25 feb 2010

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Rifiuti in Campania. Il punto di vista del WWF

Fonte: Comunicato stampa di Alessandro Gatto (resp. WWF)
Il 20 febbraio 2010, dal camino dell’inceneritore di Acerra (NA) vengono emesse evidenti colonne di fumo scuro che hanno creato una vasta nube sull’intera area circostante, destando allarme nella popolazione. Fin qui il comunicato e la richiesta di accertamenti da parte del Sindaco di Acerra, Dott. Tommaso Esposito, inviate all’ARPAC ed al Presidente dell’Osservatorio Ambientale. In seguito il WWF si è rivolto all’ARPAC e per conoscenza alla Magistratura competente affinchè si faccia chiarezza su queste emissioni “VISIBILI”, provenienti dall’inceneritore di Acerra. Si, perché quello che ci preoccupa sono sia le emissioni visibili all’occhio umano, sia le emissioni invisibili e che molto spesso sono tanto se non più pericolose di quelle visibili, per poi considerare anche tutti gli altri tipi di inquinamento che un inceneritore produce (acqua, suolo, ceneri, ecc.).Ma quest’episodio offre lo spunto per riportarci, nuovamente, sul dibattito della gestione dei rifiuti in Campania.
Sicuramente oggi non si può dire che sia finita l’emergenza rifiuti nella nostra Regione, in quanto le percentuali di raccolta differenziata rivolta al riciclaggio della materia mediamente sono ancora troppo basse e le misure messe in campo dalle Istituzioni per ridurre a monte la quantità di rifiuti prodotta dai cittadini sono ancora poco tangibili.
Oggi è importante ribadire il concetto che più si riesce a ridurre la produzione di rifiuti, per esempio evitando di acquistare prodotti ed imballaggi usa e getta, e più si riesce ad implementare la raccolta differenziata rivolta al riciclaggio della materia, con il metodo del “porta a porta”, meno si deve ricorrere all’intervento degli inceneritori e delle discariche che rappresentano e rappresenteranno sempre l’anello finale dello smaltimento dei rifiuti, secondo il modello del ciclo integrato dei rifiuti. A questo processo (ciclo integrato dei rifiuti) si contrappone “l’Obiettivo Rifiuti Zero” (auspicato dal WWF e da tantissime altre realtà in Campania, in Italia e nel mondo), in cui il ricorso al trattamento termico ed alla discarica tende “asintoticamente” allo zero. Cioè, per essere più chiari: il modello proposto dal WWF è un processo che richiede degli specifici tempi di attuazione e di vari passaggi di processi che progressivamente vanno sempre più nella direzione della riduzione dei rifiuti e del riciclaggio degli stessi. In questo momento noi non possiamo negare il ricorso che si sta facendo ad impianti e metodi di smaltimento, da noi non auspicati, come l’incenerimento e il ricorso alle discariche per il tal quale.
Si deve evidenziare che, nonostante tutto, dei passi verso la nostra strategia si stanno compiendo: oggi, in piena campagna elettorale per le regionali, si sentono dichiarazioni sicuramente più “ravvedute” sugli inceneritori e le discariche di tal quale. Sicuramente, terminata la fase di “schizofrenia collettiva” dettata dall’emergenza rifiuti, in cui i Sindaci e gli Amministratori locali (provinciali e regionali) facevano a gara a chi voleva sul proprio territorio l’inceneritore, il gassificatore, il dissociatore molecolare e/o altre corbellerie simili, oggi si ragiona e si può finalmente intravedere la strada giusta per arrivare (progressivamente) al tanto auspicato “obiettivo rifiuti zero”. In questo senso l’aumento delle percentuali di raccalta differenziata, ottenute in questi ultimi tempi a Napoli, Salerno ed in tantissime altre città della Campania, va nella giusta direzione anche se il processo virtuoso è tutt’altro che raggiunto. Sicuramente uno degli anelli deboli di questa catena è rappresentato, secondo noi del WWF, dalla scarsa presenza, in Campania, di impianti dedicati al trattamento della frazione umida dei rifiuti (la frazione biodegradabile). Infine, è importante ricordare che le frazioni di rifiuti che i tecnici definiscono non riciclabili, secondo noi devono innanzitutto essere ridotti al massimo, anche con strumenti legislativi di prevenzione, e in ultima istanza devono essere trattati in impianti che lavorano “a freddo” (ad esempio Trattamento Meccanico Biologico), cioè senza bruciare niente e solo alla fine si può avviare una percentuale ridottissima (che deve tendere progressivamente a zero asintoticamente) di rifiuti, ovviamente già stabilizzati ed inertizzati, alla discarica controllata.

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24 feb 2010

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Gli altri anche ad Aversa

Segnaliamo l'aumento della distribuzione de GLI ALTRI. Ora il settimanale lo si troverà in molte nuove piazze ed edicole. Anche ad Aversa.

