19 gen 2010

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Volantinaggio, speakeraggio, materiali ed installazioni contro la privatizzazione dell’acqua

Sab. 23 Gennaio, ore 10.00 Parco Cupa Spinelli, Via G.A.Campano, Chiaiano (200mt stazione metro) Presidio permanente di Chiaiano e Marano contro la privatizzazione dell’acqua

Tra il 2005 ed il 2006 la mobilitazione dei comitati di quartiere di Napoli e di tutta la Campania, impedì che l’acqua venisse venduta ai privati da parte della Regione Campania e dei 136 comuni delle province di Napoli e Caserta. Una vittoria che allora non fermò la fame di speculazione delle grandi multinazionali come Veolia o Eniacqua ad esempio interessate a gestire al posto delle aziende pubbliche come l’Arin, le acque della Campania.
Nonostante quella vittoria dicesse a chiare lettere che i cittadini della Campania volevano l’acqua gestita da una società esclusivamente pubblica (gestione in house in linguaggio tecnico) la Regione Campania ed i 136 comuni delle province di Napoli e Caserta (racchiusi nell’ambito territoriale ottimale ATO 2) non hanno fatto alcuna scelta su come gestire l’acqua in Campania. Nello scorso dicembre come un vero e proprio lampo di speculazione ed affarismo il governo Berlusconi ha approvato la legge 135 che all’articolo 15 stabilisce che le regioni ed i comuni devono fare le gare d’appalto per la gestione del sistema delle risorse idriche. Ovvero la privatizzazione dell’acqua per legge !!!
Il governo Berlusconi, da sempre vicino agli interessi degli speculatori, avvia alla privatizzazione uno dei beni comuni fondamentali, quello dell’acqua che deve essere garantito ad ogni essere umano.
Ma cosa comporterà la privatizzazione dell’acqua ?
Aumento delle bollette vertiginoso innanzitutto, basti pensare che nei comuni della Campania dove i privati già gestiscono l’acqua come la società Gori a Sarno i conguagli annuali superano i 2.000 Euro !!
Aumento delle tariffe, riduzione del personale per le ditte di manutenzione, minore manutenzione su tutta la rete idrica con pericolo di inquinamento delle acque e spreco delle risorse, ed ovviamente ricorso all’Equitalia e società simili per la riscossione delle morosità pregresse.
Cosa possiamo fare ?
Mobilitarci dal basso formando i comitati civici contro la privatizzazione dell’acqua, e chiedere ai Comuni ed alla Regione Campania di modificare il proprio statuto definendo l’acqua un bene senza rilevanza economica, in questo modo ci sarà la possibilità di impedire che i servizi idrici vengano messi a gara d’appalto e quindi regalati ai privati.
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