Mi chiamo Pietro Di Sarno, ho 32 anni.
Sono un piccolissimo imprenditore, auto impiegato, consulente aziendale e finanziario, precario, giovane annegato nella flessibilità del lavoro, senza alcuna certezza che consenta di programmare la propria vita. Come la maggior parte dei giovani d’oggi per me la domanda più imbarazzante è: che lavoro fai? La risposta è quella più in voga nella società moderna: Tutti e nessuno.
La convinzione che questa non può essere la condizione di tanti giovani disoccupati, precari, senza futuro, isolati mi ha spinto ad accettare questa sfida:
la candidatura al consiglio regionale della Campania.
Sarò IL POSTINO dei vostri bisogni, raccoglierò le istanze dei territori e proporrò le soluzioni ai problemi dei più deboli.
RICOMINCIO DA TRE…è il mio slogan con riferimento ai tre temi che mi stanno più a cuore: Lavoro, Ambiente e Legalità senza per questo trascurare i tanti altri che la società ci sottopone.
SCUSATE IL RITARDO, la nuova sinistra ora c’è, è tornata per riprendersi le proprie responsabilità storiche, quelle che per troppi anni abbiamo dimenticato troppo presi da analisi storiche su icone, simbologie e nomenclature.
La sinistra è tornata per rappresentare gli esclusi, i più deboli, gli uomini e le donne rimasti per anni senza rappresentanza vera, è tornata per difendere la democrazia reale.
E, si badi bene, le categorie di cui parlo non sono più solo disoccupati, operai, impiegati e pensionati ma anche piccoli e medi imprenditori, liberi professionisti precari, impiegati precari, operai precari insomma tutta quella miriade di nuove fasce deboli frutto del nuovo concetto dell’economia globalizzata e non governata.
NON CI RESTA CHE PIANGERE, è quello che saremo costretti a dire se per l’ennesima volta dovesse vincere la logica clientelare di chi continua a chiedere il voto in virtù di presunti favori personali che in una società civile e moderna dovrebbero rappresentare sacrosanti diritti dei cittadini. Un posto di lavoro ad esempio. Se continueranno a vincere quelli che in barba a basilari principi meritocratici continuano a piazzare incapaci amici di amici al posto di giovani preparati, colpevoli solo di non essere raccomandati.
LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE, ma se i giovani prenderanno coscienza delle loro capacità e ricominceranno a credere che un altro mondo è possibile allora si apriranno nuove strade che ci faranno sperare in un futuro migliore. Io ci credo.
Sono un piccolissimo imprenditore, auto impiegato, consulente aziendale e finanziario, precario, giovane annegato nella flessibilità del lavoro, senza alcuna certezza che consenta di programmare la propria vita. Come la maggior parte dei giovani d’oggi per me la domanda più imbarazzante è: che lavoro fai? La risposta è quella più in voga nella società moderna: Tutti e nessuno.
La convinzione che questa non può essere la condizione di tanti giovani disoccupati, precari, senza futuro, isolati mi ha spinto ad accettare questa sfida:
la candidatura al consiglio regionale della Campania.
Sarò IL POSTINO dei vostri bisogni, raccoglierò le istanze dei territori e proporrò le soluzioni ai problemi dei più deboli.
RICOMINCIO DA TRE…è il mio slogan con riferimento ai tre temi che mi stanno più a cuore: Lavoro, Ambiente e Legalità senza per questo trascurare i tanti altri che la società ci sottopone.
SCUSATE IL RITARDO, la nuova sinistra ora c’è, è tornata per riprendersi le proprie responsabilità storiche, quelle che per troppi anni abbiamo dimenticato troppo presi da analisi storiche su icone, simbologie e nomenclature.
La sinistra è tornata per rappresentare gli esclusi, i più deboli, gli uomini e le donne rimasti per anni senza rappresentanza vera, è tornata per difendere la democrazia reale.
E, si badi bene, le categorie di cui parlo non sono più solo disoccupati, operai, impiegati e pensionati ma anche piccoli e medi imprenditori, liberi professionisti precari, impiegati precari, operai precari insomma tutta quella miriade di nuove fasce deboli frutto del nuovo concetto dell’economia globalizzata e non governata.
NON CI RESTA CHE PIANGERE, è quello che saremo costretti a dire se per l’ennesima volta dovesse vincere la logica clientelare di chi continua a chiedere il voto in virtù di presunti favori personali che in una società civile e moderna dovrebbero rappresentare sacrosanti diritti dei cittadini. Un posto di lavoro ad esempio. Se continueranno a vincere quelli che in barba a basilari principi meritocratici continuano a piazzare incapaci amici di amici al posto di giovani preparati, colpevoli solo di non essere raccomandati.
LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE, ma se i giovani prenderanno coscienza delle loro capacità e ricominceranno a credere che un altro mondo è possibile allora si apriranno nuove strade che ci faranno sperare in un futuro migliore. Io ci credo.
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