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19 feb 2010

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Tante, Troppe discariche abusive nell'agro aversano

Fonte: Comunicato WWF
IL WWF RICHIEDE UN NUOVO FORTE IMPEGNO AI SINDACI PER I CONTROLLI AMBIENTALI

Il WWF è costretto a ritornare ancora a denunciare uno stato di INQUINAMENTO ECCEZIONALE di tutto il territorio dell'agro aversano, che va da Villa Literno ad Orta di Atella, includendo anche il territorio di Giugliano e dell'area a nord di Napoli, perchè l'inquinamento non ha confini geografici.
In tutti questi comuni - commenta Alessandro Gatto, referente del settore rifiuti ed inquinamento del WWF Campania -si pratica smaltimento abusivo di rifiuti solidi urbani ordinari e rifiuti speciali e pericolosi, molto spesso attraverso incenerimento degli stessi in aperta campagna. Ultima zona di nuovo inquinata anche da tantissimi rifiuti speciali è nel territorio del comune di Frignano. Si tratta di due zone: un primo sito adiacente alle mura che delimitano il campo sportivo ed un altro sito in una stradina parallela alla via del cimitero di Frignano, nei pressi di un nuovo complesso di case di recente costruzione. Ma questo è solo un esempio, perchè queste discariche abusive sono tantissime e sparse un po' ovunque nelle periferie e nelle campagne dell'agro aversano.
Anche se i comuni di tanto in tanto provano a bonificare o a chiedere la bonifica dei siti inquinati, a causa di mancanza di controllo capillare del territorio, le microdiscariche abusive si riformano dopo poco tempo.
Si chiede fortemente - dichiara Francesco Autiero, Presidente del WWF agro aversano-Napoli nord e lit. domizio - un impegno politico concreto e tangibile di tutti i Sindaci dei comuni dell'agro aversano affinchè si proceda sull'implementazione dei controlli ambientali da parte delle forze dell'ordine e di pubblica sicurezza. PERCHE' STIAMO PARLANDO PRORPIO DI PUBBLICA SICUREZZA !!!!

Non dimentichiamo mai che la salvaguardia dell'ambiente significa salvaguardia della salute pubblica.

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16 feb 2010

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Le Terre di don Diana, pubblicato il bando per la cooperativa sociale

Fonte: Comunicato stampa
E’ stato pubblicato il bando per la costituzione di una cooperativa sociale per la gestione di terreni in Campania partendo dai comuni di Castel Volturno e Cancello d Arnone. L’iniziativa vedrà insieme le Istituzioni e la società responsabile per lavorare al riscatto culturale, sociale ed economico di un territorio, che non vuole più essere terra di camorra.

Trasformare queste terre, confiscate a spietati criminali, nelle “Terre di don Peppe Diana”, per continuare, nel suo segno, a costruire comunità alternative alle mafie è il sogno di quanti, in quest’anni, hanno tenuta accesa la fiaccola della memoria del giovane sacerdote ucciso dalla camorra nella sua chiesa.

Attraverso il bando pubblico s’intende favorire le capacità, i talenti e le sensibilità locali al fine di selezionare un gruppo di giovani che, dopo una fase di formazione e di start-up, concretizzerà il piano d’impresa della prima cooperativa Libera Terra in Campania, insieme a quanti vorranno condividere il percorso di riscatto del territorio.

Lo studio di fattibilità, elaborato dall’Agenzia Cooperare con Libera Terra, prevede la realizzazione di una fattoria didattica sperimentale, al servizio dello sviluppo ecosostenibile del territorio, con attività di turismo responsabile e l’uso di tecnologie produttive innovative.

Una fattoria bioenergetica in grado di produrre energia da fonti rinnovabili (sole, vento e biogas); fortemente attenta alla salubrità e qualità dei prodotti e del territorio ed alla formazione delle maestranze del comparto.

Prima d’avviare l’attività imprenditoriale, il bene confiscato a Castel Volturno è stato utilizzato come bene collettivo. Molte organizzazioni del mondo sindacale, imprenditoriale, economico, culturale, istituzionale hanno aderito all’invito di presidiare la struttura rendendola viva, con iniziative, eventi, campi di volontariato, infopoint e sportelli di servizio.

L’iniziativa vedrà insieme le Istituzioni e la società responsabile per lavorare al riscatto culturale, sociale ed economico di un territorio, che non vuole più essere terra di camorra.

Trasformare queste terre, confiscate a spietati criminali, nelle “Terre di don Peppe Diana”, per continuare, nel suo segno, a costruire comunità alternative alle mafie è il sogno di quanti, in quest’anni, hanno tenuta accesa la fiaccola della memoria del giovane sacerdote ucciso dalla camorra nella sua chiesa.

