8 mar 2010

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Banana republic

di Giovanni Della Volpe - Sinistra ecologia liberta' Aversa
Banana republic” oltre ad essere il titolo di un bellissimo tour musicale che vide come protagonisti Lucio Dalla e Francesco De Gregori é anche la condizione attuale dell’Italia. La complicata vicenda della presentazione delle liste elettorali, come temevamo, si conclude con un legge ad hoc. Tale provvedimento emanato dal governo presenta inoltre numerosi dubbi di incostituzionalità. Infatti, secondo l’articolo 15, comma secondo, della legge 400 del 23 Agosto 1988 il governo non può intervenire nelle materie indicate all’articolo 72 comma quarto della costituzione (materia costituzionale ed elettorale). Il decreto legge salva-liste rappresenta un attentato alla Carta costituzionale e alla democrazia. Tutto questo é accaduto a causa della sciatteria e dell’ignoranza, che nasconde giochi di potere e di poltrone all’interno del Popolo delle libertà, di un gruppo di pseudo-militanti incapaci forse volutamente di presentare le liste nei tempi tecnici e giuridici previsti. Dopo tante leggi ad personam ecco una legge ad listam, un decreto interpretativo che interpreta, modificando, le norme sulla presentazione delle liste elettorali prima di un pieno e definitivo pronunciamento della magistratura competente. Quella del decreto interpretativo é una trovata verbale geniale. Gli esponenti della destra giocano con le parole, mistificandole, così come un tempo giocavano con l’olio di ricino e il manganello. Possono essere definiti senza dubbio alcuno camicie nere dell’alfabeto, squadristi delle parole, mazzieri dei fonemi. Tale vicenda dimostra l’idea di giustizia e di diritto propria della destra. Garantista con chi é già garantito e giustizialista con chi é già stato giustiziato dalla società. La legge la si interpreta per gli amici e la si applica severamente per tutti gli altri. Mentre per i ricchi e i potenti si pensa alla non – intercettabilità delle loro voci per i poveri cristi si preparano pene suppletive grondanti di odio sociale e di pedagogie autoritarie. Pene senza delitti, castighi senza colpe per punire i poveri e perpetuare la povertà, per colpire i disobbedienti ed eternizzare l’obbedienza. Ecco il mondo alla rovescia, ecco la repubblica delle banane.
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