28 set 2010

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Oltre la rabbia e la rassegnazione. Per la scuola che vogliamo

Fonte: Giovanni Malomo - Responsabile Scuola Sel Aversa
Nel mondo della scuola dopo lo sgomento e l'incredulità per i provvedimenti ed i decreti del ministero è nata una sorta di rassegnazione e di impotenza su ciò che accade e su cosa, invece si potrebbe o dovrebbe fare per lavorare serenamente e formare i cittadini di domani ("trasformare i sudditi in cittadini è un miracolo che solo la scuola può compiere", Piero Calamandrei).
I decreti governativi prevedono nel triennio ,con la legge 133 art.64, un taglio di otto miliardi e una riduzione degli organici di 132.000 posti. Ciò migliora la qualità della scuola pubblica? L'aumento degli alunni per classe migliora il nostro lavoro? Le famiglie sono più serene con questa scuola senza quasi nessun controllo nei corridoi, bagni ecc...per mancanza di collaboratori scolastici? Una scuola senza laboratori avvicina di più i giovani al mondo del lavoro? Dopo 18 anni di studio quale lavoro e con che qualifica?
Tante altre domande percorrono la mente delle famiglie, dei giovani e dei lavoratori della scuola, ma una sorta di impotenza prevale. Noi siamo sicuri che la scuola così com'è non va bene, ma siamo anche coscienti che tante possono essere le proposte e le soluzioni per migliorare il servizio e la formazione del personale, ma esse restano nascoste. Trasformiamo la rassegnazione in entusiasmo per cambiare ciò che rappresenta il futuro delle nuove generazioni e dei nostri figli. "Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia"(don Lorenzo Milani).
Inviate all'indirizzo avversa@gmail.com le vostre idee per confrontarci, condividere i nostri problemi e preparare insieme una piattaforma di proposte.

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27 set 2010

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Di Sarno (SEL): Con la proroga Zinzi ammette la sua incapacità

Fonte: Comunicato Stampa di Pietro Di Sarno - Coordinatore provinciale di Sel
“Se la provincia di Caserta fosse una normale azienda, i NAS l'avrebbero già chiusa da tempo per mancanza di condizione igieniche minime. E’ ormai chiaro come il duo Berlusconi/Bertolaso abbia speculato sui cittadini della Campania. Ci hanno presi in giro per mesi. Come profeti mandati dal cielo sono venuti in Campania a dirci di aver risolto il problema della monnezza a colpi di inaugurazioni e manganelli. Ci hanno fatto credere che bastava aprire l'inceneritore di Acerra, trasformare in discariche a cielo aperto gli ex terreni fertili della Campania e della nostra provincia. Ora però la farsa è finita.”
Queste le prime dichiarazioni di Pietro di Sarno, coordinatore provinciale del partito di Vendola, a margine dell’incontro dei Sindaci dell’agro aversano tenutosi sabato a Parete.
“I presidenti Zinzi e Cesaro – continua Di Sarno - ora chiedono la proroga di un anno per la provincializzazione dei rifiuti, scaricando sui consorzi tutte le responsabilità di una emergenza che, a differenza di quanto sosiene Bertolaso, non è mai finita; ma in terra di Lavoro il consorzio non ha più soldi per pagare gli operatori ecologici e la “monnezza” torna ad essere la cornice della nostra martoriata terra. Siamo di fronte all'ennesima operazione elettorale? Assisteremo di nuovo al miracolo di Berlusconi che scende in Campania per risolvere il problema spendendo ancora una volta i nostri soldi per finanziare Consorzio o Provincia? Verrà qui a spiegarci che se l'inceneritore di Acerra è di nuovo spento è sempre colpa dei comunisti? Ora però al governo di Regione e Provincia ci sono loro.”
Il Presidente Zinzi - incalza l’esponente Vendoliano – sulla falsa riga dei suoi amici illustri a Roma quando parlano di federalismo, ammette la sua incapacità di amministratore e vuole scaricare le responsabilità ancora una volta sui sindaci e sui cittadini, ma l’evidenza della totale assenza di programmazione è sotto gli occhi di tutti: dei centri di compostaggio nessuna notizia, nessuna politica di riduzione dei rifiuti, la differenziata al palo.
Abbiamo capito – conclude Di Sarno - che neanche le Province sono in grado di gestire il ciclo di rifiuti. A quanti falsi miracoli dovremmo ancora assistere e quanti amministratori improvvisati dovremo ancora conoscere per uscire definitivamente da questo teatrino indecente?

