9 mag 2009

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IN MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO

Oggi ricorre l’anniversario della morte di Aldo Moro, ma non molti sanno che è anche…
Oggi ricorre l’anniversario della morte di Aldo Moro, ma non molti sanno che è anche l’anniversario della morte di Peppino Impastato ucciso dalla Mafia il 9 maggio 1978. La vicenda di Peppino rimase per molto tempo nell’ombra anche perchè oscurata da vicende “più eclatanti”. Peppino impastato nasce a Cinisi il 5 gennaio 1948 da Felicia Bartolotta e Luigi Impastato. La famiglia Impastato è bene inserita negli ambienti mafiosi locali: la sorella di Luigi ha sposato il capofamiglia Cesare Manzella, considerato uno dei boss che individuarono nei traffici di droga il nuovo terreno di accumulazione di denaro.Frequenta il Liceo Classico di Partinico ed appartiene a quegli anni il suo avvicinamento alla politica, particolarmente al PSIUP, formazione politica nata dopo l’ingresso del PSI nei governi di centro-sinistra. Assieme ad altri giovani fonda un giornale, “L’ideale socialista” che, dopo alcuni numeri, sarà sequestrato: di particolare interesse un servizio di Peppino sulla “Marcia della protesta e della pace” organizzata da Danilo Dolci nel marzo del 1967: il rapporto con Danilo, sia pure episodico, lascia un notevole segno nella formazione politica di Peppino. Nel 1975 organizza il Circolo “Musica e Cultura”, un’associazione che promuove attività culturali e musicai e che diventa il principale punto di riferimento per i giovani di Cinisi. All’interno del Circolo trovano particolare spazio il “Collettivo Femminista” e il “Collettivo Antinucleare” . Il tentativo di superare la crisi complessiva dei gruppi che si ispiravano alle idee della sinistra “rivoluzionaria” , verificatasi intorno al 1977 porta Giuseppe Impastato e il suo gruppo alla realizzazione di Radio Aut, un’emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi e la sua scelta nel campo della controinformazione e soprattutto in quello della satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con una lista che ha il simbolo di Democrazia Proletaria, alle elezioni comunali a Cinisi. Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l’esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull’ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio “eclatante”. Grazie all’attività del fratello Giovanni e della madre Felicia, che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa, dei compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione di Palermo, nato nel 1977 e che nel 1980 si sarebbe intitolato a Peppino Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto e sulla base della documentazione raccolta e delle denunce presentate viene riaperta l’inchiesta giudiziaria. Il 9 maggio del 1979, il Centro siciliano di documentazione organizza, con Democrazia Proletaria, la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d’Italia, a cui partecipano 2000 persone provenienti da tutto il paese. Nel 1984 viene riconosciuta la matrice mafiosa dell’omicidio ma solo nel 2001 vengono condannati i colpevoli e mandanti. Vito Palazzolo condannato a 30 anni e Gaetano Badalamenti condannato all’ergastolo. Di Peppino impastato rimane il ricordo di un uomo dal coraggio e dalla generosità incalcolabile, il suo sacrificio non è stato vano poiché è stato un esempio per molti giovani che non si chinano davanti all’arroganza della mafia.

In memoria di Peppino Impastato


“peppino è vivo e lotta insieme a noi"
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