8 gen 2010

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SEL CASERTA: Chiarezza su alleanze o abbandoniamo tavolo provinciale


Condividiamo la decisione assunta dal nostro coordinamento nazionale di interrompere tutti i tavoli di trattativa regionali, decisione che a più riprese abbiamo sollecitato e che da oggi adottiamo anche nella nostra provincia. Con il PD, il maggiore partito dello schieramento di centro sinistra, è necessario ed urgente un chiarimento, senza il quale non parteciperemo più a nessun tavolo di trattativa provinciale.”
Queste le dichiarazioni di Pietro di Sarno, Peppe Roseto ed Enzo Falco, rappresentanti provinciali di SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA, a margine della riunione dei partiti del centro sinistra tenutasi ieri, giovedì 7 gennaio, presso la sede provinciale del partito democratico.
Non possiamo – continuano gli esponenti di SEL– non accogliere con piacere la disponibilità, comunicata oggi dal PD Casertano, a mettere da parte le tante, unilaterali, auto-candidature degli ultimi mesi. Siamo pronti a discutere, insieme a tutta la coalizione, di candidature di alto profilo morale e politico, che, nella società civile casertana, in questi anni si siano battute su temi come la lotta alla camorra, il disastro ambientale ed il lavoro. Ma sulle alleanze vogliamo vederci chiaro.” ¬– Il riferimento all’UDC è esplicito – “Essere aperti e laici rispetto alla prospettiva, pur condivisa, di un allargamento della coalizione a forze moderate, tra le quali l’UDC, non può tradursi in una svendita di programmi e pratiche fondanti del centro sinistra, sulla base peraltro di calcoli alquanto maldestri, visti i rapporti che in realtà sempre più importanti e numerose vanno strutturandosi fra UDC e centro destra”¬. – L’UDC infatti, che nel Lazio andrà con la candidata PDL Polverini e in Campania è molto vicina all’accordo con il PDL su Caldoro, in Regione Puglia tiene ancora in ostaggio la coalizione di centro sinistra, guidata da un PD che pur di allargare a Casini è deciso a sacrificare l’ottima esperienza di Nichi Vendola. “Qual è il filo conduttore di tale accordo? C’è il sospetto più che fondato che qualcuno abbia svenduto l’acquedotto pugliese a Caltagirone (suocero di Casini) e voglia giustificare l’esclusione di Vendola con la foglia di fico di dover allargare la coalizione. Vincere su queste basi equivale a perdere. Ad essere in gioco infatti – concludono gli esponenti di SeL – non è solo un’ottima esperienza di governo, costruita sul mandato popolare, ma la prospettiva stessa del centro sinistra, le modalità attraverso cui scegliere i propri candidati, la capacità di riconnettersi con il proprio popolo attraverso pratiche trasparenti e programmi nuovi e convincenti. Se il PD, ad ogni livello, intende seguire le indicazioni di D’Alema, fondate su pericolosi accordi imprenditoriali e da prima repubblica, che ignorano programmi ed obiettivi politici comuni, noi non ci saremo”.
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