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25 set 2010

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Grazie mille per l’interesse. Anzi, grazie 10.000!!!

La redazione di Avversa ringrazia tutti coloro che hanno consentito il raggiungimento delle 10.000 visite in poco più di 18 mesi. Un risultato che ci riempie di orgoglio e ci fa da stimolo per andare avanti, per fare sempre di più e meglio. Entusiasti del fatto che il nostro blog sia diventato un sito visitato non solo a livello locale, ma anche fuori da questi confini, vi ringraziamo 10.000 volte e continuiamo il nostro lavoro.
La Redazione

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Nuova emergenza rifiuti in Campania

Fonte: Alessandro Gatto - Presidente WWF Campania
Si deve passare dal mito dell’incenerimento ad un sistema di gestione sostenibile. Realizzare gli impianti di compostaggio/biofermetazione dei  rifiuti organici ed aumentare la raccolta differenziata rivolta al riciclaggio della materia.

Da tanti, troppi anni, in Campania, quando si parla di rifiuti, si discute solo dello stadio finale dello smaltimento. Cioè quando i rifiuti sono accumulati per strada e si deve provvedere alla raccolta ed al trasferimento degli stessi per toglierli, giustamente, dagli ambienti urbani. Si tratta di un modo di ragionare assurdo, improduttivo e fuorviante, che ha generato finora le tante emergenze catastrofiche di questi ultimi anni, senza mai risolvere seriamente l’emergenza che dura ormai dal febbraio 1994. La nostra società ha pensato di sbarazzarsi dei rifiuti stipandoli nelle discariche e sotterrandoli, oggi si insegue il mito dell’incenerimento, sperando che i rifiuti possano sparire d’incanto. Ma in natura nulla si crea e nulla si distrugge, TUTTO SI TRASFORMA!!! L’unica soluzione realmente efficace è: attuare una seria e sistemica politica dei materiali, fondata sulla riduzione della produzione di rifiuti e sul recupero di materia attraverso la selezione alla fonte. Solo dopo aver definito ed attuato raccolta differenziata spinta si potrà discutere dello smaltimento della quota residuale dei rifiuti: e si scoprirà che un inceneritore crea più problemi di quanti ne risolva: irrisoria produzione di energia, inquinamento di acqua, aria e suolo, contributo all’aumento dei gas climalteranti. «Il WWF ha denunciato da molti anni l’inefficacia delle politiche commissariali e sollecitato il passaggio delle competenze alla Regione, Province e Comuni. Inoltre si deve realizzare ancora un anello importantissimo del cosiddetto “ciclo integrato dei rifiuti” rappresentato dagli impianti per il trattamento della frazione umida dei nostri rifiuti. Si parla di impianti di compostaggio, se la biofermentazione avviene sempre in presenza di ossigeno; di impianti biodigestori anaerobi se la fermentazione avviene sempre in assenza di ossigeno e di forme miste (ad es. compogas) se le linee di trasformazione sono integrate dalle due tipologie di bioprocesso suddette. In altre parole, in Campania abbiamo assolutamente bisogno INNANZITUTTO di questi tipi di impianti per poter affrontare seriamente e serenamente il futuro dello smaltimento dei rifiuti.

