“Condividiamo la decisione assunta dal nostro coordinamento nazionale di interrompere tutti i tavoli di trattativa regionali, decisione che a più riprese abbiamo sollecitato e che da oggi adottiamo anche nella nostra provincia. Con il PD, il maggiore partito dello schieramento di centro sinistra, è necessario ed urgente un chiarimento, senza il quale non parteciperemo più a nessun tavolo di trattativa provinciale.”
Queste le dichiarazioni di Pietro di Sarno, Peppe Roseto ed Enzo Falco, rappresentanti provinciali di SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’, a margine della riunione dei partiti del centro sinistra tenutasi ieri, giovedì 7 gennaio, presso la sede provinciale del partito democratico.
“Non possiamo – continuano gli esponenti di SEL– non accogliere con piacere la disponibilità, comunicata oggi dal PD Casertano, a mettere da parte le tante, unilaterali, auto-candidature degli ultimi mesi. Siamo pronti a discutere, insieme a tutta la coalizione, di candidature di alto profilo morale e politico, che, nella società civile casertana, in questi anni si siano battute su temi come la lotta alla camorra, il disastro ambientale ed il lavoro. Ma sulle alleanze vogliamo vederci chiaro.” ¬– Il riferimento all’UDC è esplicito – “Essere aperti e laici rispetto alla prospettiva, pur condivisa, di un allargamento della coalizione a forze moderate, tra le quali l’UDC, non può tradursi in una svendita di programmi e pratiche fondanti del centro sinistra, sulla base peraltro di calcoli alquanto maldestri, visti i rapporti che in realtà sempre più importanti e numerose vanno strutturandosi fra UDC e centro destra”¬. – L’UDC infatti, che nel Lazio andrà con la candidata PDL Polverini e in Campania è molto vicina all’accordo con il PDL su Caldoro, in Regione Puglia tiene ancora in ostaggio la coalizione di centro sinistra, guidata da un PD che pur di allargare a Casini è deciso a sacrificare l’ottima esperienza di Nichi Vendola. “Qual è il filo conduttore di tale accordo? C’è il sospetto più che fondato che qualcuno abbia svenduto l’acquedotto pugliese a Caltagirone (suocero di Casini) e voglia giustificare l’esclusione di Vendola con la foglia di fico di dover allargare la coalizione. Vincere su queste basi equivale a perdere. Ad essere in gioco infatti – concludono gli esponenti di SeL – non è solo un’ottima esperienza di governo, costruita sul mandato popolare, ma la prospettiva stessa del centro sinistra, le modalità attraverso cui scegliere i propri candidati, la capacità di riconnettersi con il proprio popolo attraverso pratiche trasparenti e programmi nuovi e convincenti. Se il PD, ad ogni livello, intende seguire le indicazioni di D’Alema, fondate su pericolosi accordi imprenditoriali e da prima repubblica, che ignorano programmi ed obiettivi politici comuni, noi non ci saremo”.
Queste le dichiarazioni di Pietro di Sarno, Peppe Roseto ed Enzo Falco, rappresentanti provinciali di SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’, a margine della riunione dei partiti del centro sinistra tenutasi ieri, giovedì 7 gennaio, presso la sede provinciale del partito democratico.
“Non possiamo – continuano gli esponenti di SEL– non accogliere con piacere la disponibilità, comunicata oggi dal PD Casertano, a mettere da parte le tante, unilaterali, auto-candidature degli ultimi mesi. Siamo pronti a discutere, insieme a tutta la coalizione, di candidature di alto profilo morale e politico, che, nella società civile casertana, in questi anni si siano battute su temi come la lotta alla camorra, il disastro ambientale ed il lavoro. Ma sulle alleanze vogliamo vederci chiaro.” ¬– Il riferimento all’UDC è esplicito – “Essere aperti e laici rispetto alla prospettiva, pur condivisa, di un allargamento della coalizione a forze moderate, tra le quali l’UDC, non può tradursi in una svendita di programmi e pratiche fondanti del centro sinistra, sulla base peraltro di calcoli alquanto maldestri, visti i rapporti che in realtà sempre più importanti e numerose vanno strutturandosi fra UDC e centro destra”¬. – L’UDC infatti, che nel Lazio andrà con la candidata PDL Polverini e in Campania è molto vicina all’accordo con il PDL su Caldoro, in Regione Puglia tiene ancora in ostaggio la coalizione di centro sinistra, guidata da un PD che pur di allargare a Casini è deciso a sacrificare l’ottima esperienza di Nichi Vendola. “Qual è il filo conduttore di tale accordo? C’è il sospetto più che fondato che qualcuno abbia svenduto l’acquedotto pugliese a Caltagirone (suocero di Casini) e voglia giustificare l’esclusione di Vendola con la foglia di fico di dover allargare la coalizione. Vincere su queste basi equivale a perdere. Ad essere in gioco infatti – concludono gli esponenti di SeL – non è solo un’ottima esperienza di governo, costruita sul mandato popolare, ma la prospettiva stessa del centro sinistra, le modalità attraverso cui scegliere i propri candidati, la capacità di riconnettersi con il proprio popolo attraverso pratiche trasparenti e programmi nuovi e convincenti. Se il PD, ad ogni livello, intende seguire le indicazioni di D’Alema, fondate su pericolosi accordi imprenditoriali e da prima repubblica, che ignorano programmi ed obiettivi politici comuni, noi non ci saremo”.
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