Attraverso il bando pubblico s’intende favorire le capacità, i talenti e le sensibilità locali al fine di selezionare un gruppo di giovani che, dopo una fase di formazione e di start-up, concretizzerà il piano d’impresa della prima cooperativa Libera Terra in Campania, insieme a quanti vorranno condividere il percorso di riscatto del territorio.

Lo studio di fattibilità, elaborato dall’Agenzia Cooperare con Libera Terra, prevede la realizzazione di una fattoria didattica sperimentale, al servizio dello sviluppo ecosostenibile del territorio, con attività di turismo responsabile e l’uso di tecnologie produttive innovative.

Una fattoria bioenergetica in grado di produrre energia da fonti rinnovabili (sole, vento e biogas); fortemente attenta alla salubrità e qualità dei prodotti e del territorio ed alla formazione delle maestranze del comparto.

Prima d’avviare l’attività imprenditoriale, il bene confiscato a Castel Volturno è stato utilizzato come bene collettivo. Molte organizzazioni del mondo sindacale, imprenditoriale, economico, culturale, istituzionale hanno aderito all’invito di presidiare la struttura rendendola viva, con iniziative, eventi, campi di volontariato, infopoint e sportelli di servizio.
Questo è il link
dove scaricare l'avviso di selezione e il modulo per la domanda di ammissione.

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SEL: il coordinatore Di Sarno ospite di GONG su TVLUNA

Il 12 febbraio Pietro Di Sarno, coordinatore provinciale di Caserta di Sinistra Ecologia Liberta' è stato ospite della trasmissione televisiva "GONG speciale" condotta da Francesca Nardo e realizzata dalla redazione giornalistica di TVLUNA.


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13 feb 2010

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Solidarietà alla giornalista Rosaria Capacchione

Fonte: Comunicato stampa
Esprimiamo solidarietà a Rosaria Capacchione per le minacce ricevute”. E’ quanto affermato in una nota congiunta dal Coordinamento regionale campano e dal Gruppo consiliare regionale di Sinistra Ecologia Libertà in merito all’intimidazione subita ieri dalla redattrice de “Il Mattino”. “L’atto di ieri sera – continua la nota – è l’ennesimo tentativo di intimidazione nei confronti di una delle voci anticamorra più coraggiose ed autorevoli del giornalismo italiano. Questi criminali sappiano che Rosaria non è sola, ma che ha dalla sua parte la Campania onesta, quella che lavora e che ogni giorno, pur tra mille difficoltà, continua a ribellarsi al potere camorristico”.

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6 feb 2010

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SEL: pronti ad una coalizione alternativa

Fonte: Comunicato stampa
Non crediamo di poter aderire alle proposte rinunciatarie e di basso profilo, provenienti dal PD, sulle quali nelle ultime ore continuano a rincorrersi voci confuse. Sembra che qualcuno abbia già rinunciato a vincere. Non solo in Sinistra ecologia e libertà ma in tutto il resto della coalizione di centro sinistra è ormai opinione largamente diffusa che, rebus sic stantibus, il PD, con senso di responsabilità, debba fare un deciso passo indietro, rinunciando ai tanti nomi interni che si ostina a proporre e che continuano a dividere. Diversamente, se il PD cioè dovesse continuare a battere strade già conosciute e senza uscita, noi siamo decisi, insieme agli altri partiti della coalizione, a continuare senza di loro,impegnandoci da subito a costruire una coalizione diversa, guidata da un candidato autorevole che possa esprimere la necessità di rifondare il centrosinistra su basi etiche e politiche del tutto nuove”. Così Pietro Di Sarno e Enzo Falco, che continuano: “Mentre la coalizione regionale si avvia a ritornare competitiva, con una chiara tendenza a ricompattarsi su Enzo De Luca, non possiamo certo immaginare di rinunciare a combattere in provincia di Caserta. Siamo comunque ben oltre il punto di non ritorno. Nelle prossime ore incontreremo tutte le forze politiche che credono in un’alternativa vera e politicamente forte alla destra.”

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Aperitivo Jazz in stazione

Domenica 7 febbraio ore 12, secondo appuntamento aversano con "Aperitivo Jazz in stazione", presso la hall della stazione metro "Aversa Centro" di Viale della Libertà con i chitarristi Antonio Onorato e Aldo Farias.