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23 set 2010

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Rock around the screen

Il titolo non può non ricordare la celebre Rock around the clock del 1955. Rock around the screen, però, non è una canzone, ma un libro. Edito dalla partenopea Liguori. Come recita il sottotitolo – Storie di cinema e di musica pop –, il libro analizza le influenze reciproche tra le cosiddette “arti giovani”, il grande schermo, appunto, e il rock’n’roll, nato nella seconda metà degli anni Cinquanta.
Rock around the screen è stato curato dal giornalista Diego Del Pozzo, concittadino aversano, e da Vincenzo Esposito, che insegna Storia del Cinema all’Università “Federico II” di Napoli e Critica cinematografica presso la Scuola di cinema “Pigrecoemme”, situata nel centro storico partenopeo. Esposito è anche Direttore del prestigioso Festival Annuale del Cinema Italiano di Stoccolma. La foto è stata scattata alla Fiera del Levante, dove sono stati ricevuti da Nichi Vendola che Diego Del Pozzo definisce il politico più "rock 'n' roll" d'Italia. Il presidente della Regione Puglia in questa foto sfoggia orgoglioso una copia di Rock Around the Screen.
Nel libro sono inclusi anche tre saggi, scritti dai fondatori di “Pigrecoemme”, Rosario Gallone, regista e sceneggiatore, Giacomo Fabbrocino, videoartista e critico cinematografico, e Corrado Morra, giornalista e scrittore.
Rock around the screen contiene anche due chicche: le interviste ai “cineasti rock” Julien Temple – che ha diretto, tra le altre cose, videoclip di artisti come David Bowie, Depeche Mode e Judas Priest – e Carlo Verdone.

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21 set 2010

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Castelvolturno: Lettera aperta al Signor X

