7 giu 2010

0

Alife: Adesso basta. Sull'acqua decidiamo noi!

Fonte: Comunicato Stampa
Anche ad Alife si terranno i banchetti per la raccolta firme per la proposta di referendum contro la privatizzazione dell’acqua, in particolar modo per l’abrogazione dell’art. 23 bis della legge 133/2008 (Servizi pubblici locali di rilevanza economica), per l’abrogazione dell'art. 150 (Scelta della forma di gestione e procedure di affidamento) e per la comma 1, dell'art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato). La raccolta si terrà il pomeriggio del 5 maggio nella piazza del centro storico, Piazza Vescovado; proseguirà il 6 maggio, in mattinata presso la frazione alifana Totari e nel pomeriggio nelle vicinanze della casa comunale in piazza XIX Ottobre. Infine si concluderà il 13 Giugno in mattinata presso lo spazio antistante la chiesa in località San Michele. L’iniziativa è stata promossa dalla Fabbrica di Alife insieme a SeL Alife, Pd Alife, Forum acqua pubblica Piedimonte M., Prc, e all’associazione “Per la Sinistra Matese” che sarà presente con i suoi banchetti in altri comuni dell’Alto-Casertano nelle giornate 5 e 6 giugno. I partiti e le associazioni aderenti all’iniziativa, attraverso i banchetti, vogliono sensibilizzare i concittadini per restituire questo bene essenziale alla gestione collettiva. Per tutelarlo come bene comune. Per conservarlo per le future generazioni. Perchè si scrive acqua, ma si legge democrazia.
Stampa il post

Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog è un aggregatore di notizie e non rappresenta unatestata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.ro 62 del 7/03/2001. Le notizie e le immagini inserite nel blog sono tratte anche da Internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarcelo e saranno subito rimosse. A chiunque è concesso lasciare commenti ai post, anche quelli in forma anonima. Il gestore del blog non potrà essere ritenuto responsabile per eventuali messaggi lesivi di diritti di "terzi".