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Pietro Di Sarno (SeL): Il Pd risolva al più presto i propri problemi

Il coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà: “Se non è in grado di fare neanche questo, dichiari la propria incapacità ad essere guida del centro sinistra”

Chiediamo al PD di risolvere una volta per tutte, nei luoghi deputati, i propri problemi interni e di portare al più presto alla coalizione una proposta seria e condivisa, comunicandola in maniera ufficiale; se il PD non è in grado di fare neanche questo, dichiari la propria incapacità ad essere guida del centro sinistra e si rimetta nelle mani degli altri partiti della coalizione.” così Pietro di Sarno, coordinatore provinciale di SeL, che continua: “Quando dirigenti e deputati di un partito come il PD iniziano a parlarsi sui giornali, vuol dire che qualcosa nel meccanismo democratico interno non ha funzionato per il meglio. Dall’inizio delle trattative per individuare il candidato Presidente del centro sinistra, SEL propone che la scelta si orienti su un esponente della società civile, proprio a causa dell’evidente fallimento dei partiti nel tenere unita la coalizione dopo l’esperienza amministrativa provinciale. Ciò che stiamo tentando di fare in questi giorni è innanzitutto ricostruire una coalizione ampia, partendo da intenzioni rinnovate e da metodi più democratici ed inclusivi.” L'esponente di SeL lancia un avvertimento neanche troppo velato ai dirigenti PD: “La pazienza di Sel e di tutta la coalizione nei confronti dei problemi interni al PD è stata e sarà quella che giustamente si riserva ai compagni di viaggio che condividono una visione di società democratica e solidale. Questo non vuol dire che sarà illimitata. Siamo infatti dinanzi a un vero e proprio paradosso. Come vanno interpretate le dichiarazioni con le quali ad esempio l’On. Picierno continua a far sapere dai giornali che il PD lavora ancora nella direzione della società civile, mentre il suo segretario si esprime con dichiarazioni di segno opposto? Manie di protagonismo o semplice e sterile lotta mediatica? C’è un PD ufficiale che mostra disponibilità in tal senso ed uno che agisce sotterraneamente per sconsigliarlo vivamente a chiunque possa essere interessato. E’ così che in questi giorni sono state bruciate le migliori personalità presenti in provincia di Caserta. L’obiettivo finale non sfugge a nessuno. Il PD mira a candidare personalità interne al partito al solo fine di definire una volta per tutte chi sia il centro decisionale nelle proprie variegate stanze. Nessuno si preoccupa in realtà della possibilità di lavorare perchè una Provincia martoriata come la nostra abbia una buona amministrazione. Deputati, consiglieri regionali e segretari. Tutti ambiscono alla poltrona di Presidente, mettendo in secondo piano le sorti della nostra provincia e del loro stesso partito. A questo proposito condividiamo pienamente le dichiarazioni alla stampa del Prof. Mariano D’amore, il quale, così come già da noi dichiarato a proposito della dott.ssa Rosaria Capacchione, ritiene che il PD non possa più utilizzare a proprio piacimento personalità della società civile per risolvere problemi elettorali, e poi scaricarli quando non servono più.”

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5 feb 2010

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REGI LAGNI: Analisi e proposte di risanamento

Contributo del WWF sulla questione "Regi Lagni" di Alessandro Gatto

Premessa storica:
I Regi Lagni sono nient’altro che il frutto della ricanalizzazione, una decina di chilometri più a nord, dell’antico fiume Clanio (Clanis) che scorreva nei territori dell’agro aversano e sfociava naturalmente nel lago di Patria (attualmente denominato semplicemente lago Patria). Questa opera di ricanalizzazione avvenne per volere di Don Pedro Fernandez de Castro, vicerè di Napoli tra la metà del 1500 e l’inizio del 1600. Quindi da quel momento (precisamente l’opera fu conclusa nel 1616) scomparve il fiume Clanio e si ottenne il sistema dei canali denominato “Regi Lagni”. Nel tempo l’opera idraulica ha sempre avuto un rapporto di sufficiente integrazione con la natura e l’ambiente circostante, tant’è che si ricorda ancora che fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, in primavera, i Regi Lagni si riempivano di pesci ed altri animali, c’era una forte abbondanza di anguille e di gamberi di fiume (indicatore biologico di qualità dell’ecosistema fluviale). Sulle rive dei Regi Lagni si poteva udire il forte canto degli usignoli di fiume e di altre specie legate all’ecosistema fluviale. Nei Regi Lagni e nei canali affluenti, nel periodo estivo, si potevano ammirare le balle di canapa che venivano lasciate macerare in acqua e tutto era ben inserito nel contesto naturale. Poi l’oblio!!!