Fonte: Pietro Di Sarno - Coordinatore provinciale SEL
In un'epoca in cui si parla di umanizzazione degli animali mi chiedo se non sarebbe il caso di parlare di animalizzazione dell'uomo. E' questa la riflessione che mi è sovvenuta leggendo le affermazioni di qualcuno sulla vicenda di Castelvolturno. La prima immagine che mi è passata dinanzi agli occhi è stata quella di un cane che continua a fare la pipì per delimitare il proprio territorio e si tiene pronto ad aggredire qualunque altro dovesse entrarvi.
E l'animalizzazione raggiunge il suo culmine quando parlando del feroce attentato camorristico perpetrato ai danni di ragazzi di colore, migranti, si afferma che il rischio è di difendere presunti spacciatori o criminali.
Come se la sola presunzione giustificasse un atto di inaudita violenza, come se questa sola condizione giustificasse la presenza della camorra, come se questa supposizione giustificasse chi decide di farsi giustizia da solo, come se fosse possibile riprodurre a Castel Volturno o un posto qualunque della nostra provincia il vecchio Far West. E allora vien da chiedersi se è possibile accettare, dopo anni di lotte per il progresso, nella speranza di un mondo più aperto ed accogliente, di trovarsi dinanzi a qualcuno che, con le sue parole, ci fa tornare indietro di almeno un millennio.
Le riflessioni che proporrei a chi affronta in un modo così triste, violento e drammatico la convivenza fra culture diverse sono ben altre.
Ad esempio l'assoluta incapacità di favorire negli anni una reale integrazione tra i popoli, in cui la diversità si ponesse sul tavolo come una ricchezza e non come un problema. Ci siamo mai chiesti perché quando andiamo fuori dai nostri confini guardiamo con curiosità ed ammirazione le peculiarità dei popoli diversi dal nostro e cerchiamo di imparare per poi raccontare agli amici quanto siano belle le tante cose inusuali per noi e così in voga altrove ed invece quanto ci risultino putride quando queste diversità tentano di integrarsi nella nostra vita quotidiana?
A ben guardare probabilmente si dovrebbe riflettere sul perché il nostro territorio si presti sempre meglio di altri ad essere utilizzato per delinquere anziché per creare cultura e buone prassi e forse iniziare a chiedersi se non siano i nostri connazionali a sfruttare la disperazione di chi viene da noi con la speranza nell'animo di poter affacciarsi ad una vita meno triste. D'altronde iniziamo a sentirci anche noi un po' come loro, ora che il nostro territorio invaso da rifiuti tossici e non, dalla povertà dilagante, da una criminalità che ci ha costretti in un clima di guerra, accompagnati passo passo da ragazzi che non trovando altri lavori sono costretti a rischiare la propria vita con abiti da militari.
Si innesca un circolo vizioso in questo modo, dove noi rifiutiamo l'integrazione degli Africani, i Veneti rifiuti l'integrazione dei Napoletani, i Napoletani rifiutano l'integrazione dei provinciali, i Casertani quella degli Aversani fino ad arrivare al rifiuto del vicino di casa.
No, così non va, questo è un mondo che va all'indietro.
Questa è la stessa logica che ci induce a dire “Ai Napoletani la monnezza dei napoletani” e ci fa pensare che la provincializzazione dei rifiuti sia cosa buona e giusta, salvo poi mantenere le cave di cemento necessario a tutta la Campania, quasi esclusivamente nella provincia di Caserta.
Ma in tutto questo che fine ha fatto la politica che si occupa del benessere dei cittadini, che si occupa di garantire una vita decente, di una vita vivibile in cui più nessuno debba sperare di trovare l'unico riposo possibile nella morte?
E no, non è più di questo che la politica si deve preoccupare. Il senso etimologico del termine ormai sfugge ai più. A questo punto potremmo anche chiamarla “Ecomica” pensando ad un misto tra economia e comicità. Si, perchè dinanzi a questo siamo.
Un sindaco non può giustificare un delitto camorristico atroce. Mai. Un amministratore non può mai delegare la giustizia ad un privato. In nessun caso.
Forse un ultima riflessione andrebbe fatta sullo stato del litorale domitio. Non credo che sia in queste condizioni a causa dei fratelli immigrati. Chi specula su chi caro signor x? Le associazioni di volontariato forse, che quotidianamente distribuiscono un pasto e l’assistenza sanitaria a migranti vittima della camorra, di cui si servono ogni giorno nostri connazionali, nostri concittadini, per soddisfare le proprie voglie represse? Le associazioni grazie alle quali alle prostitute del litorale domitio vengono forniti preservativi, utili a preservare tanti insospettabili padri di famiglia? E’ proprio un mondo capovolto il suo, caro signor x.
Piuttosto si rifletta su quanto barbare ed indecenti siano state le azioni di politici e camorristi sul nostro territorio. Si, politici e camorristi, perché ancora oggi la differenza la fanno loro. Quelli che hanno distrutto il nostro territorio per interessi privati, quelli che quando parlano di amici nei comizi parlano di Zagaria e Iovine, quelli che in loro nome chiedono voti per il potere. E poi quel favore lo ricambiano e come. Deturpando il nostro territorio. Togliendo il terreno fertile ai contadini, facendo speculazione edilizia, cementificando il nostro territorio, che è quello con la densità abitativa più alta in Italia, a dispetto delle assurde condizioni in cui siamo costretti a vivere, gettando merda nel nostro mare, consegnandoci decine e decine di zone industriali dove non esiste più alcuna produzione, fatte solo per rubare soldi allo Stato. Ma tanto chi è lo Stato? I nostri politici hanno insegnato negli anni ai nostri concittadini che “si può fare!”, tanto paga lo Stato, mica noi. Lo stato è quello di Roma. Quello lontano. Non siamo mica noi. E si, perchè non siamo mica noi quelli che pagano le tasse, quelli che se sono fortunati si alzano tutte le mattine alle sei e pagano metà del loro stipendio allo Stato.
Che dice signor X, le sembra il caso di fare una riflessione seria su queste cose? Ma no. Lei è troppo occupato a fare il populista, a sfruttare il malcontento della povera gente, a favorire una guerra fratricida, una guerra tra poveri. Lei è troppo occupato a far credere a chi non ha avuto e non ha il tempo per informarsi e studiare, perché occupato a trovare il pane per campare giorno per giorno, che Bossi è la soluzione di ogni problema, Si, quello che fa credere a tutti che il male dell'Italia intera siamo noi cittadini del sud.
Noi, che paghiamo le tasse come quelli del Nord, almeno noi onesti, e poi però a differenza loro non riceviamo nulla in cambio. Si, perché al Nord gli ospedali ci sono e funzionano, le scuole non cadono a pezzi come le nostre ed hanno attrezzature all'avanguardia, esistono addirittura i servizi sociali, e, da non credere, offrono la casa a chi non ce l'ha. Pensi che hanno anche le piscine pubbliche per i bambini. Mentre i nostri devono accontentarsi di giocare per strada, tra le auto parcheggiate.
E allora vede signor X, io non credo per niente che il nostro problema siano i fratelli immigrati. Il nostro problema sono le persone come lei, che hanno bisogno di tenere la nostra provincia in queste condizioni per continuare a fare i propri porci comodi.

