un percorso rapidissimo, un neonato nella scena politica italiana, una creatura appena sorta. Abbiamo messo i primi mattoni di un cantiere. Ora l’intenzione è assolutamente quella di continuare a lavorare nel cantiere. Perché l’esigenza che noi abbiamo posto mettendo insieme sinistra è libertà, un luogo in cui i comunisti non nostalgici, i socialisti, i riformisti, i verdi, che devo dire in Europa hanno avuto una affermazione confortante, le culture critiche, il pacifismo, il femminismo insieme possono costruire quel soggetto politico del cambiamento adeguato ai tempi moderni, adeguato a interpretare un’epoca così difficile.

Più in generale possiamo dire che salta lo schema del bipolarismo. I due grandi partiti che tendono, nel centrodestra e nel centrosinistra, a assorbire e riassumere l’intera scena politica nazionale, non ce la fanno. Si aprono contraddizioni vistose e questo credo sia un dato su cui riflettere. C’è un vento di destra in tutta Europa, in certi casi c’è il protagonismo inquietante di forze neofascista, forze di estrema destra. Questo vento di destra invece, qui, nell’italia berlusconiana, in qualche maniera, si avvita, inciampa. Siamo di fronte alla prima crepa del berlusconismo, del partito che pensava di guadagnare risultati stratosferici. Non ci sono stati fuochi d’artificio, anzi c’è quella che sembra l’inizio di una possibilità di declino. Allora le forze di opposizione devono ragionare su questo, le forze di sinistra devono poter inziare un percorso per destrutturare il blocco sociale del berlusconismo, svelare la sua ideologia, incalzarlo sui temi oggi incandescenti, a partire dalla crisi economica e sociale. In fondo Berlusconi ha tentato un’operazione persino disperata, nascondere la crisi, negarla, dire che la crisi era solamente proiezione propagandistica delle sinistre.

Ma la crisi c’era. I carboni ardenti sotto la cenere ci sono in porzioni rilevanti del nostro paese. C’è un dolore esplosivo che viene occultato. Allora si tratta di capire se l’opposizione saprà interloquire con questa parte dell’Italia, saprà accendere un riflettore su questa porzione d’Italia, sarà in grado di contendere al berlusconismo il racconto della vita vera , quotidiana, della fatica di vivere. Se ci si chiuderà dentro il palazzo, immaginando un giorno un’opposizione urlata e un altro giorno un’opposizione solo emendativa, difficilmente si riuscirà nel cuore della società italiana a rappresentare una credibile alternativa alla destra. Chi ha scelto la divisione, chi ha scelto la trincea ideologica invece di partecipare a un cantiere più largo e unitario abbia una responsabilità. Molti hanno combattuto per una prospettiva differente, molti, tra questi io, hanno considerato talmente aspra la sconfitta della sinistra nel 2008 che c’era bisogno davvero di un riposizionamento strategico. La necessità era quella di uscire dalla contesa tra le tante anime, le tante differenze, la tante culture politiche, che hanno attraversato il 900. Quelle contese, quei rendiconti aspri, quelle fibrillazioni e talvolta persini quegli odi, fuori dal 900, quando è cambiato completamente lo scenario mondiale, non hanno significato. Io penso che invece si possa recuperare da ciascuna delle culture politiche della sinistra, materiali utili per rimettere insieme un luogo affascinante, un luogo popolare, che della politica sappia fare uno strumento che incide nella vita, un luogo utile alle coscienze. Questo bisognerebbe fare. In Europa, oltre che in Italia. La crisi sociale, se non incontra un forte luogo sociale di sinistra, rischia di produrre effetti drammatici. Le voci dell’intolleranza, dellla xenofobia e del razzismo, i partiti neofascisti e neonazisti che tornano al alzare la testa, sono il sintomo più inquietante di una profonda crisi della civiltà europea e del suo progetto di allargamento e di integrazione. E allora bisogna intendere che qui va giocata la partita. A questa altezza deve porsi la sinistra. Non mantenendo piccole eredità ideologiche, ma sfidando questo continente e il tempo nostro. Lì la sinistra gioca il senso della propria missione.