Situazione attuale:
La mancata depurazione degli scarichi sia umani, sia agrozootecnici, l’avvento dell’industrializzazione in Terra di Lavoro e la perversa coibentazione del letto del canale e l’irregimentazione delle acque con argini di cemento hanno trasformato questi canali in uno dei corsi d’acqua più inquinato e degradato d’Italia. Negli anni ’70 del secolo scorso, con la forte urbanizzazione delle aree limitrofe ai Regi Lagni e la nascita delle aree ASI (le aree industriali), iniziò una corsa allo “scarico selvaggio” , sia di acque nere di origine umana ed animale, sia di liquami tossici industriali. Nel 1986 fu decisa e realizzata l'opera di confluenza dei tre vecchi canali che costituivano i Regi Lagni in un grande bacino con la cementificazione del letto e degli argini di quest’ultimo. L’opera costò all’epoca ben 981 miliardi delle vecchie lire. In tutti questi anni, successivi al 1986, si stratifica sul letto del canale una melma inquinata, tra gli altri inquinanti, da fenoli, fosfati, cloroformio, metalli pesanti (tra cui: cadmio, mercurio e piombo), triclorometano (un solvente per resine altamente tossico per l’essere umano) pari a 10 milioni di particelle per decimetro cubo. Il tutto con una abnorme presenza di inquinamento batteriologico e virale che determina una condizione di inquinamento del mare dove va a sfociare il canale tra le più inquinate d’Italia.

Le proposte del WWF:

1) l’avvio di un tavolo tecnico di consultazione con le associazioni per tutte le fasi e la durata del progetto così come si è fatto nella sede dell’ARPA Napoli la settimana scorsa.
2) il monitoraggio continuo della qualità delle acque dei Regi Lagni, sia sotto il profilo biologico, sia sotto il profilo chimico.
3) La redazione e pubblicazione del catasto (qualora non fosse ancora stato realizzato) degli scarichi pubblici e privati nel bacino imbrifero dei Regi Lagni.
4) L’attivazione completa ed esaustiva di tutto il sistema depurativo dell’intero corso dei Regi Lagni, anche attraverso l'obbligo dei comuni, che scaricano tuttora direttamente (senza passaggio in depuratore), di allacciarsi al sistema depurativo più vicino.
5) La bonifica completa di tutto il bacino imbrifero dei Regi Lagni.
6) La rinaturalizzazione dell’antico canale anche con opere di ingegneria naturalistica, ma che tengano conto delle essenze botaniche preesistenti ed autoctone, al fine di tutelare la biodiversità locale anche con il recupero di tutto l’ecosistema fluviale.
7) Nella realizzazione di questi interventi di piantumazione di specie arboree autoctone nelle aree campione il coinvolgimento diretto e specifico della popolazione locale al fine di garantire un controllo del territorio e impedire il rinstaurarsi delle attività illegali e criminose preesistenti (ad esempio lo scarico di rifiuti)

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4 feb 2010

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De Magistris: Perchè non mi candido in Campania

Intervista a Luigi De Magistris di Vincenzo Iurillo, da "Il Fatto Quotidiano", 4 febbraio 2010

Luigi De Magistris scende a Salerno nella tana del lupo di Vincenzo De Luca per ribadire con forza il suo ‘no’ alla candidatura a governatore della Campania del sindaco-sceriffo che ha sul groppone due processi. E trova la sala conferenze del Bar Moka stipata sino al limite della capienza. L’europarlamentare Idv però ribadisce: “Non mi candido e non cambierò idea. Il Pd indichi un nome, anche di partito, che non sia De Luca, sul quale sia possibile convergere tutti insieme”.
Scrive Paolo Flores d’Arcais su Il Fatto Quotidiano: “De Magistris, tocca a te”. La ritiene l’ultima spiaggia del centrosinistra in Campania.
“Ringrazio chi, tra partiti e società civile, vede in me un’alternativa a un quadro politico moribondo, crollato sulla questione morale. Tocca a me? Certo, tocca a me ogni giorno, da quando ho deciso di impegnarmi in politica, mi sono candidato alle europee, ho preso mezzo milione di voti e da europarlamentare e presidente della commissione di controllo sui bilanci mi sto occupando in Europa di dimostrare che l’immagine dell’Italia non è solo quella di Berlusconi, e di impiegare al meglio i fondi europei, spezzando ogni legame tra le risorse Ue e la criminalità organizzata”.

Tutte cose che si possono fare anche da governatore.
“Ma dovrei dimettermi dal Parlamento europeo. E in politica c’è un valore che pochi ricordano, specie in questi giorni: la coerenza. Ho fatto campagna elettorale in tutta Italia raccogliendo consensi ovunque per dedicarmi ai temi dell’Europa. Lasciare il lavoro incompiuto non sarebbe un bel segnale. In Campania c’erano e ci sono altre persone altrettanto idonee a poter marcare il cambiamento e l’innovazione in politica. Persone serie e di grande valore, come i giudici Lello Magi e Raffaele Cantone, che il Pd non ha preso minimamente in considerazione, bocciando ogni ipotesi di ritorno al protagonismo dei cittadini e della parte migliore della società civile campana”.