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19 set 2010

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Nuova discarica al Vesuvio ??? Per il WWF è pura follia!!!

Fonte: Comunicato stampa WWF
E' semplicemente assurdo pensare di realizzare una nuova discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio - dichiara Alessandro Gatto, Presidente del WWF Campania. E' folle realizzare una nuova discarica di rifiuti tal quali in un Parco Nazionale che per definizione dovrebbe tutelare la Natura e l'ambiente.
Siamo di nuovo in pericolo di una nuova emergenza rifiuti in Campania, perchè dopo aver "risolto" il problema predisponendo qualche nuova discarica del tal quale non si è pensato a fare altro. Di riduzione dei rifiuti non se ne parla neppure, anche se questo sistema potrebbe, se ben applicato, portare dei vantaggi sicuramente sorprendenti (riduzione anche del 15-20% del totale dei rifiuti). La raccolta differenziata, rivolta al riciclaggio della materia, è ancora ferma a percentuali bassissime, anche se ci sono delle realtà virtuose non
solo dei piccoli centri ma anche di alcune zone di Napoli, Ma non basta, a quanto pare. L'inceneritore di Acerra funziona poco e male ed è sbagliato continuare a puntare su questo tipo di impiantistica inquinante.
Gli impianti che servirebbero subito sono gli impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida (biodegradabile) dei rifiuti solidi urbani. Per il WWF sarebbe auspicabile anche un'impiantistica differenziata per il trattamento della frazione umida, ossia impianti di compostaggio ed impianti di biofermentazione anaerobica che lavorano in assenza di ossigeno, producendo biogas da utilizzare per produrre energia. In altre parole si dovrebbe mettere seriamente mano ad un piano che la Regione Campania e tutti i cittadini aspettano ormai da decenni. Invece siamo alle solite: aprire nuove discariche per scongiurare l'emergenza.
Ma sono oltre 20 anni che andiamo avanti così. NON NE POSSIAMO PIU' !!!

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16 set 2010

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Auguri di buon anno al mondo della scuola …… o di buona fortuna?

Sinistra Ecologia Libertà di Aversa augura ai genitori, agli studenti, a tutti gli operatori scolastici un buon anno sapendo che alla difficoltà della scuola di ieri si aggiunge la confusione delle nuove norme della scuola di oggi.
Meno docenti, meno personale ATA, più allievi per classe porta alla dequalificazione del servizio.

Incontriamoci ogni martedì dalle 18.00 alle 20.00 presso la sede di Sel Aversa in Via Rossini n.ro 6 (prima traversa a sinistra di Via E. Corcioni) per costituire, personale della scuola, genitori e studenti, un gruppo di lavoro che elabori proposte per una scuola migliore e di qualità.
Per chi volesse iniziare sin da subito a dare contributi di idee l’indirizzo e-mail da utilizzare è selaversa@gmail.com

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13 set 2010

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Per ora niente polemiche, solo dolore per le ennesime vittime dell'insicurezza sul lavoro

Tutta Sinistra Ecologia e Liberta' si unisce al dolore delle famiglie di Giuseppe Cecere, Antonio Di Matteo e Vincenzo Musso, gli operai che hanno perso la vita nello stabilimento DSM di Capua e che si aggiungono all'interminabile numero di vittime dell'insicurezza sul lavoro.

Ci limitiamo a questo e pensiamo che per rispetto delle famiglie e degli stessi operai, la discussione nel merito vada rimandata un attimo dopo l'ultimo saluto alle vittime di quest'assurda realtà al fine di evitare polemiche e sciacallaggio politico.

Speriamo che tutto il mondo politico sia altrettanto unito in futuro quando si chiederà di risolvere in concreto le profonde contraddizioni esistenti nella realtà produttiva italiana.

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12 set 2010

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Catastrofe naturale? O è naturale che causiamo le catastrofi?

