10 lug 2009

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Aversa: la logica dei centri commerciali vince sulla cultura e sui servizi sociali

Fonte: Comunicato Stampa
Comprereste un immobile di valore storico, in un convento del ‘600, con 4.000 metri quadrati di superficie utile, perfettamente ristrutturato e recuperato, al prezzo di soli 242 euro al metro quadro? Qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso non potrebbe che considerare estremamente interessante questa offerta. L’Amministrazione di centrodestra di Aversa non l’ha considerata tale e ha rinunciato a far valere il diritto di prelazione a quel prezzo sullo splendido plesso conventuale di “S. Agostino degli Scalzi”.

Abbiamo immaginato che la collocazione strategica, l’organicità della struttura, il suo valore storico e monumentale, ben si sarebbe prestato ad un uso pubblico e sociale della struttura stessa, un uso strettamente collegato alle ambizioni culturali e turistiche della città, al suo desiderio di essere realmente la città degli studi ed il punto di riferimento del territorio dell’intero agro. Si sarebbe potuta realizzare una struttura di accoglienza per gli studenti universitari, con biblioteca e laboratori; essa sarebbe potuta diventare la sede della fondazione culturale in grado di organizzare e promuovere gli eventi della città, rendere rilevante circuito economico il patrimonio artistico e monumentale della città, la sua storia; si sarebbe potuto offrire un asilo e servizi per l’infanzia alle famiglie del quartiere più popolare e disagiato della comunità cittadina; e perché no, quella struttura di pregio sarebbe potuta divenire degnissima sede della tanto invocata Provincia di Aversa, cavallo di battaglia del centrodestra da anni.

Con questa articolata ed argomentata proposta il Consigliere Comunale Mimmo Rosato ha cercato di convincere il colleghi consiglieri durante la discussione sul provvedimento. Invano: l’amministrazione di centrodestra ha scelto, con motivazioni palesemente strumentali e spesso oltre il limite del buon senso e della logica, di non acquisire ad una cifra realmente irrisoria un pezzo importantissimo della propria storia e della propria identità e di lasciarlo alla speculazione dei privati. La logica dei centri commerciali vince un’ennesima volta sulla cultura e sui servizi sociali.

In maniera ricorrente ascoltiamo il Sindaco ed esponenti della sua maggioranza sperticarsi in lunghi panegirici sulla importante storia della città, sul ruolo centrale della cultura e della valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale nella costruzione di un futuro migliore per gli aversani.

Tutte chiacchiere e ipocrisia. Quando si tratta di decidere per loro un centro commerciale vince sempre sulla cultura, a prescindere.

L' amministrazione Ciaramella è questo, nella realtà dei fatti. Il resto è solo fumo.


Giovanni Savino - Seg.rio Rifondazione Comunista
Marco Monica - Seg.rio Comunisti italiani


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