30 mar 2009

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Lavori pubblici ad Aversa ..... un intervento di coscienza

(di Grazia della Volpe)
AVERSA. L’inverno che ci accingiamo a lasciare non si può certo dire essere stato climaticamente equilibrato. Abbondanti, le piogge ci hanno avvilito e assalito contribuendo a rendere ancora più insopportabile la vita di e in questa città. Sostanzialmente le piogge hanno leso soprattutto sul piano della viabilità e non soltanto in virtù del tipico e topico panico da acquazzone, ma principalmente in virtù dei danni provocati alle nostre già carenti strade. La filiera del problema parte dalla pulitura dei tombini fognari, che non viene fatta mai nè con coscienza nè a scadenze precise: i tombini, quasi sempre ricoperti da rifiuti semi maceri, sono praticamente tappati, non consentendo dunque il regolare deflusso delle acque piovane. Ogni tanto, di notte, si sente passare per la silenziosa città un camioncino addetto a questo servizio e sapete la procedura qual è? Riportiamo un esempio speculare del funzionamento del sistema. Prendiamo il tratto di via Roma che va dal civico numero 1 fino all’arco dell’Annunziata (150 mt. ca. di lunghezza per 11 mt. ca. di larghezza). Ai lati dei marciapiedi sono collocati una quindicina di tombini fognari; di questi, un paio sono stati arbitrariamente otturati dagli operai durante i lavori di rifacimento del manto stradale di via Belvedere qualche anno fa, diminuendo quindi il numero dei tombini fognari da 15 a 13; di questi ultimi, i signori addetti alla pulitura ne scelgono alcuni a campione, ma con quale criterio? Inoltriamo le parole testuali: “Lascia stare questa è troppo otturata, quelle altre due lasciale perdere che s’è fatto tardi. Uh! Quella non l’ho vista ma che facciamo ritorniamo indietro?….”. Insomma...taglia qui, taglia lì, alla fine i tombini puliti sono solo 4-5. Allora è abbastanza logico, quando piove, vedere il livello dei marciapiedi superato dall’acqua, che, squassata dal passaggio delle auto, si infrange ai lati della strada, ristagnando sui tombini ostruiti. L’acqua, dunque, associata al passaggio delle auto, mal riduce il manto stradale.
Ed ecco che l’efficienza del servizio “lavori pubblici” ritorna con la stessa coscienza e professionalità dei colleghi di prima. Il giorno 11 marzo, infatti, verso le 10.30 del mattino, proprio nei pressi dell’arco dell’Annunziata, all’-altezza del giardinetto, si ferma un camioncino, con l’effige “comune di Aversa, servizio lavori pubblici”, da cui scendono tre operai, mentre uno resta al volante. Uno di loro prende un sacchetto di asfalto a presa rapida e lo poggia a terra aprendolo, un altro lo rovescia su di una buca lì presente e l’altro con una spatola livella l’asfalto sulla buca. Alle 10:35 il lavoro era finito! I tre operai risalgono sul camioncino, il guidatore facendo retromarcia passa sulla buca da poco riparata, provocando con le ruote posteriori un avvallamento nell’asfalto ancora molle, tale da formare una sorta di catino.
Oggi è il 13 Marzo, sono passate appena quarantotto ore dall’intervento di riparazione e la buca sta di nuovo lì tale e quale a prima. E meno male che ci sono venuti in quattro a fare questo capolavoro! Inoltre, i suddetti signori operai, non essendo stato utilizzato tutto l’asfalto del sacchetto e poiché in regime di crisi non si butta nulla, hanno ben pensato di otturare una fioriera dove prima c’era un albero poi rigorosamente abbattuto più che potato………
…..ma questa è un’altra storia.
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