Fonte: Comunicato stampa WWF
Ad Atrani (Salerno) è avvenuta una nuova catastrofe causata dal dissesto idrogeologico della Regione Campania !!!
Il WWF denuncia, ancora una volta, - dichiara Alessandro Gatto, Presidente del WWF Campania - che le aggressioni all'Ambiente ed alla Natura portano solo morte e distruzione.
Tra i mali ambientali della Regione Campania, spicca, ancora, il problema endemico del dissesto idrogeologico, mai risolto e mai veramente preso in seria considerazione.
Si pensa solo alle speculazioni ed alla realizzazione di opere non sempre prioritarie e non si dà avvio ad una sistematica e capillare difesa dal rischio di frane, alluvioni, smottamenti e così via.
Dopo Sarno del 5 maggio 1998 ora è la volta di Atrani. Il titolo di questo comunicato stampa è ripreso da un dossier del WWF redatto all'indomani della tragedia di Sarno appunto. E da allora pare che non si è appreso nulla e nulla è cambiato, vista la cadenza ciclica di queste tragedie.
Il problema di fondo è che la politica regionale e nazionale non dedicano risorse economiche sufficienti al fine di porre rimedi naturali per la difesa del suolo, degli alvei dei canali e dei corsi d'acqua e di tutte quelle opere non impattanti indispensabili per la difesa dei paesi più a rischio.
L'insegnamento per operare bene ce lo fornisce sempre la NATURA. Non c'è bisogno di opere maestose e faraoniche bensì abbiamo bisogno di controlli continui e piccole opere di difesa offerte spesso dall'ingegneria naturalistica.
La vegetazione naturale ad esempio svolge un ruolo eccellente nel controllo e nella salvaguardia dei luoghi dal dissesto idrogeologico. Ma la vegetazione deve essere quella naturale, non quella aggredita quotidianamente da disboscamenti, ceduazioni ed incendi. Vegetazione naturale significa boschi ad alto fusto con la presenza di alberi cosiddetti "patriarchi", significa bosco naturale non governato dall'essere umano secondo geometrie e produttività, significa sottobosco vivo e fitto, significa presenza di un ecosistema naturale ben conservato.
Anche per quanto riguarda gli alvei dei corsi d'acqua il WWF sostiene da diversi decenni ormai che è sbagliato irreggimentare e canalizzare gli argini con elementi innaturali quali cemento e materiali simili. E' sbagliato coibentare i letti dei corsi d'acqua senza più consentire quel naturale scambio di acqua con il suolo ed il sottosuolo.
In altre parole lasciamo che la Natura ci protegga in maniera…"naturale".

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10 set 2010

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Lettera aperta dei precari casertani a Roberto Saviano