E cosa risponde a chi vorrebbe mettere in campo lei? Il quadro di alternative a De Luca ormai è deserto.
“Questo deserto è responsabilità evidente del Pd, e non vedo perché io dovrei candidarmi e buttare a mare il mio lavoro europeo e il mio progetto di formazione di una classe dirigente alternativa, che sto perseguendo girando nel Paese per motivare altri a impegnarsi”.

La sensazione è quella di un centrosinistra ficcatosi in un vicolo cieco.
“E il rischio è quello di consegnare la Campania ai prestanome di Cosentino. Ma non per questo bisogna affidarla a un personaggio rinviato a giudizio per associazione a delinquere, concussione, truffa e falso”.

De Luca è fiero dei processi in cui è imputato perché dice che in quelle vicende lui ha solo difeso gli interessi dei lavoratori e dei cassintegrati.
“Chi ha letto le carte di quelle inchieste sa che non è vero. De Luca è accusato di essere al centro di un crocevia di interessi tra politica e imprenditoria sull’utilizzo dei finanziamenti pubblici e delle risorse europee. Proprio gli argomenti di cui mi occupo in Europa. Per quale ragione dovrei, dovremmo, sostenere una persona accusata di fare le cose che noi contrastiamo ogni giorno? E’ comprensibile questa insensibilità del Pd di fronte alla centralità della questione morale?”

Quindi?
“Bisogna cercare un candidato che sia in grado di rappresentare tutta quella parte di centrosinistra che non si riconosce in De Luca”.

De Luca ha ‘vinto’ le primarie per abbandono degli avversari. Perché, se c’era un candidato più rappresentativo e unitario , non gli è stato contrapposto in questa sede?

“Le primarie sono state un fatto interno del Pd, noi e altri partiti abbiamo ritenuto non ci fossero le condizioni per partecipare. Dopo aver assistito per mesi a uno stucchevole balletto dei democrat sull’opportunità o meno di celebrarle, hanno partorito una candidatura bulgara. Non vedo perché Idv dovrebbe sostenerla”.

E se De Luca non rinuncia alla candidatura che succede?
“Bisogna insistere e convincere De Luca a fare un passo indietro”.

Con quali argomenti?
“Perché altrimenti si perde. Perché non possiamo convergere su di lui. Perché la coalizione può ricompattarsi e ampliarsi attraverso un nome diverso dal suo. Un nome anche indicato dal Pd. Anche un nome di partito. Purché segni un’autentica discontinuità col passato”.

Non ci sono margini per un suo ripensamento? C’è ancora una possibilità di vedere De Magistris candidato governatore?
“No, nessun margine. Per i motivi che ho detto. La mia candidatura sarebbe un errore politico”.

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Incendio al sito delle ecoballe di Villa Literno – Giugliano “Taverna del re”

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DI: “LA TERRA DEI FUOCHI”, “ISDE MEDICI PER L’AMBIENTE” E “WWF CAMPANIA”

E’ scoppiato un pericolosissimo incendio alle cosiddette “ecoballe” di rifiuti del sito di stoccaggio di Villa Literno, adiacente a quello di Giugliano in Campania, in località denominata “Taverna del Re”. La combustione dura da ormai diverse ore e i Vigili del Fuoco stanno avendo seri problemi per governare le fiamme. In altre parole, dichiarano Angelo Ferrillo (per La terra dei fuochi), Gaetano Rivezzi (per Medici per l’ambiente) ed Alessandro Gatto (per il WWF Campania) quello che non doveva capitare è avvenuto. Temevamo da tempo fenomeni di combustione delle ecoballe e più volte sono avvenuti fenomeni del genere. Questa volta sembra essere una situazione davvero grave soprattutto per l’inquinamento dell’aria, dell’acqua di falda e del suolo che si sta producendo in quell’area, che, ricordiamo essere intensamente coltivata.

Le associazioni: “LA TERRA DEI FUOCHI”, “MEDICI PER L’AMBIENTE” e “WWF CAMPANIA”, denunciano, alle autorità competenti, la grave situazione di insicurezza generale del sito di stoccaggio delle ecoballe in oggetto.

Le associazioni scriventi chiedono immediatamente la messa in sicurezza del sito, che ricordiamo contiene milioni di ecoballe di rifiuti tal quali prodotti nei momenti di emergenza regionale del recente passato.

Dopo l’ennesimo incendio di questa notte nei siti di stoccaggio di ecoballe, sotto la responsabilità istituzionale, le associazioni scriventi denunciano alle autorità giudiziarie gravi omissioni per la tutela della salute pubblica e la sicurezza dei cittadini dell’intero territorio aversano – giuglianese.

