7 mag 2009

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ATTACCO ALLA SCUOLA PUBBLICA

Marco Di Lello, candidato per ‘Sinistra e Libertà’ al meridione, interviene sulle mozioni presentate da Udc, Pd e Pdl alla Camera che chiedono al Governo maggiori finanziamenti per le scuole private.

L’attacco concentrico alla scuola pubblica sferrato in queste ore da Pdl, Udc e Pd con tre mozioni in discussione alla Camera deve chiamare tutta la sinistra a una mobilitazione generale. Il disegno in atto tende a cancellare uno dei capisaldi della nostra democrazia, così come essa fu concepita dai padri costituenti. “Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare? È un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese. Il cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica. Per portare un paragone, nel campo della giustizia si potrebbe fare un discorso simile. Voi sapete come per ottenere giustizia ci sono i giudici pubblici; peraltro i cittadini, hanno diritto di fare decidere le loro controversie anche dagli arbitri. Ma l’arbitrato costa caro, spesso costa centinaia di migliaia di lire. Eppure non è mai venuto in mente a un cittadino, che preferisca ai giudici pubblici l’arbitrato, di rivolgersi allo Stato per chiedergli un sussidio allo scopo di pagarsi gli arbitri!”. Così, nel 1950, Piero Calamandrei metteva in guardia dai rischi generati da una politica di trasferimento di risorse statali alle scuole private, che è il senso, più o meno esatto, più o meno letterale, della proposta Pdl-Udc-Pd. Quasi sessant’anni dopo, quell’agghiacciante profezia rischia di avverarsi in forza di un patto consociativo tra maggioranza e opposizione che ha pochi precedenti nella storia parlamentare di questo paese, e sul quale la grande stampa d’informazione e i grandi network televisivi stanno osservando un’ignobile consegna del silenzio. Dal punto di vista della costituzionalità, le tre mozioni si richiamano all’applicazione dell’articolo 30 della Carta ignorando che, in caso di approvazione, al governo verrebbe conferito mandato pieno a calpestare l’articolo 33: “Enti e privati hanno diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza onere per lo Stato”. Ogni altro commento sarebbe superfluo. Sennonché mi tornano in mente ancora le parole di Calamandrei: “Ci sono molti modi attraverso i quali le scuole private possono prendere il sopravvento su quella pubblica. Rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico!”. E’ proprio quello che sta accadendo, è proprio quello che dobbiamo cercare di scongiurare.

Marco Di Lello

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