Fonte: Repubblica Bari del 1 luglio (Paolo Russo)
Ieri Nichi Vendola ha azzerato la giunta regionale, raccogliendo nelle sue mani tutte le deleghe degli assessori. La decisione è stata assunta dopo le notizie sulle inchieste della Procura di Bari che riguardano la sanità e dopo una tornata elettorale che ha modificato gli equilibri politici della Puglia. Nichi ha parlato di ‘un atto di responsabilità, lealtà, coraggio’ perché la Puglia continui a essere laboratorio di buon governo, nuovo modello di fare politica, per il Mezzogiorno e per il Paese intero.
Colpo di scena nella vicenda su giustizia e sanità che da giorni tiene banco sui giornali. Il presidente della Regione Nichi Vendola ha deciso di azzerare la giunta al termine di una giornata convulsa e frenetica. Vendola, rientrato dal Canada, ha incontrato l'assessore alla Sanità Fiore che due mesi fa ha sostituito il dimissionario Alberto Tedesco,prima vittima politica dello scandalo. Quindi ha comunicato a Lea Cosentino, la dirigente dell'Asl di Bari raggiunta dall'avviso i garanzia per turbativa d'asta, la sospensione cautelare dall'incarico. Infine ha riunito la giunta ed ha chiesto ed ottenuto dai suoi assessori le deleghe. Adesso Vendola formerà una nuova giunta, aprendo le porte ad Udc e Italia dei valori. Il direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, e' stata sospesa in via cautelativa dalla giunta regionale pugliese dopo che e' stata raggiunta nei giorni scorsi da un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti nella sanita' avviata dalla Procura di Bari. La notizia e' stata resa nota dalla stessa dirigente che ha annunciato ''azioni legali'' contro il provvedimento e ha espresso ''profonda delusione per la presa di posizione''. Lea Cosentino e' indagata per turbativa d'asta nell'ambito di indagini dirette dal pm Pino Scelsi.
E' la seconda volta che alla manager viene notificato un avviso di garanzia: qualche mese fa, infatti, ne aveva ricevuto un altro per un'altra inchiesta, la stessa che ha coinvolto e ha fatto dimettere l'ex assessore regionale alla Sanita' Alberto Tedesco. Lea Cosentino e Sandro Frisullo vogliono restare al loro posto. Questo pomeriggio, senza ancora aver smaltito il jet lag del ritorno dal Canada, il presidente Nichi Vendola tornerà al comando di una nave in balia di una tempesta giudiziaria. Durante la sua settimana di assenza, la Regione è stata scossa dall´avviso di garanzia notificato al direttore generale dell´Asl di Bari e dalle imbarazzanti indiscrezioni che hanno coinvolto il vicepresidente della giunta. Indiscrezione, smentite ieri dal procuratore Emilio Marzano che ha spiegato: «Frisullo non risulta indagato», per poi aggiungere subito dopo «ma anche se lo fosse non ve lo direi».Sulla vicenda pende il "precedente Tedesco". L´ex assessore alla Sanità si dimise solo per un´indiscrezione, poi confermata dai fatti, che lo voleva indagato dalla procura di Bari. La giunta convocata per questo pomeriggio servirà a decidere il destino di Lady Asl e dell´assessore Frisullo. Il governatore incontrerà entrambi, separatamente, prima della riunione di giunta. Sarà nello spazio di questi colloqui privati che si delineeranno i destini politici e professionali di Lea Cosentino e Sandro Frisullo. Dal Canada, Nichi Vendola, ha indicato la sua linea: «Chi è indagato deve dimettersi». Non ha cambiato idea neanche dopo i colloqui telefonici con il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano.
Lea Cosentino sarebbe pronta ad opporre resistenza alla volontà del governatore. «Non mi sono dimessa - ha detto - comunicherò le mie decisioni al presidente». Oggi Lady Asl dirà a Vendola che intende restare al suo posto. Lo farà personalmente, ma anche tramite alcuni assessori del Pd ai quali ha affidato un messaggio preciso: il reato configurato, la turbativa d´asta, sarebbe riferito ad un appalto mai espletato dalla Asl. Per questo le sue dimissioni sarebbero un provvedimento eccessivo.
Diversa la posizione di Frisullo. Ieri il vicepresidente è tornato nel suo ufficio sul lungomare dopo un´assenza concisa con l´esplosione del Barigate. «Sono finito nel tritacarne mediatico - raccontava ieri - ma non credo che il presidente né altri possano avere degli elementi per chiedere le mie dimissioni». Ma Frisullo è preoccupato, in questi giorni difficili non ha mai parlato con Vendola. Oltre alla soluzione politica, all´orizzonte c´è anche una strada tecnica per uscire dal terreno minato degli appalti sanitari. Prima della giunta, Vendola incontrerà anche l´assessore alla Salute. Fiore illustrerà al presidente il progetto di riforma pensato per garantire maggiore trasparenza nell´assegnazione degli appalti delle Asl: «Sono cinque provvedimenti che si intrecciano tra loro - ha anticipato Fiore - vanno dalla centralizzazione degli acquisti sanitari alla creazione di un osservatorio permanente sugli appalti sanitari».
