30 mar 2009

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Aversa: Ufficio che vai, barriera che trovi

(di Carmine Verazzo)
AVERSA. Il Coordinamento di Aversa – Coadis ha denunciato l’esistenza dell’ennesima struttura pubblica non idonea al passaggio di tutte quelle persone costrette su una sedia a rotelle. L’ufficio tributi sito in via De Chirico (Parco Coppola) è collocato al secondo piano di uno stabile privo di un ascensore sufficientemente ampio da ospitare le persone costrette in carrozzella, le quali si vedono pertanto impedito l’accesso al suddetto ufficio. L’evidenza dei fatti ci dice quindi, che le striminzite dimensioni dell’ascensore costruito in tempi remoti secondo canoni obsoleti, costituiscono un ostacolo insormontabile per una determinata categoria di contribuenti che invece dovrebbe poter godere degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. Ma nonostante la presenza di chiare ed inequivocabili barriere architettoniche, si è ritenuto giusto adibire ad ufficio pubblico degli appartamenti vecchi all’interno di vetuste strutture condominiali. Chissà se dietro a questa scelta scellerata non ci siano anteposti, come spesso accade, gli interessi personali di qualcuno a discapito degli utenti. Restando nel Parco Coppola, fucina di pubblici uffici, a due passi dalla stazione dei Carabinieri vi è il centro per l’impiego il cui accesso viene storicamente negato alle carrozzelle da alcune enormi fioriere adibite a cassonetti, da pesanti catene, da automobili legittimamente parcheggiate e da marciapiedi stretti, alti e privi di scivolo.Altro caso scandaloso segnalato da anni è la presenza di un pilastro, all’interno dell’ufficio postale sito in Viale Europa, che impedisce alle carrozzelle l’accesso a quella parvenza di ufficio (consistente in un modesto paravento), costringendo quindi gli utenti meno fortunati a discutere dei propri fatti dinanzi a tutti, vedendo quindi violato ogni personale diritto alla privacy. Ma la vergogna di strade e palazzi non resi idonei al normale passaggio delle persone impedite nella deambulazione non si ferma certo qui! Basti pensare a via Costantinopoli, che per lunghi tratti possiede soltanto pochi centimetri di marciapiedi, per lo più occupati da pali della luce e bidoni capovolti, che costringono le carrozzelle ad impegnare la carreggiata destinata al normale percorso automobilistico, con tutti i rischi che ciò comporta. La stessa via Costantinopoli si potrebbe definire un’unica grande barriera architettonica, sotto gli occhi di tutti, ma di cui non importa a nessuno.
Ed in conclusione, è giusto sottolineare quanto quest’amministrazione comunale abbia a cuore la presenza di barriere sul nostro territorio: infatti, non erano sufficienti quelle già presenti, ma si è ben pensato di aggiungerne di nuove nella costruzione di nuovi parchi e nuove strade. In via Tristano, per tutto il tratto perimetrale che fiancheggia il Parco Pozzi, come tutti avranno notato, è stato costruito un marciapiede molto stretto su cui sono stati posti dei lampioni in una posizione tale da impedire il transito alle carrozzine, le quali saranno costrette, per proseguire il tragitto, anche in questo caso ad invadere la carreggiata, soprattutto in una strada dove le auto tendono a viaggiare a velocità sostenuta. L’auspicio è che un giorno quest’amministrazione si renda conto che non esistono cittadini di serie A e di serie B, ma una sola grande categoria di cittadini con identici diritti.
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