Il dialogo bisogna tenerlo aperto con tutti coloro che pensano che oggi bisogna rimettere insieme la centralità dei diritti sociali che stanno subendo l’attacco della destra, la centralità dei diritti civili che non riescono a fare un passo in avanti e vivono una specie di stallo a causa della caduta libera del sentimento della laicità dello stato e persino la centralità dei diritti umani che hanno vissuto una stagione importante nel nostro paese e in tutta Europa. Allora diritti sociali, diritti civili e diritti umani sono il discorso fondativo di questa nuova sinistra in Italia. Una sinistra curiosa, ariosa, non settaria, non dogmatica. Non ci sono pregiudiziali nei confronti di nessuno. Non c’è nessuno che può interdire a qualcun altro di portare il proprio contributo a questa impresa. Ma questa è l’impresa, non un’altra. Non siamo dentro al restauro delle glorie e dei miti del passato, a una visione feticistica dei simboli. Siamo alla necessità di scavare quella trincea, di ricostruire quelle parole forti, nitide, per mettere in campo quella prospettiva che fa essere la sinistra non una piccola avanguardia, non una nicchia di sapienti.

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5 giu 2009

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Bari. Comizio conclusivo di Nichi Vendola

A lato, le foto (Bari 04/06/2009) della meravigliosa serata di ieri, quando, in Piazza Prefettura a Bari, in migliaia e migliaia hanno parteciato alla chiusura della campagna elettorale di Sinistra e libertà con Nichi Vendola.

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3 giu 2009

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Europee, Massaro (Sinistra e Libertà) ad Orta di Atella

La candidata alle europee per Sinistra e Libertà, Maria Grazia Massaro, sarà giovedì 4 giugno, alle 19, ad Orta di Atella, in Piazza Virgilio, insieme agli esponenti e simpatizzanti locali, tra cui Peppe Roseto, per il rush finale della campagna elettorale.Venerdì sarà la volta di Aversa, per la chiusura della campagna, al bar “Boschetto”, alle ore 17, insieme al candidato alle europee Marco Di Lello. L’ultimo incontro della candidata sarà a Napoli, insieme al governatore della regione Puglia, nonché leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, e numerosi altri esponenti del nuovo movimento come Salvatore Vozza, Dino Di Palma, Michele Ragosta e tanti altri. La crescente partecipazione ed entusiasmo popolare intorno al progetto di Sinistra e Libertà infondono fiducia alla candidata: “Sono più che certa che raggiungeremo l’obiettivo del 4%, e sarà solo un primo passo per dare slancio ad un progetto politico di costruzione di una nuova sinistra di popolo, moderna e plurale”.

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1 giu 2009

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VENDOLA: in Italia dilaga censura

”La difficolta’ di fare vivere la politica dentro questa campagna elettorale e’ legata al corpo ingombrante del sovrano e alla censura che sta dilagando in Italia, per cui e’ difficile sapere guardando la Rai, Mediaset e leggendo la maggior parte dei giornali, che Berlusconi e’ stato sonoramente contestato in Abruzzo”, cosi’ come ”e’ difficile scoprire che c’e’ una insofferenza che sta crescendo nei suoi confronti”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, leader di ‘Sinistra e liberta”, parlando con i giornalisti. Secondo Vendola, in Italia ‘’stiamo andando verso una forma di dispotismo, dove un potere mette in un angolo gli altri e li umilia”. In Italia - ha aggiunto - ”un presidente del Consiglio incarna in forma parossistica non soltanto il potere esecutivo ma anche il controllo generalizzato del potere dei mass media, e che nello stesso tempo e’ un rappresentante di spicco del mondo capitalistico italiano, diciamo luomo piu’ ricco di Italia, che ha un Parlamento fatto a sua immagine e somiglianza; che ha un potere giudiziario che viene inibito rispetto alla possibilita’ di procedere penalmente nei suoi confronti a causa del lodo Alfano: abbiamo questo presidente del Consiglio che ogni giorno prova a sfregiare il potere di chi fa le leggi e di chi amministra la giustizia”. E poi - ha aggiunto Vendola - ”come capita ai despoti, non solo ingombrano la scena pubblica con le loro teorie pubbliche ma anche con le loro vicende private che a un certo punto smettono di essere private: siamo in un Paese in cui i giornali e i radiogiornali ci raccontano di questo impegno massiccio per sequestrare fotografie di un festino di capodanno. Siamo - ha precisato - in un Paese che ha una classe dirigente che ha perso completamente la trebisonda, che non ha piu’ nessuna cultura della sobrieta’ e nessuna idea di quanto il Paese stia soffrendo”.

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Comizio conclusivo di Nichi Vendola

Venerdì 5 giugno 2009 alle ore 19, in Piazza del Gesù a Napoli, Nichi Vendola terrà il comizio conclusivo della campagna elettorale di Sinistra e Libertà per il rinnovo del Parlamento europeo.

A seguire il concerto di Valerio Jovine e Clinica Margot.


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