Ieri Nichi Vendola ha azzerato la giunta regionale, raccogliendo nelle sue mani tutte le deleghe degli assessori. La decisione è stata assunta dopo le notizie sulle inchieste della Procura di Bari che riguardano la sanità e dopo una tornata elettorale che ha modificato gli equilibri politici della Puglia. Nichi ha parlato di ‘un atto di responsabilità, lealtà, coraggio’ perché la Puglia continui a essere laboratorio di buon governo, nuovo modello di fare politica, per il Mezzogiorno e per il Paese intero.
Colpo di scena nella vicenda su giustizia e sanità che da giorni tiene banco sui giornali. Il presidente della Regione Nichi Vendola ha deciso di azzerare la giunta al termine di una giornata convulsa e frenetica. Vendola, rientrato dal Canada, ha incontrato l'assessore alla Sanità Fiore che due mesi fa ha sostituito il dimissionario Alberto Tedesco,prima vittima politica dello scandalo. Quindi ha comunicato a Lea Cosentino, la dirigente dell'Asl di Bari raggiunta dall'avviso i garanzia per turbativa d'asta, la sospensione cautelare dall'incarico. Infine ha riunito la giunta ed ha chiesto ed ottenuto dai suoi assessori le deleghe. Adesso Vendola formerà una nuova giunta, aprendo le porte ad Udc e Italia dei valori. Il direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, e' stata sospesa in via cautelativa dalla giunta regionale pugliese dopo che e' stata raggiunta nei giorni scorsi da un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti nella sanita' avviata dalla Procura di Bari. La notizia e' stata resa nota dalla stessa dirigente che ha annunciato ''azioni legali'' contro il provvedimento e ha espresso ''profonda delusione per la presa di posizione''. Lea Cosentino e' indagata per turbativa d'asta nell'ambito di indagini dirette dal pm Pino Scelsi.
E' la seconda volta che alla manager viene notificato un avviso di garanzia: qualche mese fa, infatti, ne aveva ricevuto un altro per un'altra inchiesta, la stessa che ha coinvolto e ha fatto dimettere l'ex assessore regionale alla Sanita' Alberto Tedesco. Lea Cosentino e Sandro Frisullo vogliono restare al loro posto. Questo pomeriggio, senza ancora aver smaltito il jet lag del ritorno dal Canada, il presidente Nichi Vendola tornerà al comando di una nave in balia di una tempesta giudiziaria. Durante la sua settimana di assenza, la Regione è stata scossa dall´avviso di garanzia notificato al direttore generale dell´Asl di Bari e dalle imbarazzanti indiscrezioni che hanno coinvolto il vicepresidente della giunta. Indiscrezione, smentite ieri dal procuratore Emilio Marzano che ha spiegato: «Frisullo non risulta indagato», per poi aggiungere subito dopo «ma anche se lo fosse non ve lo direi».Sulla vicenda pende il "precedente Tedesco". L´ex assessore alla Sanità si dimise solo per un´indiscrezione, poi confermata dai fatti, che lo voleva indagato dalla procura di Bari. La giunta convocata per questo pomeriggio servirà a decidere il destino di Lady Asl e dell´assessore Frisullo. Il governatore incontrerà entrambi, separatamente, prima della riunione di giunta. Sarà nello spazio di questi colloqui privati che si delineeranno i destini politici e professionali di Lea Cosentino e Sandro Frisullo. Dal Canada, Nichi Vendola, ha indicato la sua linea: «Chi è indagato deve dimettersi». Non ha cambiato idea neanche dopo i colloqui telefonici con il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano.
Lea Cosentino sarebbe pronta ad opporre resistenza alla volontà del governatore. «Non mi sono dimessa - ha detto - comunicherò le mie decisioni al presidente». Oggi Lady Asl dirà a Vendola che intende restare al suo posto. Lo farà personalmente, ma anche tramite alcuni assessori del Pd ai quali ha affidato un messaggio preciso: il reato configurato, la turbativa d´asta, sarebbe riferito ad un appalto mai espletato dalla Asl. Per questo le sue dimissioni sarebbero un provvedimento eccessivo.
Diversa la posizione di Frisullo. Ieri il vicepresidente è tornato nel suo ufficio sul lungomare dopo un´assenza concisa con l´esplosione del Barigate. «Sono finito nel tritacarne mediatico - raccontava ieri - ma non credo che il presidente né altri possano avere degli elementi per chiedere le mie dimissioni». Ma Frisullo è preoccupato, in questi giorni difficili non ha mai parlato con Vendola. Oltre alla soluzione politica, all´orizzonte c´è anche una strada tecnica per uscire dal terreno minato degli appalti sanitari. Prima della giunta, Vendola incontrerà anche l´assessore alla Salute. Fiore illustrerà al presidente il progetto di riforma pensato per garantire maggiore trasparenza nell´assegnazione degli appalti delle Asl: «Sono cinque provvedimenti che si intrecciano tra loro - ha anticipato Fiore - vanno dalla centralizzazione degli acquisti sanitari alla creazione di un osservatorio permanente sugli appalti sanitari».
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