Caro Roberto,
siamo figli della stessa terra, quella Gomorra lacerata e sventrata che tu hai raccontato al mondo: oggi siamo noi a raccontarti una storia che è simile a quella di tante altre storie italiane ,eppure va e andrebbe letta sotto una luce diversa che è quella che riverbera su di noi questa amata e odiata terra. Siamo precari, precari della scuola, tra quei tanti che si stanno battendo in difesa della scuola pubblica in tutto il Paese, ma qui, in Terra di lavoro, i tagli non solo sono drammatici nei numeri con percentuali tra le più alte in Campania (Regione, che già di suo, ha il primato della mannaia caduta sulla scuola), ma affliggono una terra che ha bisogno di legalità. E la scuola è presidio primo di legalità. La nostra non è semplicemente la lotta contro i tagli economici che nulla producono, se non spazzare via la speranza di quei tanti prof,giovani e anziani, che hanno deciso di investire il loro futuro nella Cultura, ma è soprattutto la lotta per la scuola pubblica, per quei ragazzi che saranno indotti a iscriversi alle scuole private che da noi, nella stragrande maggioranza non sono che diplomifici buoni solo ad ingrossare le tasche dei soliti noti, per quegli alunni diversamente abili che senza il sostegno vedranno crollare le loro speranze di integrazione, per quei ragazzi che nelle scuole professionali, in nome di una riforma il cui senso non abbiamo ancora capito bene, vedranno tagliarsi le ore di italiano che purtroppo per molti è come una lingua straniera e quelle di laboratorio che invece dovrebbero dar senso a questi indirizzi. La dispersione scolastica in aumento è spia dell’indebolirsi della democrazia, dei disagi di una scuola che non è messa in grado di favorire il cammino verso “il pieno sviluppo della persona umana”. Nasce anche dal processo di privatizzazione della scuola pubblica in atto da anni in Italia, mascherata da tagli e riforme pseudo pedagogiche. La privatizzazione ha esigenze molto chiare, che si muovono quando vengono proposti brevi percorsi pseudo formativi che tolgono ogni possibilità di crescita culturale ai nostri ragazzi, o quando il dirigente usa la scuola come il suo castello feudale. Ma soprattutto quando al centro della pedagogia non c’è più l’alunno con le sue potenzialità e i suoi desideri, le sue difficoltà e le sue risorse, ma l’adulto. Non il professore, semmai l’imprenditore... Se ben abbiamo compreso il significato di una Lettera a una professoressa di don Milani, al centro della pedagogia dovrebbe esserci più di tutto il tempo, il tempo per scambiarsi sapere e sostegno. Questa riforma invece taglia anche i cuori e le menti, priva del tempo per crescere e per scegliere, mette in schiavitù gli studenti di tutta Italia, non solo i casertani, di certo così sempre più abbandonati. La sconfitta della scuola pubblica è la vittoria della camorra e qui non ce lo possiamo permettere. Parafrasando te che usi “la parola contro la camorra”, qui, a colpi di decreti inutili se non dannosi (lo chiamano salva-precari), per le illusioni che ingenerano in chi ha studiato per anni abilitandosi per questa professione, vogliono tacitare le proteste, mettere il bavaglio a chi, licenziato dalla scuola, chiede il rispetto di un diritto basiliare, il lavoro. Vogliono toglierci la parola, ultima parvenza di una dignità a noi negata dalle istituzioni. Noi questa parola la vogliamo. La cerchiamo. La analizziamo. La comunichiamo. Per questo scriviamo a te, che, con la sola forza delle parole, hai contribuito, e non affatto in maniera marginale, alla battaglia per la legalità, contro la camorra. Le nostre sono armi spuntate, ma se tu volessi raccontare questa storia, forse qualcuno potrebbe ascoltarci, forse si potrebbe aprire un dibattito prima che sia troppo tardi.
Precari casertani della Scuola

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7 set 2010

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Lettera aperta del WWF al Presidente della regione Campania

Egregio Signor Presidente,


Le scrivo per porre in evidenza il problema del pericoloso inquinamento dall’incendio di rifiuti tra le province di Napoli e Caserta.
Il territorio in questione è già famoso per l’inquinamento prodotto dall’occultamento di rifiuti industriali pericolosi, avvenuto, in particolar modo negli anni ottanta e novanta, del secolo scorso.
Ma ora Le chiedo espressamente un forte interessamento per risolvere ed eliminare definitivamente il fenomeno micidiale dell’incenerimento in aperta campagna di qualsiasi tipo di materiale.
Le chiedo, Signor Presidente, una forte spinta politica sui controlli del territorio da parte delle forze dell’ordine. Mi rendo conto che tutte le richieste formulate non sono sempre di Sua diretta competenza ma, avendo, il popolo campano, riposto in Lei, tante aspettative e piena fiducia credo che Lei sia comunque la persona più indicata a cui rivolgere il nostro appello.
Si, Signor Presidente, si tratta proprio di un accorato appello per la salvaguardia del nostro territorio a partire dall’aria che respiriamo.
Guardi che strano, il WWF in Campania, invece di parlare di animali selvatici, di boschi, di laghi, di litorali marini e di tutta la natura incontaminata da difendere (che pure abbiamo e dobbiamo occuparcene molto seriamente) è costretto a denunciare, prioritariamente, una situazione di inquinamento ai limiti dell’immaginabile, in particolare nelle province di Napoli e Caserta.
Storicamente il nostro popolo, Signor Presidente, non ha il senso di appartenenza al proprio territorio, forse anche a causa delle antiche e continue dominazioni del passato. Ora è indispensabile avviare concretamente una “battaglia” culturale per invertire questo assunto storico e per introdurre il senso di amore per la propria terra, responsabilizzando tutti alla difesa attiva del luogo in cui si vive. Questo è un dovere per la sopravvivenza di tutti e soprattutto delle future generazioni che vivranno in Campania.

Dott. Alessandro Gatto
(Presidente del WWF Campania)

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