30 mar 2009

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Cos'è cambiato dall'emergenza rifiuti?

(di Pasquale Pandolfi)
AVERSA. È passato ormai un anno dall’emergenza rifiuti in Campania alla quale anche la nostra cittadina non ha saputo sottrarsi. Ebbene proviamo ad esaminare a distanza di tanti mesi cosa è cambiato ad Aversa. L'attività di raccolta differenziata non è ancora partita, l'unico e provvisorio centro di raccolta aperto è ancora quello all' ex-liceo artistico, di fronte al Municipio: il Mercoledì e la Domenica per la plastica, il Vetro e la carta. E non c’è una minima attenzione alla differenziazione secco/umido. Una campagna di informazione e formazione ai cittadini in modo che ognuno possa approfondire la differenziazione ed essere consapevole delle conseguenze del proprio comportamento non è stata ancora pianificata. In giro si continuano a vedere cumuli di immondizia laddove sono stati inopportunamente e troppo velocemente eliminati i vecchi bidoni per la raccolta dei rifiuti. Anzi, in alcune strade notte tempo vengono indisturbatamente scaricati
rifiuti che sono scarti di lavorazione e materiale di risulta. Per non parlare dei rifiuti ingombranti. Quanti cittadini aversani conoscono che è in funzione un numero a cui chiamare per il ritiro? Continuiamo a vedere vecchi materassi, stufe, divani. A giorni, a seguito delle ultime dichiarazioni, partirà l’inceneritore di Acerra. Ci chiediamo: sarà un inceneritore modello e moderno, senza rischi né per la salute dei cittadini, né per l’ambiente? La risposta a questa domanda la lasciamo volentieri a tutti coloro che per anni l’hanno definito tale e hanno difeso la costruzione dell’impianto di Colleferro. Infatti, è proprio a causa di quell’impianto che oggi ci sono 13 ordini di custodia cautelare con i reati contestati cha vanno dall’associazione per delinquere all’attività organizzata per traffico illecito di rifiuti. Questi inceneritori vengono spacciati come la risoluzione ad ogni problema, da quello dei rifiuti a quello energetico e addirittura a quello occupazionale. Poi dopo l’entrata in funzione e in pieno esercizio si vedono i danni alle persone, alla loro salute, all’ambiente e alla qualità della vita. Stiamo vivendo la più grande catastrofe ambientale a "partecipazione pubblica" e, ad Aversa, il Comune premia i suoi concittadini aumentando la TARSU del 15%. In quale altro paese pseudo-democratico e pseudo-civile come il nostro la commisurazione dell'imposta da versare è vincolata alle dimensioni dei nostri beni immobili, se i rifiuti sono prodotti dagli esseri umani? E se venisse commisurata alla efficienza della macchina comunale?
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