23 mag 2010

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Provincia di Caserta: Dimissioni di Zinzi

Fonte: Comunicato stampa Sinistra ecologia Libertà Caserta
Gruppi di interesse al potere, unicamente questo rappresentano oggi Zinzi e la sua maggioranza di centro destra. Litigano su spartizioni di poltrone, gestione di enti pubblici, posizioni che consentano di mantenere tutte le promesse dispensate in campagna elettorale ad amici e portaborse e grazie alle quali, con tutti i mezzi e ai limiti della legalità, hanno conquistato il governo di Terra di Lavoro.
Le dimissioni di Zinzi sono la dimostrazione lampante che sostituire i personalismi ai partiti, che con tutti i limiti e la loro arretratezza ancora oggi sono gli unici luoghi di confronto politico possibile, ha come effetto il disastro e l’ingovernabilità, oggi sotto gli occhi di tutti.
Sono passati ben due mesi infatti dall’ultima tornata elettorale e la nostra provincia è l’unica in Italia a non avere ancora un’amministrazione definita, pur essendo uno dei territori più problematici del nostro Paese:
lavoratori licenziati o in cassa integrazione a causa di politiche industriali parassitarie e fallimentari. Operatori della sanità che chiedono di essere ascoltati e che invece continuano a restare senza stipendio. Una questione ambientale che chiede vendetta per tutti gli scempi subiti negli ultimi anni e rispetto alla quale il neo presidente non trova di meglio che riproporre il buon vecchio inceneritore come panacea di tutti mali.
Insomma, per l’ennesima volta siamo di fronte a personaggi che sfruttano la politica solo per tutelare i propri interessi e quelli dei propri amici. E siamo solo all’inizio. Ci domandiamo allora: quando finirà questa farsa delle dimissioni? Quando e dopo quali ulteriori accordi sulla pelle dei cittadini, il neo eletto Presidente si deciderà a tornare al suo posto e iniziare a governare?
Niente di buono insomma all’orizzonte per la nostra provincia. Solo sciacalli pronti a spolpare fino all’osso quello che resta della nostra terra. Il centrosinistra si deve riorganizzare; i partiti, soprattutto quelli maggiori, non possono continuare solo a litigare al proprio interno, devono chiudere l’eterna fase costituente ed inaugurare finalmente una nuova stagione politica, vicina ai problemi della gente, diventando così una alternativa seria, credibile, a questo centro destra impresentabile e inconcludente.
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