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3 feb 2010

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Caro De Magistris in Campania adesso tocca a te

di Paolo Flores d'Arcais, da "Il Fatto Quotidiano", 3 febbraio 2010

Dalla farsa alla tragedia: questo rischia di diventare l’appuntamento elettorale in Campania. Il regime di Berlusconi voleva candidare l’on. Cosentino, su cui pende un mandato d’arresto per camorra confermato dalla Cassazione. Ha deciso di soprassedere, ma solo per far scegliere a Cosentino medesimo da chi farsi sostituire.
Un gioco da ragazzi, perciò, per un’opposizione appena dentro la media del quoziente d’intelligenza: si presenta un candidato ineccepibile quanto a moralità ed efficienza, e si vince in carrozza. Ma nel Pd il segretario Bersani è evidentemente intenzionato a strappare a D’Alema l’oscar della stupidità politica, e quindi in Campania ha candidato il dalemiano De Luca, due rinvii a giudizio per associazione a delinquere, concussione, falso e truffa. Avremo perciò il mondo alla rovescia: un candidato di Berlusconi incensurato e un candidato “democratico” azzoppato in partenza dai carichi processuali. Ci vuole genialità per farsi del male in questo modo.

Questo scempio può essere ancora fermato. La farsa, anziché in tragedia, può trasformarsi in speranza. Luigi De Magistris deve annunciare la sua candidatura. Le personalità pubbliche della Campania democratica devono attivarsi con un’ondata di pressioni tale da costringerlo, il “popolo viola” deve aprire su Facebook “De Magistris candidato” che con un’alluvione di adesioni lo spinga a “gettare il cuore oltre l’ostacolo”.

Di fronte alla candidatura De Magistris, anche gli strateghi del Pd potrebbero capire che alla sconfitta certa di un bi-rinviato a giudizio, e conseguente sputtanamento del partito, è preferibile puntare sulla vittoria di un ex magistrato che difende la Costituzione. Se poi decidessero per il “perseverare diabolicum”, De Magistris e la sua lista di società civile renderebbero comunque una vittoria di Pirro il trionfo annunciato del regime e della Camorra. Il candidato di Cosentino non raggiungerebbe la maggioranza assoluta, e il successo di De Magistris su De Luca aprirebbe, dopo la disfatta di D’Alema di fronte a Vendola, una pagina interamente nuova per l’opposizione democratica.

De Magistris ha ribadito la necessità di un “nuovo inizio”, che oltre l’Idv coinvolga associazionismo laico, base Pd, Sinistra radicale, “grillini”, insomma la società civile che resiste. Parole sacrosante, parole da leader. Ma leader si diventa con l’azione, e oggi l’emergenza democratica si chiama Campania. Concittadino De Magistris, non puoi sottrarti.

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1 feb 2010

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Due grandi appuntamenti al Lennie Tristano di Aversa

13 Febbraio e 10 Aprile
Salone delle Feste dell’Hotel del Sole
Piazza Mazzini - Aversa

Dopo la pausa natalizia la stagione concertistica del Lennie Tristano riparte con due grandi appuntamenti per il pubblico del jazz.
Si ricomincia il 13 febbraio con la band di Don Moye per proseguire poi fino al Big Event del 10 aprile quando sul palcoscenico dell’Hotel del Sole si esibirà il quartetto americano di Ted Nash.
Molti appassionati ricorderanno l’apparizione in sala del grande Famoudou Don Moye lo scorso 5 novembre mentre

