23 feb 2009

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L'ex Campo profughi?

Parco Pozzi. Lasciate ogni speranza voi ch'entrate!
di Carmine Verazzo

Dal momento che sui campi di bocce e nell’erba alta come una savana, si possono trovare solo extracomunitari costretti a crearsi dei giacigli con fogliame, cartoni, ci chiediamo perché definirlo Ex Campo Profughi, quando è altresì evidente che il Parco Pozzi è ancor oggi un Campo Profughi a tutti gli effetti?È mai possibile che le tanto decantate politiche sociali, “fiore all’occhiello” della città, non siano in grado di trovare una collocazione dignitosa per questi reietti della società? Dall’uscita del nostro ultimo articolo sul Parco Pozzi, coincidente con l’acquisizione dell’area, avevamo deciso di dare un ampio lasso di tempo alla giunta comunale affinché potesse lavorare con serenità ad un progetto di riqualificazione. Ora abbiamo deciso di effettuare una nuova panoramica sullo stato del Parco, il quale, dopo tutto il tempo avuto a disposizione da quest’amministrazione comunale, quasi un intero mandato, tanto solerte ad avviare lavori pubblici, dovrebbe mostrare un totale restyling. Paradossalmente, un cambiamento c’è stato, ma in senso assolutamente negativo: il Parco versa oggi in condizioni peggiori di allora. Dove una volta si ergeva il muro di cinta oggi resta un cumulo di macerie abbandonate. Abbattere il muro di recinzione, senza aver prima apportato le tanto agognate migliorie, è servito esclusivamente a far sì che dalla strada si potessero vedere le condizioni penose in cui versa l’unico polmone verde cittadino. Panchine divelte, l’area fornita di attrezzistica ginnica vandalizzata e mai sostituita, al pari dei canestri di cui l’unico superstite resta fornito del solo inutile tabellone. Si lascia che dei vandali agiscano liberi di distruggere ogni cosa, nonostante all’interno del Parco sia presente una postazione di polizia municipale, perennemente chiusa, e soprattutto vi siano ben due occhi elettronici installati a cavallo tra 2005 e 2006, telecamere collegate direttamente con le centrali operative delle forze dell’ordine, che costarono oltre 300.000 euro alle casse comunali e che furono presentate come deterrente contro ogni atto criminale all’interno del parco. Il nostro scetticismo di allora trova oggi ampie conferme. Come se non bastasse, cumuli d’immondizia si ergono dentro e fuori il parco, restando in tema con l’incuria di tutte le strade cittadine; l’area che ospita le giostre per i più piccoli fa venire alla mente una spettrale città fantasma: non vi è più l’ombra di una sola altalena, il misterioso labirinto è ridotto alla stregua di un ammasso di sterpi incolti, e nell’imminente prossimità di quest’area giochi una piccola fontanella crea un pantano immenso. Prendiamo visione della tabella informativa posta all’ingresso del cantiere ed a stupirci, non è leggere i nomi del tanto discusso Ing. Pitocchi, e dell’Ass. Rino Rotunno, Assessore impastato e rimpastato come una focaccia tra giuntine tecniche e giunte nuove identiche alle precedenti. A lasciarci allibiti non è tanto la data d’inizio lavori (21 giugno 2007!) quanto la totale assenza di una data di consegna dei lavori. Si persegue impuniti, quindi, la politica che ha caratterizzato questi lunghi anni di giunta Ciaramella: i lavori si sa quando hanno inizio, ma non si sa se e quando avranno una fine. È proprio il caso di dire:“lasciate ogni speranza, voi ch’entrate”.
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