Fonte: www.ilcasertano.it
Il voto per le europee in provincia di Caserta si presenta sotto l’aspetto di una mezza debacle per il Partito democratico, che arriva circa 7 punti in percentuale sotto la media nazionale (riuscendo a fare peggio che alle politiche 2008) e 4 punti sotto la media regionale, e con un Pdl in buona salute, che si attesta invece poco sotto il 50 per cento delle preferenze totali; ed inoltre, la lista ispirata dal governatore della Puglia, Nichi Vendola, (18.634 voti pari al 4,9% contro i 10.825 di Rifondazione) quasi doppia quella di Rifondazione comunista; l’Italia dei Valori conferma il trend di crescita; l’Udc di Mimì Zinzi fa segnare un buon risultato.Sono questi gli aspetti salienti della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo a Caserta e provincia. Il dato può essere considerato definitivo (le sezioni scrutinate sono 919 su 919). Mentre per i risultati delle elezioni amministrative, com’è noto, bisognerà attendere la serata - lo spoglio comincia solo alle ore 14.00 - sulle europee si può quindi già trarre un bilancio. Il Pdl, al suo esordio in una competizione elettorale dopo la fusione tra Fi e An, a Caserta arriva al 47, 8 (contro il 43,4 della media regionale): si tratta di una performance che si commenta da sola e che, forse, non è migliore solo perché il voto delle europee non attirava quanto quello delle amministrative.
Per quel che riguarda il Pd in provincia, come detto in premessa, i contorni dell’insuccesso sono evidenti: il partito di Dario Franceschini, pur facendo leva su candidati di rilievo nella circoscrizione Sud, si è fermato al 19,9 facendo peggio che alle politiche 2008 (meno 5 punti) e peggio della media regionali delle europee (meno 3,5 punti). A raccogliere un buon bottino di consensi sono stati, invece, i partiti guidati dall’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini e dall’ex pm di Mani pulite, Antonio Di Pietro. L’Unione di centro ha raccolto per le europee in provincia un lusinghiero 9,4 per cento, l’Italia dei Valori è arrivata addirittura sotto il 10 (9,6 per cento) confermando lo stesso livello di crescita - se non addirittura di più - fatto segnare a livello nazionale. Evidentemente anche agli occhi dell’elettorato casertano ha pagato il modo - peraltro assai diverso - di condurre la opposizione al governo di Berlusconi.
Detto che la Lega Nord a Caserta ha raccolto lo 0,5 e che La Destra più il Partito dei pensionati più l’Mpa ha racimolato il 2,17, relegando Forza Nuova allo 0,3 e i Liberaldemocratici allo 0,4, l’aspetto interessante della contesa elettorale si è consumato nell’angolo alla estrema sinistra dello schieramento dove il nuovo soggetto politico voluto dal governatore della Puglia Nichi Vendola, Sinistra e Libertà, ha raccolto - sempre in Terra di Lavoro - il 4,9 fermando Rifondazione comunista (che invece gli è avanti a livello nazionale) sul 2,8. Un risultato, questo, inferiore anche alla media regionale di Rc, pari al 3,7 (la media dei vendoliani in Campania è invece al 4,3). La lista ispirata a Marco Pannella e ad Emma Bonino (radicali) in provincia ha raccolto l’1,1 per cento, quella della Fiamma tricolore lo 0,6.
Per quel che riguarda il Pd in provincia, come detto in premessa, i contorni dell’insuccesso sono evidenti: il partito di Dario Franceschini, pur facendo leva su candidati di rilievo nella circoscrizione Sud, si è fermato al 19,9 facendo peggio che alle politiche 2008 (meno 5 punti) e peggio della media regionali delle europee (meno 3,5 punti). A raccogliere un buon bottino di consensi sono stati, invece, i partiti guidati dall’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini e dall’ex pm di Mani pulite, Antonio Di Pietro. L’Unione di centro ha raccolto per le europee in provincia un lusinghiero 9,4 per cento, l’Italia dei Valori è arrivata addirittura sotto il 10 (9,6 per cento) confermando lo stesso livello di crescita - se non addirittura di più - fatto segnare a livello nazionale. Evidentemente anche agli occhi dell’elettorato casertano ha pagato il modo - peraltro assai diverso - di condurre la opposizione al governo di Berlusconi.
Detto che la Lega Nord a Caserta ha raccolto lo 0,5 e che La Destra più il Partito dei pensionati più l’Mpa ha racimolato il 2,17, relegando Forza Nuova allo 0,3 e i Liberaldemocratici allo 0,4, l’aspetto interessante della contesa elettorale si è consumato nell’angolo alla estrema sinistra dello schieramento dove il nuovo soggetto politico voluto dal governatore della Puglia Nichi Vendola, Sinistra e Libertà, ha raccolto - sempre in Terra di Lavoro - il 4,9 fermando Rifondazione comunista (che invece gli è avanti a livello nazionale) sul 2,8. Un risultato, questo, inferiore anche alla media regionale di Rc, pari al 3,7 (la media dei vendoliani in Campania è invece al 4,3). La lista ispirata a Marco Pannella e ad Emma Bonino (radicali) in provincia ha raccolto l’1,1 per cento, quella della Fiamma tricolore lo 0,6.
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