nel Salone delle Feste dell’Hotel del Sole si esibiva il trio degli Alta Madera. Era dunque logico che all’assaggio di musica riservato dal grande batterista al pubblico aversano in quella occasione seguisse poi un vero e proprio concerto, che segna il ritorno alle scene di questo grande artista dopo una piccola pausa dovuta ad un’operazione all’anca. Tornato subito in salute, il percussionista - mito degli Art Ensemble of Chicago è ora pronto a regalare al pubblico le sue grandi improvvisazioni, sostenute da una tecnica straordinaria, che gli hanno conferito fama e successo internazionali.
Osannato da pubblico e critica, citato in tutti i manuali come esempio di modernità e di stile, Don Moye è uno dei grandi del jazz dell’ ultima generazione . Con il gruppo degli Art Ensemble of Chicago ha lavorato alla creazione del linguaggio musicale dell’avanguardia, basato su sperimentazioni molto ardite e sulla emancipazione dai vincoli ritmici e melodici della musica tonale.
Moltissimi sono i riconoscimenti conferiti a Don Moye a partire dagli anni '70: per tre volte ha vinto il Downbeat International Critics Poll, per due anni consecutivi il New York Jazz Poll (1979 e 1980) e, due volte ha conseguito il National Endowment for the Arts.
Nella sua carriera è di rilievo anche la didattica: massimo esperto delle percussioni caraibiche e africane e delle loro rispettive tecniche ritmiche, come co-fondatore e direttore artistico della Art Ensemble of Chicago Education Foundation, Moye è stato sempre profondamente impegnato nell'educazione dei giovani musicisti, considerando l'insegnamento un veicolo per fare conoscere il grande valore e il ruolo della musica nera come forma d'arte universale e veicolo di pace.
Tra le sue registrazioni si ricordano, in modo particolare, quelle realizzate per l'etichetta dell'Art Ensemble: Sun Percussion del 1975 (come solista), Calypso's Smile nel 1993 (con la Joseph Jarman/Famoudou Don Moye Magic Triangle Band), Afrikan Song nel 1996 (con i Sun Percussion Summit e Enoch Williamson).
Ad Aversa presenterà un programma nuovo, nato dall’incontro con i due musicisti di scuola salernitana Francesco Nastro e Aldo Vigorito, che include composizioni dello stesso Nastro e brani originali di Don Moye.
Pianista e compositore, Nastro vanta diverse collaborazioni internazionali, tra cui spicca il cd Trio Dialogues registrato con Gary Peacock e Peter Erskine, ed ha collaborato anche con gli Art Ensemble of Chicago ad un progetto orchestrale realizzato con il gruppo operaio dei Zezi.
Non da meno la carriera di Aldo Vigorito, da sempre collaboratore di Nastro e richiestissimo sideman, tra i pochi a poter vantare collaborazioni con tutti i jazzisti americani in transito nel suditalia, da Lew Tabackin a Jim Snidero, da Irio De Paula a George Benson, per citarne solo alcuni.
L’appuntamento del 13, apre la strada al concerto – evento del 10 aprile, quando il club normanno presenterà al pubblico in esclusiva il Mancini Project di Ted Nash, che per l’occasione sarà accompagnato da Frank Kimbrough al pianoforte, Jay Anderson al contrabbasso e Ali Jackson alla batteria.
Infoline: 328 8479115 349 8732513

Ufficio stampa: Nicola Di Santo 349 4010640

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SEL: lavoriamo a un centrosinistra unito per vincere le provinciali

Fonte: Comunicato stampa del coordinamento provinciale SEL Caserta
Dopo la vicenda della candidatura di De Luca alla Presidenza della Regione che, purtroppo, rischia di dividere il centrosinistra campano, aprendo la strada a due candidature nello stesso schieramento, SEL è impegnata a pieno regime perché nella nostra Provincia si arrivi a una soluzione invece unificante e unitaria. In questo senso negli ultimi giorni, grazie anche al rinnovato protagonismo del maggiore partito della coalizione, si sta lavorando a ipotesi di candidature autorevoli e di alto profilo provenienti dalla società civile; i primi incontri informali con gli alleati del centro sinistra, ci fanno ben sperare in merito a una soluzione unitaria.” Così Pietro di Sarno, che continua: - “Lunedì sera, in ogni caso, la coalizione di centro sinistra si ritroverà al completo per prendere una decisione definitiva sul candidato comune alla Presidenza della Provincia”. Insomma, tutti impegnati nel comune obiettivo dell’unità: -“Intanto –afferma Enzo Falcoper dirla alla Vendola, bisogna ristabilire una connessione emotiva e sentimentale con il nostro popolo. Il lavoro paziente di questi giorni apre spazi importanti a energie esterne ai partiti, nella società civile, che siamo pronti a sostenere perché capaci di unire tutti e di dare valore aggiunto alla coalizione. Guai a sentirsi già sconfitti. Sinistra, Ecologia e Libertà, con le proprie liste e il proprio simbolo, sosterrà con forza alle prossime provinciali le priorità irrinunciabili per terra di lavoro: risanamento e bonifiche dei territori, lavoro stabile, questione morale e acqua pubblica sono i temi attraverso i quali la nostra Provincia può finalmente riscattarsi da quella insopportabile zavorra allo sviluppo delle nostre terre che è rappresentata da Gomorra”.
Anche dal punto di vista organizzativo la macchina di SeL non si ferma: - “da alcuni giorni – afferma Peppe De Gregorioè partito un vero e proprio tour provinciale per presentare il nostro programma in tutti i territori di Terra di lavoro, per capirne a fondo problemi e potenzialità e aspirare così a rappresentarli al meglio. Abbiamo iniziato ieri a Falciano del Massico con una bella e partecipata assemblea, continueremo con Caserta, Aversa, l’area del Matese, quella di Roccamonfina, l’area della Valle di Suessola. Costruire una sinistra nuova e radicata nei territori è un obbiettivo da praticare concretamente; abbiamo bisogno di ogni singola energia che voglia attivamente spendersi in questa dura ma entusiasmante avventura, guardando con attenzione all’importante appuntamento elettorale, ma ponendo anche le basi per una prospettiva futura che ci veda di nuovo protagonisti.”

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