2 apr 2009

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Giuseppe Di Vittorio non ha nulla a che vedere con l'ipermercato PD

All'indomani di una "fiction" televisiva che ne ha celebrato degnamente la storia incollando milioni di telespettatori ai teleschermi, ci ha mortificato ulteriormente, ma non ci ha affatto meravigliato la cancellazione, temporanea o permanente che sia, del glorioso nome di Giuseppe Di Vittorio dall’intestazione della sezione PD (ex PCI, PDS e DS) di Aversa.Tale atto, consciamente o inconsciamente, fa parte, in tutta evidenza nazionale ed europea, della precisa strategia politica e culturale di un partito-ipermercato, il PD, che rifiutando, per bocca dei suoi attuali ed ex segretari nazionali, i termini e le collocazioni di "Sinistra" e "Socialismo", vuole disperdere e confondere una parte notevole della sua originaria identità a soli fini bassamente elettoralistici e di potere, rincorrendo un malinteso ed ambiguo centrismo filo-clericale e filo-consociativo.

Ben comprendendo, a fronte di tale episodio, le recenti ed amare rimostranze del compagno onorevole Angelo Maria Jacazzi, Sinistra e Libertà dell’Agro aversano assume a sé la figura ed il simbolo di Giuseppe Di Vittorio ritenendo che la permanenza del suo nome sulla facciata della sede del PD di Aversa costituisca un'offesa alla Storia ed una clamorosa contraddizione in termini per un partito che, a differenza del grande leader sindacale pugliese, non si sta adoperando affatto per l'Unità della Sinistra e dei lavoratori italiani, anzi sta facendo di tutto per tentare di affossare definitivamente questo ideale antico diventato ormai matura necessità a fronte del dilagare delle Destre.

Gli elettori di Sinistra che continuano in buona fede a guardare all’ipermercato PD meditino profondamente su questa vicenda.


IL COORDINAMENTO AGRO AVERSANO DI
SINISTRA e LIBERTA'

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