A raccolta differenziata avviata, fortunatamente solo in una ridotta zona della città, comprendo cosa intendessero quanti, nel centro destra, parlavano di traguardo storico. Ad Aversa è stato infatti inaugurato un metodo di raccolta differenziata del tutto innovativo, forse unico in Italia, sicuramente più moderno della ormai superata raccolta porta a porta. E’ la raccolta “TERRA A TERRA”. Chiunque voglia rendersi conto della geniale trovata della nostra amministrazione può procurasi il foglio illustrativo, con annesso calendario di deposito, distribuito dalla ditta incaricata e dall’indomito assessore Luciano, che coraggiosamente, con tanto di stand pubblico, continua a immolarsi esponendosi alle critiche dei cittadini ormai inferociti. Oltre a propagandare l’apertura DELL’ISOLA ECOLOGICA IN ZONA CAPPUCCINI, ancora in costruzione e dunque non fruibile ai cittadini, dal foglio informativo si comprende con chiarezza che, fatta eccezione per la frazione umida, la vera raccolta differenziata, quella della plastica, della carta e del secco, avverrà all’aria aperta, come in una immensa discarica ospitata per le strade cittadine: gli unici sacchetti a poter esser depositati negli appositi bidoni saranno quelli del cosiddetto organico, l’umido. Tutto il resto, secco, plastica e carta, probabilmente umido o secco lo diventeranno, a seconda degli agenti atmosferici cui saranno lasciati esposti: si legge nel foglio informativo che “tutto il resto” va depositato “a terra”, nei giorni prestabiliti, vicino ai contenitori dell’umido. Insomma, ai cittadini volenterosi si danno due possibilità: o recarsi in zona cappuccini, per costatare che l’isola ecologica è irrimediabilmente chiusa, o lasciare per terra i sacchetti differenziati.
Viene da chiedersi: i cittadini aversani pagano la TARSU per un servizio del genere? E alla Senesi, che neanche lo spazzamento e la normale raccolta riesce ad assicurare, continua ad essere corrisposto quanto previsto dal contratto? Basta infatti fare un giro in altre zone di Aversa, come VIA BELVEDERE, VIA DIASI E LA ZONA DEL PONTE MEZZOTTO, non interessate ancora dalla differenziata di Luciano & CO, per rendersi conto che questa mattina le fortunate famiglie della zona si sono svegliate salutando il ritorno dei vecchi cari bidoni stracolmi di rifiuti, arricchiti, qua e là da frigoriferi e vecchi mobili lasciati marcire sui marciapiedi. Siamo ormai prossimi al periodo estivo. Il caldo comincia già a farsi sentire, come a breve cominceranno a farsi sentire e a pesare le legittime e normali richieste di ferie degli operatori addetti alla raccolta. Tutto sembra lasciar presagire scenari che qualcuno, maldestramente, aveva affermato che mai più si sarebbero riproposti. Il fallimento, in forme e modi che sinceramente neanche noi avevamo immaginato, è sotto gli occhi di tutti. Cos’altro dobbiamo attendere perché Il sindaco Ciaramella si decida a correre ai ripari con misure serie, fuori dalla propaganda, evitando agli aversani la mortificazione di una nuova emergenza igienico sanitaria? Se, come sembra, gli eterni contrasti in seno alla maggioranza di centro destra non consentono neanche la normale amministrazione, meglio dichiarare conclusa un’esperienza che continua stancamente a trascinarsi e ritornare, subito, alle urne.
*Componente assemblea nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà.
Viene da chiedersi: i cittadini aversani pagano la TARSU per un servizio del genere? E alla Senesi, che neanche lo spazzamento e la normale raccolta riesce ad assicurare, continua ad essere corrisposto quanto previsto dal contratto? Basta infatti fare un giro in altre zone di Aversa, come VIA BELVEDERE, VIA DIASI E LA ZONA DEL PONTE MEZZOTTO, non interessate ancora dalla differenziata di Luciano & CO, per rendersi conto che questa mattina le fortunate famiglie della zona si sono svegliate salutando il ritorno dei vecchi cari bidoni stracolmi di rifiuti, arricchiti, qua e là da frigoriferi e vecchi mobili lasciati marcire sui marciapiedi. Siamo ormai prossimi al periodo estivo. Il caldo comincia già a farsi sentire, come a breve cominceranno a farsi sentire e a pesare le legittime e normali richieste di ferie degli operatori addetti alla raccolta. Tutto sembra lasciar presagire scenari che qualcuno, maldestramente, aveva affermato che mai più si sarebbero riproposti. Il fallimento, in forme e modi che sinceramente neanche noi avevamo immaginato, è sotto gli occhi di tutti. Cos’altro dobbiamo attendere perché Il sindaco Ciaramella si decida a correre ai ripari con misure serie, fuori dalla propaganda, evitando agli aversani la mortificazione di una nuova emergenza igienico sanitaria? Se, come sembra, gli eterni contrasti in seno alla maggioranza di centro destra non consentono neanche la normale amministrazione, meglio dichiarare conclusa un’esperienza che continua stancamente a trascinarsi e ritornare, subito, alle urne.
*Componente assemblea nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà.
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