La XIV edizione di Pomigliano Jazz Festival
Sarà "Ricorrenze" il titolo delle Guide all'ascolto in programma alla XIV edizione di Pomigliano Jazz Festival, dal 9 al 12 luglio.
Pietro Mazzone, giornalista e critico musicale, curatore delle Guide insieme al pianista Francesco Nastro, presenta così i seminari:
Ricorrenze. La storia del jazz - la storia e la sua attualità, il suo perenne fluttuare tra passato e presente, i suoi slanci generosi e talvolta perplessi nel futuro - è fatta di ricorrenze.
Ricorrenze nel senso di anniversari. E allora quest'anno le Guide all'ascolto omaggiano Billie Holiday - santa Billie, come ha scritto e recitato Stefano Benni - che è scomparsa cinquant'anni fa indicandoci il 1959 come spartiacque definitivo fra un'epoca e un'altra: del jazz, dell'America, della storia; una mutazione antropologica che sembra, da una certa ottica, rendere incommensurabili quei tempi ai nostri. Se non fosse però che la "destrutturazione" del "senso" di tante pop songs che Lady Day ci ha lasciato si è poi rivelata generativa di nuove sensibilità, di abbattimenti di steccati fra generi e sensibilità. Giustamente, quando quegli steccati risultano coercitivi e sbagliati. Ed è ancora 1959 con Kind of Blue, stavolta omaggio a una singola opera, a un item a dir poco leggendario, che riuniva nella stessa formazione Miles Davis, John Coltrane, Cannonball Adderley, Bill Evans, Paul Chambers e Jimmy Cobb, dopo il quale il jazz non è più stato, proprio nel senso più tecnico e stilistico del termine, lo stesso. Ma ecco che così il titolo generale delle Guide va inteso anche nell'altro significato di questo termine: ricorrenze come ritorno periodico nel tempo. Come travaso incessante fra tradizione e innovazione, come oscillazione sempiterna tra perdersi e ritrovarsi, let's get lost.
E il nostro pensiero va naturalmente a Chet Baker, la cui opera finalmente analizzeremo in questi incontri, in un anniversario difettivo quanto basta per adeguarsi all'immagine gloriosamente perdente di Chet. E a Michel Petrucciani, scomparso dieci anni fa eppure ancora così in dialogo con tutti noi che amiamo il jazz, dedicheremo la quarta e ultima delle ricorrenze delle nostre Guide all'ascolto.
Pietro Mazzone, giornalista e critico musicale, curatore delle Guide insieme al pianista Francesco Nastro, presenta così i seminari:
Ricorrenze. La storia del jazz - la storia e la sua attualità, il suo perenne fluttuare tra passato e presente, i suoi slanci generosi e talvolta perplessi nel futuro - è fatta di ricorrenze.
Ricorrenze nel senso di anniversari. E allora quest'anno le Guide all'ascolto omaggiano Billie Holiday - santa Billie, come ha scritto e recitato Stefano Benni - che è scomparsa cinquant'anni fa indicandoci il 1959 come spartiacque definitivo fra un'epoca e un'altra: del jazz, dell'America, della storia; una mutazione antropologica che sembra, da una certa ottica, rendere incommensurabili quei tempi ai nostri. Se non fosse però che la "destrutturazione" del "senso" di tante pop songs che Lady Day ci ha lasciato si è poi rivelata generativa di nuove sensibilità, di abbattimenti di steccati fra generi e sensibilità. Giustamente, quando quegli steccati risultano coercitivi e sbagliati. Ed è ancora 1959 con Kind of Blue, stavolta omaggio a una singola opera, a un item a dir poco leggendario, che riuniva nella stessa formazione Miles Davis, John Coltrane, Cannonball Adderley, Bill Evans, Paul Chambers e Jimmy Cobb, dopo il quale il jazz non è più stato, proprio nel senso più tecnico e stilistico del termine, lo stesso. Ma ecco che così il titolo generale delle Guide va inteso anche nell'altro significato di questo termine: ricorrenze come ritorno periodico nel tempo. Come travaso incessante fra tradizione e innovazione, come oscillazione sempiterna tra perdersi e ritrovarsi, let's get lost.
E il nostro pensiero va naturalmente a Chet Baker, la cui opera finalmente analizzeremo in questi incontri, in un anniversario difettivo quanto basta per adeguarsi all'immagine gloriosamente perdente di Chet. E a Michel Petrucciani, scomparso dieci anni fa eppure ancora così in dialogo con tutti noi che amiamo il jazz, dedicheremo la quarta e ultima delle ricorrenze delle nostre Guide all'ascolto.
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