Sovvertendo le previsioni, il Congresso dei Verdi ha scelto un segretario e un percorso politico incompatibili con il progetto di Sinistra e Libertà. Che accade adesso? Nulla. O meglio, tutto: nel senso che il nostro progetto da domani va avanti con più urgenza e con più responsabilità. Si va avanti per rendere Sinistra e Libertà un soggetto finalmente e definitivamente autonomo dagli altrui eventi congressuali. Si va avanti continuando a considerare, con Grazia Francescato e con gli altri amici del vecchio gruppo dirigente dei Verdi, il profilo ambientalista come un tratto essenziale di questo nostro progetto, scegliendo di mantenere la decisione assunta a Napoli di aggiungere il termine “ecologia” al nostro logo.
Si va avanti in un processo che si deve dare modalità, appuntamenti e procedure più spedite e più motivate. Decidendo di battezzare in modo definitivo Sinistra e Libertà con un congresso prima delle prossime elezioni regionali.
Si va avanti lanciando, come già deciso, il nostro tesseramento domenica 18 ottobre, in una giornata che vorremo anche consacrare a una mobilitazione nazionale promossa da Sinistra e Libertà in difesa della Costituzione in tutte le piazze delle provincie italiane.
Si va avanti scegliendo che sia prioritaria, in questo processo, la politica: e dunque diventa centrale l’appuntamento di dicembre con i nostri Stati Generali. Alla discussione sulle forme della nostra organizzazione va affiancata subito una elaborazione e una proposta politica su questo tempo e su questo paese. Il gruppo di lavoro nazionale che si costituirà nei prossimi giorni, dopo le assemblee regionali, non dovrà essere il luogo in cui sommare le eredità culturali di ciascuno ma l’occasione per un nostro punto di vista originale, utile e consapevole sulla politica e sull’Italia.
Se Sinistra e Libertà non è mai stata la somma di alcuni, fragili partiti, è questo il momento in cui bisogna dimostrarlo. Non con le dichiarazioni di principio ma con i fatti della politica. Assumendo ciò che è accaduto a Fiuggi sabato scorso come una sollecitazione ad andare avanti: presto e bene. Senza voltarsi più indietro.
Si va avanti in un processo che si deve dare modalità, appuntamenti e procedure più spedite e più motivate. Decidendo di battezzare in modo definitivo Sinistra e Libertà con un congresso prima delle prossime elezioni regionali.
Si va avanti lanciando, come già deciso, il nostro tesseramento domenica 18 ottobre, in una giornata che vorremo anche consacrare a una mobilitazione nazionale promossa da Sinistra e Libertà in difesa della Costituzione in tutte le piazze delle provincie italiane.
Si va avanti scegliendo che sia prioritaria, in questo processo, la politica: e dunque diventa centrale l’appuntamento di dicembre con i nostri Stati Generali. Alla discussione sulle forme della nostra organizzazione va affiancata subito una elaborazione e una proposta politica su questo tempo e su questo paese. Il gruppo di lavoro nazionale che si costituirà nei prossimi giorni, dopo le assemblee regionali, non dovrà essere il luogo in cui sommare le eredità culturali di ciascuno ma l’occasione per un nostro punto di vista originale, utile e consapevole sulla politica e sull’Italia.
Se Sinistra e Libertà non è mai stata la somma di alcuni, fragili partiti, è questo il momento in cui bisogna dimostrarlo. Non con le dichiarazioni di principio ma con i fatti della politica. Assumendo ciò che è accaduto a Fiuggi sabato scorso come una sollecitazione ad andare avanti: presto e bene. Senza voltarsi più indietro.
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